Sulla frontiera tecnologica

Sulla frontiera tecnologica Sulla frontiera tecnologica Dalla prima vettura del 1899 alla guida satellitare La Fiat Zero, prodotta dal 1912 al 1915 In più di duemila esemplari negli stabilimenti di corso Dante (che compaiono sullo sfondo). Con un motore da 1800 ce, costava inizialmente 8000 lire ma il prezzo scese poi a 6900 lire grazie alla produzione di serie tra storia Il e spettacolo Da sabato si può visitare a Torino la mostra «Fiat, 100 anni di industria», organizzata per il centenario dell'azienda, nata fi I luglio 1899. Estesa su quattromila 'esposizione occupa la palazzina liberty sede dell'Archivio Storico Fiat In via Chiabrera 20 completamente ristrutturata - e un nuovo vasto padiglione. Attraverso preziosi pezzi originali, documenti, sofisticate tecniche multimediali, simulazioni in 3D, exhibit interattivi e ricostruzioni scenografiche, la mostra riassume cento anni di un'impresa industriale punteggiati da realizzazioni sempre all'avanguardia della tecnologia, dall'auto all'industria aerospaziale, dagli autocarri ai grandi motori per marina e per la produzione di energia, dal materiale ferroviario alle macchine per l'agricoltura e il movimento terra, dalla siderurgia ai componenti elettrici ed elettronici, fino alla realizzazione di robot industriali e sistemi produttivi. percorso della mostra è stato progettato da Piero Bianucci, l'allestimento da Gabetti & Isola; la grafica è di Enrico Borghi, la consulenza economico-sindacale di Stefano Musso, il coordinamento di Piero Osella, l'allestimento di Bodino. la realizzazione dei filmati della Edison, la multimedialità della Euprton, la computer grafica della STA. Orario 9-19 sette giorni su sette. Ingresso gratuito. Fino al 7 novembre. Successivamente la mostra verrà trasformata in museo permanente. CI sono primati tecnologici del nostro Paese che pochi conoscono. Nel 1902 una vettura Fiat da 24 cavalli raggiunge i 96 chilometri all'ora: al volante, Vincenzo Lancia. Del 1903 è il primo autocarro Fiat: porta 4 tonnellate. Nello stesso anno l'azienda fondata a Torino 1' 11 luglio 1899 costruisce il primo motore marino. Nel 1906 un motore Fiat fa staccare i cavalli dai tram. Nel 1908 cinque anni dopo il primo incerto volo dei fratelli Wright: 36 metri percorsi a 3 metri di quota - la Fiat sviluppa il suo primo motore aeronautico. Nel 1911 il pilota Pietro Bordino supera i 200 chilometri all'ora a bordo di una vettura da 28.000 ce soprannominata «la belva di Torino». Nel 1913 Fiat apre una filiale in Russia; già da tempo esporta in America. Poi la cronologia diventa troppo fitta: ogni anno si accumulano primati di autovetture, record aeronautici di quota, autonomia e velocità, record di potenza dei grandi motori per marina. Il primato di velocità per idrovolanti stabilito nel 1934 da Francesco Agello sul lago di Garda con un motore Fiat è tuttora imbattuto. Un salto al presente. Oggi la frontiera passa per l'elettronica e l'infomobilità. L'auto è ormai un computer che con sofisticati attuatoti gestisce il propulsore e la meccanica; sistemi anticollisione basati su radar a microonde e a laser stanno arrivando sul mercato; Iveco sviluppa camion a guida automatica dotati di visione artificiale; treni veloci Fiat basati sulla tecnologia dell'assetto variabile corrono su linee inglesi, tedesche e del Nord Europa; FiatAvio è presente sul caccia Eurofighter, in grandi aerei civili e nel più potente razzo oggi disponibile in occidente, l'«Ariane 5»; Comau realizza sistemi di produzione per tutto il mondo, i trattori New Mollane! adottano la guida satellitare. Il mercato e gli stabilimenti produttivi vanno dalla Cina all'America Latina, dal Canada all'India. Ecco: la mostra «Fiat, 100 anni di industria» racconta la costante presenza della maggiore industria italiana sulla fron¬ tiera della tecnologia: il che significa anche raccontare l'evoluzione dei sistemi produttivi, dall'officina artigianale di fine Ottocento alla catena di montaggio, ai robot, l'ino alla fabbrica integrata, telematica e globalizzata; e di conseguenza significa raccontare la trasformazione della società dalle tute operaie alla nuova figura di un lavoratore ad alto profilo professionale, proiettato in un mondo dove mansioni e stili di vita fanno sfumare le distinzioni di classe. Ma' come comunicare una storia cosi complessa e articolata? Giocando le carte della multimedialità, dello spettacolo, della preziosità dei documenti, dell'evocazione di ricordi.attraverso musiche e immagini in sé più efficaci che interi trattati di storia e di sociologia. Ecco qualche esempio. 1 ) Interattività. Il visitato¬ re, munito di occhiali per la visione in 3D, può progettare estetica e meccanica di una vettura con i potenti computer _.del videogioco eAtélier 2000»; può confrontare la potenza dei proprio braccio con quella della prima vettura Fiat, la 4 HP del 1899; può sperimentare su di sé l'effetto giroscopico che sta alla base del funzionamento dei treni ad assetto variabile; può confrontare direttamente i progressi tecnologici che negli ulti¬ mi 25 anni hanno reso i camion più ecologici e silenziosi; può fare un'esperienza di guida simulata su un camion dotato del cambio Eurotronic. 2) Tuffo nella storia. In mostra uno dei 4 esemplari esistenti al mondo della prima vettura Fiat, costruita in 26 unità quando in Italia complessivamente circolavano 111 automobili; la vettura da corsa «Mefistofele», esemplare unico, che nel 1924 stabilì il primato mondiale di velocità a 235 chilometri all'ora; il camion 18 BL, che motorizzò l'esercito italiano impegnato nella prima guerra mondiale; la Fiat 700, vettura presentata a Musssolini nel 1939 e mai prodotta a causa della seconda guerra mondiale; i motori d'aviazione che conquistarono centinaia di record di quota, di velocità e autonomia dal 1915 al 1940; l'idrovolante da corsa C 29 costruito per la Coppa Schneider 1931 (prestato dall'Aeronautica Militare); i disegni originali e le divertenti caricature di Dante Giacosa (progettista di vetture come la Topolino, la 600, la Nuova 500 e la «Turbina»); i documenti di Giuseppe Gabrielli (progettista di 125 aerei, di cui 55 realizzati). 3) Sguardo al futuro. Il visitatore attraversa un segmento di un «booster» di «Ariane 5», il nuovo razzo europeo capace di portare in orbita 20 tonnellate; scopre le nuove tecnologie che il Centro Ricerche Fiat sta sviluppando per l'auto del futuro; ammira un trattore guidato via satellite, vede all'opera un robot Comau dell'ultima generazione. 4) Tecnologia estrema. E' rappresentata dalla Ferrari di FI usata da Schumacher nei Gran Premi del Lussemburgo e del Giappone 1998, dal Physics Fluid Module realizzato dal Centro Ricerche Fiat per esperimenti sullo Shuttle della Nasa; dai sofisticati componenti del «Tornado» e del nuovo caccia europeo «Eurofighter 2000». 5) Divertimento. Alcuni «pezzi» avvertono il passaggio del visitatore grazie a un sensore a raggi infrarossi e diffondono musiche d'epoca (il camion 18 BL intona «La tradotta», la Topolino ha le vocine del Trio Lescano, dalla «1500» esce la voce della giovane Mina che canta «Nessuno»); mezzi multimediali presentano in modo spettacolare rari documenti filmati del lavoro in fabbrica e del costume italiano del secolo. 6) Curiosità. L'Atto costitutivo della Fiat; un brevetto conseguito da Giovanni Agnelli nel 1905 per un «dispositivo di vaporizzazione per motori funzionanti n petrolio e a oli pesanti»; le biciclette Fiat da diporto e per uso militare (1910-1911); la ricostruzione dell'ambiente di lavoro d'inizio '900. Manca qualcosa? Come organizzatore di questa mostra, so che manca moltissimo. Un secolo di un'industria e l'opera di 850.000 lavoratori sono troppo anche per 4000 metri quadrati. Piero Bianucci vi Mezzi multimediali egiochi interattivi per raccontare un secolo d'industria