Kanak Attack, la feccia senza cittadinanza

Kanak Attack, la feccia senza cittadinanza SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Kanak Attack, la feccia senza cittadinanza che ormai si parla anche a scuola. Ho usato poca punteggiatura, un po' come tanno i rapper e il rap è l'espressione culturale di chi riesce, con mezzi molto limitati, a combinare musica, suoni e parole raccontando quel che succede nei Shetti. E' un po' come se i isoccupati o i giovani senza istruzione dicessero: possiedo solo il corpo e la lingua e li uso senza rispetto ma con molta fantasia. Come ha detto un cantante dei Public Enemy, il rap è stato la din dei neri americani e così è anche da noi: all'inizio era un modo per comunicare informazioni, poi sono venute le storie». In Germania vivono oggi circa due milioni di turchi, ormai arrivati alla terza generazione, eppure da un libro come Schiuma il concetto di melting pot esce drammatica» mente sconfitto. «L'idea di una società multiculturale parte dal presupposto che le culture si costruiscano in modo orizzontale cosi come in certe vie trovi, uno dopo l'altro, i vari ristoranti etnici, il greco, il thailandese, il cinese... quasi che le gerarchie sociali non contassero nulla. Il multiculturalismo crede ancora a una vecchia idea di assimilazione e integrazione. Poi arriva un sociologo a dire che gli immigrati sono a disagio, che rifiutano di integrarsi e che mostrano pericolose sindromi di ribellione, blablabla... Il risultato è che si celebra la fine della multiculturalità senza però mai aver fatto davvero una politica sensata in questa direzione. Ci si limita a un'immagine romantica della convivenza, in cui il conflitto è esorcizzato o rimosso. Il razzismo non si combatte a suon di festival etnici: è un processo molto più complesso e doloroso e anche un certo multiculturalismo di sinistra si alimenta del falso mito che le comunità di immigrati siano uniformi». Dopo molte discussioni è arrivata finalmente in porto una nuova legge, che prevede un percorso meno tortuoso per acquisire la nazionalità tedesca. Camblerà qualcosa per le nuove generazioni? «E' stata annunciata come la riforma del secolo, ma sono molto scettico. Non per partito preso, ma perché [questa riforma è una farsa se non viene accompagnata da una seria politica che tenga conio, per esempio, del populismo di destra e razzista che si è diffuso in Germania soprattutto dopo l'unificazione. Bisogna 'combattere l'idea di "minoranza etnica" come se si trattasse di un orto con frutti esotici: il giardino delle etnie è una selva! Non ci può essere partecipazione alla vita di un Paese se non c'è condivisione. Non voglio apparirò pessimista: penso che a livello locale questo discorso venga {portato avanti. Nel corso degli anni ho visto molte persone uscire dalle istituzioni per entrare in gruppi che fanno del lavorò' concreto. E' quel che si chiama in gergo KanakAttack. che tra l'altro è il titolo del film tratto da Schiuma e che ho appena finito di girare con il regista Lara Becker. E' un'offensiva culturale pacifica, magari irrispettosa, ma carica di entusiasmo e sempre più diffusa, poiché tiene conto che è tempo di prendersi i propri diritti senza rassegnarsi nel ruolo di vittime». A un'idea di ribellione pacifica non giova certo il rafforzarsi deue identità originarie, come ò avvenuto di recente con l'acuirsi dei conflitti tra turchi e curdi, per esempio hi seguito al caso Ocalan «L'opposizione tra turchi e curdi per chi vive in Germania non ha mai avuto un grosso significato. Qui si vive in un contesto molto diverso dalla Turchia, in cui ciò che conta è una mobilità sociale, impensabile nel Paese dove vivono i nostri avi. Anche nelle bande più chiuse trovi ragazzi turchi e curdi alleati insieme. Quando è stato arrestato Ocalan ero a Berlino e ho visto che a Kreuzberg, il quartiere turco per eccellenza, c'era una specie di passaparola: il mandato di non parlare. Era il tentativo di non farsi coinvolgere in questo conflitto, anche se il tema elettrizzava l'aria. E infatti l'atmosfera si è molto placata e non si è mai arrivati allo scontro. Certo: la bomba è stata innescata e il rischio che possa scoppiare c'è sempre». Come ci si sente nei panni del vendicatore di una minoranza silenziosa? Ai di là dei libri che l'hanno portata al successo, lei interviene anche sui giornali, di recente addirittura con un articolo sul 50 * anniversario della fondazione della Rft, con un augurio a «tutti quelli che rompono gli schemi e non mostrano rispetto per la tranquilla narcosi del ceto medio»... «Non respingo le etichette, purché mi si lasci dire la mia e non mi si spacci per uno che vuole lo scontro tra turchi e tedeschi. Semplicemente, mi prendo il diritto di dire: sono tedesco anch'io, e voglio esserlo con autoironia. Non voglio trasformarmi in ima bomba etnica, ma nemmeno in un profeta, per la carità,.. Del resto, il fatto che il mio pubblico sia fatto da turchi e da tedeschi penso ne sia la dimostrazione. Tra tutte le etichette preferisco quella di reporter: "Ecco a voi l'inviato in diretta dal Canachistan, terra di nessuno ai margini della società tedesca"». Alessandra Orsi l i . ù è i Lo scrittore Feridun Zaimoglu

Persone citate: Alessandra Orsi, Feridun Zaimoglu, Lara Becker, Ocalan, Public, Schiuma

Luoghi citati: Berlino, Germania, Turchia