Hassel, soldato da macello

Hassel, soldato da macello IL TA ABILI Hassel, soldato da macello IFFICILMENTE troverete il nome di Sven Hassal in una qualche enciclopedia della letteratura. In realtà, l'autore di Maledetti da Dio,- e di numerosi altri romanzi «di guerra», da Battaglione d'assalto a Liquidate Parigi - si chiama Willy Arberg: ma non è questo il motivo. Nato in Danimarca nel 1917 ad emigrato in Germania per sfuggire alla disoccupazione, Arberg fini per arruolarsi nella Wehrmacht prima che le mire espansioniste di Hitler si risolvessero nel fatale attacco alla Polonia. Allo scoppio del conflitto, tentò di abbandonare l'esercito tedesco: venne condannato in quanto disertore a 15 anni di lavori forzati da scontarsi in campo di concentramento. Per sua «fortuna*, in seguito al crescente bisogno di uomini delle armate naziste, si vide commutare la pena e venne reintegrato ih una compa- H gnia di disciplina. Miracolosamente sopravvissuto a quasi 4 anni di fronte russo sempre in prima Enea, scrisse in piena guerra fredda i suoi romanzi: pare non riuscisse più a dormire senza una pistola sotto il cuscino. In Maledetti da Dio (ora da Sonzogno, nella traduzione di Luisa Theodoli, a lire 9.900 ) Hassel ripercorre la sua esperienza di soldato da macello a partire dal processo e dalla prigionia, per poi portare il lettore negli inferni paralleli delle caserme - con addestramento e lo punizioni da far sembrare un parco giochi la prima parte di Full Metal Jacket - e dei combattimenti: e tra marce forzate e attacchi disperati non c'è spazio per alcuna estetica della guerra. L'orrore, il sadismo e la follia sono gli elementi che si agitano nello spaventoso caos organizzato che è l'immenso fronte orientale: Hassel viene catturato dai russi, cade nelle mani della GPU - la polizia segreta di Stalin -, riesce a fuggire e a tornare alla sua unità di disciplina, dove non potrà fare altro che assistere al profilarsi della disfatta perdendo mano a mano tutti i suoi vecchi commilitoni Naturalmente, non si trovano qui le belle pagine di Junger: ma la guerra viene fuori per quello che è, in ogni epoca e a ogni latitudine. Giuseppe Culicchia Era nato in Dmimarca nel '17, cercò lavoro in Germania e si arruolò nell'esercito di Hitler Nei suoi romanzi ci sono ilsadismo eiafollia delle armi, in ogni epoca e latitudine

Luoghi citati: Danimarca, Germania, Parigi, Polonia