Perché non provare con l'esperanto? di Oreste Del Buono

Perché non provare con l'esperanto? Perché non provare con l'esperanto? GENTILE Signor Del Buono, a seguito dell'articolo «L'inglese ha vinto nel 1945» mi permetta di spiegare al sig. Pippo Portoghese che si può affermare anche che nel '45 ha vinto il dollaro. Tuttavia ciò non ha impedito all'Europa di cercare la propria identità e dimostrarla con la creazione di un parlamento comune. Non vedo la cristallizzazione in una situazione creatasi 55 anni fa. Ora l'Europa ha bisogno di riconoscersi e farsi riconoscere anche con una lingua che leghi le proprie diversità culturali e linguistiche e nel contempo le permetta di presentarsi coesa all'interno e all'esterno. Riflettendo sulla nostra situazione di europei, è chiaro che, se vogliamo continuare nella ricerca di identità e autonomia, abbiamo bisogno di una lingua unitaria, e quindi perché non dotarsi anche di uno strumento linguistico all'avanguardia? Qualunque lingua detta naturale si è formata disordinatamente; solo dopo sono nati i grammatici che han cercato di trarne le regole. Una lingua pianificata come l'esperanto, invece, nata su una base grammaticale in cui solo i lessemi si aggiornano, si distingue dalle altre lingue e per questo motivo è più chiara e stabile e a buon diritto può essere chiamata internazionale. In cinese esperanto si scrive con due ideogrammi che vogliono dire «lingua del mondo» ed è così che si può diffondere la cultura e il pensiero dell'individuo nato in qualunque parte del mondo, sicuramente non con una lingua minoritaria o senza conoscenza profonda della lingua maggioritaria. Ciò è sufficiente per non arrendersi al 1945 e credere a una evoluzione verso il meglio, spingendo le persone alla valutazione diretta del costo economico culturale e di stabilità politica di una scelta imposta, confrontata con l'alternativa di una lingua effettivamente internazionale. Cordiali saluti. Alessandro Dematheis ENTILE Signor Dematheis, volentieri la -metto in contatto con il signor Portoghese, non nascondendole però che il simpatico corrispondente è molto tenace nel sostenere le sue opinioni. Si prepari, quindi, a una fitta corrispondenza. Ad esempio, a lungo mi ha voluto convincere che fossi un leghista. Non risultandomi una simile cosa ho dovuto ricorrere a una rarefazione delle lettere. Uno si difende come può. Ricambio i cordiali saluti. Oreste del Buono G!

Persone citate: Alessandro Dematheis, Del Buono, Pippo Portoghese

Luoghi citati: Europa