Coca-Cola, ancora allarme La Francia vieta la vendita di Francesco Manacorda

Coca-Cola, ancora allarme La Francia vieta la vendita Chiarite le cause dei malori: sotto accusa il «mix» di una vernice con una partita adulterata di anidride carbonica Coca-Cola, ancora allarme La Francia vieta la vendita Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES La «sindrome delle bollicine» invade l'Europa. Dopo il Belgio anche il Lussemburgo ha bandito ieri dai negozi tutte le bevande prodotte dalla Coca-Cola, compresi marchi come Fanta e Sprite. E in serata la Francia, per ordine del segretario di Stato ai consumi, ha deciso di ritirare dal commercio in tutta la nazione le lattine americane. Così, sebbene la stessa Coca-Cola assicuri che il caso è chiuso - ammettendo che in alcuni suoi prodotti c'era qualcosa che non andava - il panico dilaga nel Benelux e in Francia, lambisce anche la Germania e sfocia talvolta in una psicosi di massa. Dappertutto, in Belgio e Lussemburgo si ripetono le scene viste appena due settimane fa per il caso della carne e delle uova alla diossina: supermercati che ritirano i prodotti dagli scaffali per ordine del governo, consigli alla popolazione perché non consumi le bottiglie o lattine che ha a casa. Più di cento persone in Belgio avrebbero sofferto di nausea, dolori addominali, tremori, dopo aver bevuto prodotti Coca-Cola nelle scorse settimane. I cinquanta casi accertati lunedi hanno spinto il governo a ordinare il ritiro di circa 15 milioni di bottiglie e lattine da tutti i negozi belgi. E almeno una delle «vittime» della Coca-Cola, un bambino, è stato ricoverato con sintomi di emolisi, una distruzione di globuli rossi che provoca anemia e vomito. Assieme ai disturbi, la paura: solo ieri al centro antiveleni di Bruxelles sono arrivate centinaia di telefonate di persone terrorizzate dopo aver bevuto qualche bevanda gasata. Sono due, spiega ien pomeriggio il direttore generale della Coca-Cola Belgio, Philippe Lenfant, durante una conferenza stampa convocata •in fretta e furia a Bruxelles, le posibili cause di intossicazione: per quel che riguarda le bottigliette da 20 centilitri si tratta di anidride carbonica di «cattiva» qualità utilizzata nello stabilimento di Anversa. Per quel che riguarda le lattine, invece, il motivo dei malori, sempre secondo la Coca-Cola, è l'utilizzo di una sostanza funghicida nella vernice usata per i «pallet», le piatta¬ forme di legno su cui si trasportano le confezioni di lattine. Il problema è stato identificato in Francia, nello stabilimento di Dunkerque, dove la Coca-Cola viene imbottigliata per il mercato nazionale ed esportate anche verso il Benelux e la Gran Bretagna. La vernice contaminata dal funghicida avrebbe lasciato dei residui sulle lattine, riconoscibili per un odore particolarmente forte, che avrebbero causato la maggior parte dei casi di nausea e malessere: la colpa non sarebbe quindi della bevanda, ma del suo involucro. Per la Coca-Cola, insomma, tutto è risolto. In queste ore i risultati delle indagini interne verranno trasmessi alle autorità belghe e adesso i responsabili della società si atten- dono probabilmente che vengano sospese al più presto le misure di emergenza prese in diversi Paesi. Ma dello stesso parere, probabilmente, non saranno i governi di mezza Europa. Ieri infatti il Lussemburgo ha adottato un provvedimento identico a quello preso lunedi a Bruxelles, ordinando il ritiro dalla vendita di tutti i prodotti Coca-Cola. Allo stesso tempo la filiale olandese del gruppo ha ritirato dal suo mercato tutti i prodotti che vengono dal Belgio. Anche in Germania le autorità del Laender dell'Assia hanno annunciato l'inzio di un'indagine nonostante la Coca-Cola tedesca assicuri che i suoi prodotti siano perfettamente a posto. Da stamattina, infine, scatterà lo stop alla vendita su tutto il territorio francese, il colpo più pesante almeno in termini economici - per il colosso delle bollicine. «Il codice a barre 5/4 non indica la provenienza da Bruxelles» BIBITE l'I BELGIO: fermati gli impianti della Coca Cola e il ministero dello Sanità ha ritirato dal mercato i prodotti della multinazionale LUSSEMBURGO! ritirati tutti i prodotti II EOLANDA: ritiro dal mercato dei prodotti provenienti dagli stabilimenti del Belgio FRANCIA* sospesa la distribuzione e la vendita di alcuni prodotti della Coca Cola usciti dalla fabbrica di Dunkerque e destinati al Belgio GERMANIA: il ministero degli Affari sociali ha ordinato controlli su Coca Cola, Sprite e Fanta fi Gg lUUJAs mentre la Coca Cola rassicura f I ■ i consumatori sulle bibite prodotte nel ™ nostro Paese, il Codacons chiede il ritiro della bibita Scoperte le cause dei malori della Coca Cola prodotta in Belgio. In Italia non ci sono rìschi

Persone citate: Belgio Francia, Philippe Lenfant