Una granata contro i russi di E. St.

Una granata contro i russi Pristina Una granata contro i russi MOSCA Otto autocarri militari russi carichi di viveri, acqua e combustibile hanno lasciato ieri mattina la Bosnia diretti a Pristina per portare rifornimenti ai 200 paracadutisti russi. Il generale Georghi Shpak ha precisato che il convoglio ha lasciato alle 4 la base russa in Bosnia e ha aggiunto che ai para russi che dall'alba di sabato sono all'aeroporto di Slatina vicino a Pristina vengono portati dai commilitoni «anche un po' di soldi» in modo che essi «possano comprarsi qualche vettovaglia in loco». In serata il convoglio logistico ha chiesto di essere scortato dal contingente britannico dal confine amministrativo con la Serbia fino al capoluogo kosovaro. Il comando britannico ha risposto positivamente alla richiesta e ha inviato due carri armati e un mezzo blindato incontro ai colleghi russi. Per tranquillizzare su quanto trasportava il convoglio, in giornata è dovuto intervenire anche il portavoce della Nato a Sarajevo, maggiore David Scanlon, che ha affermato che i militari a bordo erano soltanto 29. Ieri, invece, il ministero della Difesa russo ha confermato - secondo fonti occidentali a Mosca - che circa diecimila soldati si stanno dirigendo verso il Kosovo, dove andrebbero a rafforzare il contingente già presente a Pristina. I rinforzi starebbero arrivando per via aerea e pressioni diplomatiche sarebbero state esercitate sulla Bulgaria perchè autorizzi il sorvolo. Quest'ultimo - secondo fonti Usa - in un primo tempo era stato negato. «Le truppe di Mosca dispiegate in Kosovo hanno l'autorizzazione a rispondere al fuoco se vengono attaccate». Un portavoce dello Stato Maggiore delle Forze Armate russe ha precisato che l'ordine di aprire il fuoco in caso di aggressione era stato dato ai militari quando facevano parte della Forza di pace per la Bosnia (Sfor) e ha aggiunto che «nessuno ha revocato quest'ordine». Secondo il portavoce, i 200 para che si trovano all'aeroporto di Pristina «hanno già concluso i lavori di fortificazione delle loro posizioni». E proprio ieri una granata è stata sparata da attaccanti non identificati contro l'aeroporto occupato dai militari russi. La notizia - data dall'agenzia russa ItarTass - è stata confermata dal capitano britannico John Howells, a Pristina, che ha specificato che è stata sparata «senza un obiettivo preciso» e che «non ha causato danni nè feriti». L'ufficiale non ha attribuito all'incidente un peso particolare e ha sottolineato che episodi analoghi accadono anche nel resto del Kosovo. Oggi i ministri degli Esteri e della Difesa di Russia e Stati Uniti si incontrano a Helsinki nel tentativo di arrivare a un accordo sul ruolo della Russia nella forza internazionale di pace per LI Kosovo. «Al massimo entro la fine della settimana tutti i problemi verranno risolti», ha detto il primo ministro russo Sergei Stepashin. [e. st.]

Persone citate: David Scanlon, Georghi Shpak, Sergei Stepashin