MONDO vuole Baggio Djorkaeff o Signori di Bruno Bernardi

MONDO vuole Baggio Djorkaeff o Signori Nel mirino del Toro c'è un grande fantasista: il tecnico sogna un nome clamoroso da regalare ai tifosi MONDO vuole Baggio Djorkaeff o Signori Bruno Bernardi L'appuntamento con Emiliano Mondonico è nel Parco della Preistoria di Rivolta d'Adda ma la promozione in serie A non è un tuffo nel passato bensì un salto nel futuro. Con il Mondo, più che voltarsi indietro si guarda al Toro del Duemila. Sfumato l'affare Morfeo, la società granata potrebbe regalarsi (e regalare ai tifosi) un grande fantasista, questa è la voce di mercato del giorno. L'allenatore non si sbilancia, ma afferma: «Rispetto ad altre squadre che sembrano sulla nostra dimensione, il Toro ha il fascino del nome, e il patrimonio dei 60 mila che, domenica al Delle Alpi, hanno riscoperto la A. Sarà un vantaggio enorme ripartire da qui, un biglietto da visita importantisimo. Nel calcio miliardario, siamo la dimostrazione che. la maglia conta ancora moltissimo e non è escluso che sia così anche per qualche campionissimo». Mondonico si ferma qui, ma nel primo giorno di serie A fanno capolino tre nomi clamorosi: gli interisti Robi Baggio (sì, proprio l'ex juventino) e Youri Djorkaeff oltre al bolognese Beppe Signori. Tre grandi giocatori. Uno di questi potrebbe finire la carriera indossando la maglia granata. Mondonico, per ora, si limita a ricordare che, non andare in serie A, poteva essere la fine per il Toro: «Ne ero consapevole quando ho firmato. E, se fallivamo, solo la ricostruzione del Filadelfia l'avrebbe salvato». Che cosa manca al Toro per recitare un ruolo dignitoso nella massima divisione? «Ho chiesto ai miei dirigenti di non ingannare nessuno, anche a rischio di avere qualche abbonamento in meno. Non ho mai illuso, per non deludere. In A si cambia tutto, si arriva nel calcio che conta. Guai a pensare che manca poco per stare tranquilli. Non è facile continuare a essere il Toro come in B anche se la squadra c'è. E parte da una base superiore alla media. Ma non dovremo vergognarci se lotteremo per la salvezza, con Reggina, Lecce, Piacenza, Perugia, Verona, Cagliari e Bari. Il Toro ha bisogno di tutti e di nessuno. Ci sono dei ruoli nei quali siamo scoperti come alternative, dal libero ai due cursori esterni. Ecco perchè arriva Cruz in difesa. A me piace avere concorrenza per migliorare il titolare». Oggi viene presentato Cruz, con la dinamite nel sinistro esplosivo sui calci di punizione. Cosa cambia con l'esperto brasiliano? «Può giocare libero o fare il mediano incontrista davanti alla difesa, alla Sauna, con Fattori nel suo ruolo. Il serbo Ivic? Ne parlano bene. Lo studierò come gli svedesi Edman e Lantz, senza fretta. Sono giovani, come Sommese, Comotto e Semioli che ter- remo in organico». A centrocampo, oltre a Pecchia e al fantasista, si parla di Ze Elias o Ingesson, Coi:; o Desailly, forse Boghossian. Che mercato sarà quello del Toro visto che ci sono almeno sei società inarrivabili come potenzialità economiche e ingaggi? «Tra le grandi il colpo grosso l'ha fatto l'Inter con Bono Vieri, un giocatore che ho sempre apprezzato. Ma in campo non scendono i miliardi. E io non giudico in base allo stipendio. Al ds Pavarese ho chiesto di portare uomini che abbiano il piacere di essere allenati dal sottoscritto e sappiano di giocare non in una squadra qualsiasi. Non è un discorso anacronistico. E' una ricerca di valori antichi, valori che possono esistere ancora. Il Toro è un'idea che niente, neppure la B, può annullare». Eppure, nello spogliatoio granata, non tutti hanno remato dalla stessa parte. «Chi è sceso in campo ha sempre lottato per vincere. E nessuno ha mai cercato di mettermi le mani addosso contrariamente a quanto, mi dicono, sarebbe successo nella stagione scorsa con altri allenatori». Sente già il clima da derby? «C'è tempo. Intanto, Ancelotti ha dato una prova di coraggio accettando con alcuni mesi di anticipo la panchina della Juventus. Spesso i derby li vince chi non è favorito e, se fosse davvero così, avremmo già sei punti garantiti. Una cosa è certa, affrontiamo la A senza l'acqua alla gola». Che cosa ne pensa delle offerte di Aghemo per diventare padrone del Toro? «Con questa dirigenza ho un ottimo rapporto. Aghemo diceva che il suo allenatore sarebbe stato Mondonico, poi ha cambiato idea, ma la cosa mi ha interessato relativamente. Non è più il tempo dei ricchi scemi. Adesso si parla di quotazione in Borsa, di diritti tv. L'ideale sarebbe un misto di mecenate e manager. Io resto me stesso, non navigo su Internet, non uso il computer. Mi accusano di pareggite ma il mio Toro ha vinto più di tutte e ha pareggiato meno di tutte, in B. Adeguo gli schemi alle caratteristiche dei giocatori. E cerco di non rendere difficile, con l'inutile, il gioco più facile del mondo». «Questa squadra ha il fascino del nome e adesso può attirare anche i fuoriclasse» Oggi presentato Cruz Qui sopra Robi Baggio: potrebbe passare al Toro se Moratti venisse incontro al club granata: il suo ingaggio è infatti elevato A sin., Djorkaeff, altro possibile candidato alla maglia granata Al suo fianco Signori Cruz, di proprietà del Milan ma reduce da una mezza stagione nello Standard Liegi, è ufficialmente del Toro, che lo presenta oggi

Luoghi citati: Bari, Cagliari, Filadelfia, Lecce, Perugia, Piacenza, Verona