Cara mamma non lasciarmi nella Rete

Cara mamma non lasciarmi nella Rete Internet è una pericolosa baby sitter senza filtri né censure. L'antidoto? Un'ora in più con i genitori Cara mamma non lasciarmi nella Rete Thomas Friedman NEW YORK P IU' o meno un anno e mezzo fa intervistai John Chambers, il presidente di Cisco Sistems, 1 impresa che fa le scatole nere che connettono a Internet. Chambers mi disse che, anche se la maggior parte della gente non lo capiva ancora, Internet avrebbe cambiato «tutto» nel modo in cui la gente lavora, investe, impara, compra e comunica. Scrissi quel che mi aveva detto, ma pensavo fosse un'esagerazione tipica di chi lavora con Internet. Poche settimane dopo la Cisco mi mandò una scatola di materiale della sua prossima campagna pubblicitaria: una felpa, una tazza da caffelatte e una videocassetta. Infilai la cassetta nel videoregistratore e vidi un sacco di giovani che guardavano la videocamera dicendo: «Siete pronti?». Tutto quel che riuscii a pensare fu: «Pronti per cosa?» Ora, dopo un anno e mezzo, capisco la pubblicità della Cisco e le previsioni di Chambers. Il 1999 sarà ricordato come l'anno in cui Internet ha davvero iniziato a penetrare nella coscienza degli americani; in cui il loro modo di comprare qualsiasi cosa, dalle macrhine ai biglietti aerei, e il loro modo di comunicare, investire, lavorare e imparare è stato fondamentalmente trasformato dalla Rete. Ma il cambiamento avviene così rapidamente che la gente se ne sente sopraffatta. Oggi, quando viaggio negli Usa, una delle domande di politica estera che mi vengono poste più frequentemente riguarda il ciberspazio. I genitori sono preoccupati per tre motivi: 1) Internet diventa sempre più pervasiva, inevitabile e indispensabile; 2) Si comincia a capire che Internet, come strumento, è diverso dalla radio, dalla tv e dai giornali perché è una tecnologia totalmente aperta e interattiva, ma senza alcun redattore, editore censore e senza alcun filtro. Con un clic del mouse si può entrare in una birreria nazista o in una libreria pornografica, infilarsi nei computer della Nasa o consultare la libreria della Sorbona, e non c'è nessuno che possa fermarvi o diriger¬ vi. Si interagisce con la rete nudi. Gli unici filtri efficaci sono i valori, le conoscenze ed i giudizi che i vostri figli portano nel cuore o nel cervello entrando nella Rete. 3) Allo stesso tempo, sempre più genitori lavorano fuori casa, hanno meno tempo per i propri figli, spendono meno tempo per riempir loro le teste e i cuori, e dipendono sempre più dalle scuole per crescerli e nutrirli. Se si prende una rete così completamente aperta, la si combina con il minor tempo che i genitori possono dedicare al costruire i codici e i filtri interni dei propri figli, e si aggiunge il fatto che Internet sta per diventare il sistema nervoso del commercio e della nostra società, si ottiene un cocktail potenzialmente pericoloso. Ecco perché la cosa più importante che i genitori devo¬ no capire per preparare ì propri figli al mondo di Internet, è che esso non richiede maggiori, meravigliose capacità tecnologiche ma, al contrario, più solide basi «vecchio stile»: lettura, scrittura, aritmetica, chiesa e sinagoga. Nell'era di Internet l'asilo diventa più importante dell'università. E a meno che i genitori non diano ai propri figli delle soli¬ de basi - capacità di giudizio, valori e conoscenze sufficienti a maneggiare questa nuova tecnologia da soli - solo Dio sa cosa potrà accadere. E' come se si lasciasse guidare i propri figli senza patente, ne mappe. E senza scopo. Ho chiesto a Steve Case, direttore esecutivo di America Online, di consigliare qualcosa ai genitori. «Serve uno sforzo approfondito, sostenuto ed integrato - ha ciotto -. E forse Internet, anche se rappresenta solo una parte dei problemi che hanno oggi di fronte i genitori, può anche rappresentare buona parte della soluzione a quei problemi. Ci si deve assicurare che i propri figli familiarizzino con la Rete, perché essa è il futuro, ed è importante che lutti abbiano accesso al futuro. Ma quando si è in Rete bisogna sapere che si tratta di un mezzo potentissimo. Ti dà milioni di nuove possibilità, ma molte sono controindicato. Ed il potere deve essere accompagnato dalla responsabilità». In realtà, più i vostri figli usano la Reto, pili dove essere robusto il loro «software personale». Avete mai sentito parlare della legge di Moore? Dico che la potenza dei microprocessori raddoppia ogni anno e che i loro prezzi si dimezzano con la stessa velocità. Bene, ecco allora la «legge di Friedman»: I genitori devono passare un'ora in più alla settimana con i propri figli ogni volta che le loro capacità mediatiche raddoppiano. E ora andate a controllare i loro modem. Cpyright The Naw York Times-La Stampa In America è stato l'anno del boom Il Web è entrato nella vita di tutti Il mouse è diventato un oggetto potente E le famiglie sipreoccupano

Persone citate: Chambers, Cisco, Friedman, John Chambers, Moore, Steve Case, Thomas Friedman

Luoghi citati: America, New York, Usa