Manovra economica da 14.000 miliardi

Manovra economica da 14.000 miliardi Novemila miliardi di tagli, salve le pensioni Manovra economica da 14.000 miliardi ROMA Potrebbe essere superiore ai 10 mila miliardi di cui si è parlato finora, la correzione di bilancio per il 2000: la manovra potrebbe infatti sfiorare i 14 mila miliardi di cui una «fetta» importante (si parla finanche di 9.000 mld) verrebbe da tagli alla spesa. E' quanto si apprende da fonti ministeriali secondo le quali il Dpef sarà approvato dal Consiglio dei Ministri il prossimo 25 giugno, che cade di venerdì, o nei primissimi Sjiorni della settimana seguente ovvero il 28 o 29), in tempo cioè per la scadenza del 30 giugno. Ieri ne hanno parlato per oltre due ore il ministro del Tesoro, Giuliano Amato, e il ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, che si sono intrattenuti a Palazzo Chigi. Più tardi c'è stato un altro vertice tra governo e sindacati. Alla riunione erano presenti il presidente del Consiglio Massimo D'Alema, i ministri del Tesoro Giuliano Amato e delle Finanze Vincenzo Visco e i leader di Cgil, Cisl e Uil Sergio Cofferati, Sergio D'Antoni e Pietro Larizza. Sembra comunque certo che il Dpef non conterrà «sorprese» sulle pensioni, a parte il richiamo alla necessità di monitorare la spesa e al rafforzamento della previdenza integrativa. La crescita del Pil nel '99 dovrebbe attestarsi sull'1,3% anche se si aspettano i dati dell'Istat a fine giugno per una definitiva (e magari più ottimistica) previsione; nel 2000 il Pil salirebbe al 2,2% e nel 2001 al 2,6%. Il rapporto deficit/pil, fissato al 2.4% nel '99, dovrebbe invece scendere all' 1,5% nel 2000 per arrivare al traguardo dell'1% nel 2001. Non prevederà l'introduzione di nuove tasse, il prossimo Dpef. Sul fronte dei tagli alla spesa, il Governo prevede invece di ridurre trasferimenti in particolare a Poste e Fs, compresa una «stretta» sul pubblico impiego. Sotto «torchio» anche gli enti locali, con un deciso rafforzamento del patto di stabilità interno. Sulle pensioni, capitolo «bollente», nessuna sorpresa, il Dpef conterrebbe due richiami: il primo, più generico, alla necessità di tenere sotto controllo la spesa; il secondo, invece, sancirebbe l'esigenza di potenziare la previdenza integrativa limitandosi a enunciare solo qualche indirizzo di massima tra cui la possibilità di «stornare» parte dei contributi Inps ai fondi pensione (che sarà comunque oggetto di una trattativa con le parti sociali). Se, infine, è ancora in forse l'abbattimento dell'Iva sull'edili¬ zia (dopo l'«ok» di Bruxelles) ancora in fase di valutazione da parte delle Finanze, sembra invece più concreta l'introduzione di sconti fiscali per l'acquisto di persone '. computer. Attualmente le imprese, se acquistano beni strumentali, godono di un credito d'imposta: in misura diversa, anche i privati potrebbero beneficiare di particolari agevolazioni. Una novità: anche il Dpef passerà all'euro. Lo stabilisce un decreto del ministro del Tesoro Amato, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, in base al quale anche la legge finanziaria, il bilancio di previsione dello Stato, la legge di assestamento del bilancio medesimo ed il rendiconto generale dello Stato riportano, in apposite evidenze, dati in euro relativi agli esercizi finanziari dal 1999 al 2001. Il provvedimento precisa tuttavia che tali dati, ad eccezione di quelli riguardanti il debito pubblico, hanno solo una funzione informativa. Lo stesso decreto stabilisce inoltre che la nuova divisa unica europea entra anche nel conto riassuntivo del Tesoro, della Relazione previsionale e programmatica, nella Relazione trimestrale di cassa e nella Relazione generale sualla situazione economica del Paese. Intanto cresce il fabbisogno degli enti locali. Tra gennaio e maggio quello delle regioni è cresciuto dell'8,6% rispetto agli stessi mesi del '98, con un aumento di 3.996 miliardi che lo ha portato a 50.223 miliardi. Molto maggiore l'incremento registrato dai grandi comuni, con più di 60 mila abitanti: l'aumento è del 35,6%, che lo ha fatto salire di 1.053 miliardi a 4.161. Il fabbisogno degli enti locali è monitorato dal Tesoro che controlla che il suo andamento sia in linea con quello quello generale dello Stato. I leader sindacali a Palazzo Chigi «meno fondi a Poste Ferrovie, enti locali»

Persone citate: D'alema, Giuliano Amato, Pietro Larizza, Sergio Cofferati, Sergio D'antoni, Tesoro Amato, Vincenzo Visco

Luoghi citati: Bruxelles, Roma