Un «asso» nelle scarpe per sbancare il casinò di Claudio Laugeri

Un «asso» nelle scarpe per sbancare il casinò Saint-Vincent, è stato scoperto un baro Un «asso» nelle scarpe per sbancare il casinò Aveva un mieto calcolatore-trasmettitore nel tacco che lo aiutava ad azzeccare i numeri Claudio Laugeri SAINT-VINCENT Un incrocio tra James Bond e Archimede Pitagorico. La sua arma segreta è un micro-calcolatore-trasmettitore, nascosto nel tacco della scarpa. Serve per sbancare la roulette. E' uno strumento di vitale importanza per Lazio Kovacs, 58 anni, di origine ungherese, di professione giocatore d'azzardo e per questo inserito nell'elenco degli «indesiderabili» del Casinò di Saint-Vincent. E di un'altra mezza dozzina in Europa. Gli agenti della squadra mobile in servizio alla casa da gioco hanno bloccato Kovacs nella sala delle «roulettes». Era entrato con un passaporto falso, quello autentico era nella stanza d'albergo a Nus, un paesino a 8 chilometri da Aosta sulla statale 26 per Saint-Vincent. Al Casinò, nessuno si era accorto della «scarpa miracolosa», una specie di cronometro elettronico, nascosto in una scarpa. Battendo il piede quando il croupier lanciava la pallina sulla ruota, il baro metteva in azione il congegno e lo fermava dopo il primo giro. Una voce sintetizzata, gli comunicava, tramite un auricolare, la velocità della pallina. Grazie alla sua perfetta conoscenza dell'ordine dei numeri della roulette, l'uomo era convinto di poter individuare in quale settore della roulette la pallina si sarebbe fermata. Forse era solo 1' illusione di un giocatore incallito, ma la polizia ha sequestrato 1' apparecchio elettronico e 1' ha denunciato. E' stato proprio il giocatore a far scoprire il «trucco» ai poliziotti, che lo avevano accompagnato in albergo per una perquisizione. Lui aveva nel portafogli due carte di credito intestate a Lazio Kovacs, ma il nome sul documento mostrato all'ingresso del Casinò era diverso. I poliziotti temevano che lo scopo del viaggio dell'uomo a Saint-Vincent fosse il «riciclaggio» delle carte di credito, come già era accaduto con altri personaggi negli ultimi mesi. Kovacs era arrivato in Valle con la sua «Porshe», un modello di qualche anno fa, ma sempre ricco di fascino. Le scarpe a «polacchinai e dall'aspetto invernale più che primaverile, però, poco s'intonavano a un uomo dall'aspetto elegante. E ancor di più, stonava con quel «look» la cura usata nel custodire quelle scarpe tolte dai piedi appena entrato nella stanza d'albergo. Così, gli agenti hanno deciso di controllare. Era là dentro l'arma segreta. Un'invenzione di Kovacs, utilizzata con la circospezione di uno «007» in missione. L'apparecchio è un capolavoro di artigianato «elettronicocalzat turi ero»: la pressione dell'alluce su un pulsante sistemato sul plantare attiva un micro-calcolatore nascosto nel tacco della scarpa, che a sua volta trasmette i dati via radio a un auricolare. Kovacs ha trascorso tutta la vita nei Casinò e ha imparato che lo sguardo di croupier e ispettori è concentrato soprattutto sul viso e sulle mani dei giocatori. Kovacs voleva vincere giocando con i piedi. ■

Persone citate: Archimede Pitagorico, James Bond, Kovacs

Luoghi citati: Aosta, Europa, Lazio, Nus, Saint-vincent