Day Lewis: farò il calzolaio, di lusso

Day Lewis: farò il calzolaio, di lusso Premio Oscar, protagonista di film di successo, lascia tutto: «Mi sono ripreso la mia libertà lontano dal set» Day Lewis: farò il calzolaio, di lusso L'attore a Firenze per imparare il mestiere da un amico Francesco Matteini corrispondente da FIRENZE Una brillante carriera cinematografica, film di successo, il Premio Oscar, flirt veri e presunti con belle donne, foto sui giornali, interviste, dollari a palate: chissà quanti lo invidiavano. Lui invece si sentiva prigioniero. Sì, una prigione dorata ma nella quale non riuscivo più a respirare. Così Daniel Day Lewis, 42 anni, attore irlandese protagonista de «L'ultimo dei Mohicani», «The Boxer» e «Il mio piede sinistro» che gli valse l'Oscar, ha deciso di dare un taglio netto a tutto questo. «Una scelta» di vita per recuperare la libertà di passeggiare per le strade come un qualsiasi cittadino, senza dover firmare autografi sotto i flash dei fotografi. Dimenticato. Ignorato. Questa la sua aspirazione. Come rifugio ha scelto la bottega del suo amico Stefano Bemer, a Firenze, in Borgo San Frediano, una delle strade più caratteristiche dell'Oltrarno. Una di quelle strade popolari dove Vasco Pratolini ha ambientato alcuni dei sui romanzi più famosi. L'attore, anzi l'ex attore perché la sua scelta sembra irrevocabile, sta cercando di imparare il mestiere antico di ciabattino. Ma non pensate alla botteghina dove si respirano effluii di mastice ed un ometto ricurvo ribatte tacchi e suole. La bottega di Bemer è una sorta di «gioielleria» della scarpa. Le sue calzature, realizzate rigorosamente a mano e su misura, girano il mondo ai piedi di personaggi famosi ai quali non pesa una trasvolata oceanica per andare a provarsi mocassini da sogno. «Daniel sta cercando di imparare un lavoro con il quale vivere - dice Bemer -. La sua è stata una scelta di vita. Ha voluto riacquistare la libertà. Per lui la cosa più importante è poter girare la strada senza l'assillo dei giornalisti». Daniel Day Lewis lavora nella bottega di calzolaio da alcuni giorni e pare stia imparando in fretta: «Lui si impegna molto e sta apprendendo con rapidità i segreti del mestiere», ammette, forse con un pizzico di affettuosa bonomia, il calzolaio Bemer. L'ex attore ha portato a Firenze anche la moglie Rebecca Miller, figlia del drammaturgo Arthur Miller, e il figlioletto di un anno. La coppia famosa sta rapidamente trasformandosi in una coppia anonima, come vuole Daniel. «Parla poco l'italiano, ma è sempre sorridente e disponibile», dicono dal tabaccaio dove compra i sigari e nella trattoria dove spesso si ferma a mangiare. «Del cinema non vuole più sentir parlare», incalza Bemer che, seppure un po' controvoglia, è stato costretto a fare da portavoce del cliente-amico indisponibile a parlare con i giornalisti. Il protagonista, pardon, u non protagonista, di questa storia davanti ai microfoni e taccuini non apre bocca. Esce quasi furtivo dal laboratorio e si avvia di passo svelto per le strade dell'Oltrarno. Anonimo in mezzo alla folla. Ma finalmente libero. Daniel Day Lewis in strada a Firenze con la moglie Re becca

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