Doping, la lista nera dei calcio

Doping, la lista nera dei calcio Torino, il procuratore Guariniello rilancia l'inchiesta sulla salute dei giocatori italiani Doping, la lista nera dei calcio Consegnata alpresidente del Coni Alberto Galno TORINO «Vorrà dire che salteremo le nostre ferie, come è già accaduto lo scorso anno per lo dichiarazioni di Zeman». Reagisce cosi Giacomo Aiello, il reggente della Procura antidoping del Coni, alla notizia lanciata dalle agenzie di stampa: «Guariniello consegna una lista nera di calciatori al presidente del Coni». La battuta fotografa bone il momento: si riaffaccia l'estate, il calcio giocato va in vacanza e il magistrato torinese rilancia l'inchiesta sulla salute (e relativa farmacia) dei giocatori. Lo fa riconvocando ieri a Torino Gianni Petrucci e consegnandogli «una bolla gatta da pelare»: una busta gialla contenente l'elenco dei calciatori che hanno preso medicinali dagli offotti dopanti, assolutamente vietati o «soggetti a restrizione d'uso». Una lista estratta dalla montagna di verbali sequestrati dai carabinieri del nucleo operativo torinese per conto del magistrato alla fine dello scorso anno. L'archivio della Federazione medici sportivi li custodiva con un corto ordine. Informazioni più complete sono state successivamente fornite al magistrato da una parte dei calciatori convocati nel suo ufficio. «Perché noi tale periodo assunse un farmaco a base di corticosteroidi? L'uso consentito è di carattere terapeutico, ma vedo nella sua cartella clinica c nei verbali dei prelievi antidoping che lei vi ha fatto ricorso con una corta frequenza». Guariniello domandava e ripeteva gli stessi interrogativi da un interrogatorio all'altro (c'è chi ò tornato tre volto noll'ufficio del magistrato). E alla fine più di un calciatore avrebbe ammesso anche l'assunzione di sostanze dopanti. Mai i controllori si allertavano. I nomi? Più di cento. Alcuni sono trapelati. Bastava andare a rileggere gli articoli dei mesi scorsi per rintracciarne una parte. Ma sarebbe ingiusto indicare i pochi noti e congetturare sulle società coinvolto. Negli anni scorsi i controlli erano virtuali. Lo stesso Petrucci l'aveva confermato in occasiono della precedente «visita» a Guariniello ((2 ottobre 1998): «Sino al 1991-92, quando io ero segretario della Fedorcalcio, si considerava facoltativa la ricerca degli anabolizzanti negli esami antidoping». Successivamente si prese in considerazione l>or una percentuale nana delle analisi. Ma, comunque, queste venivano fatte all'Acquacetosa, il laboratorio Goni dove avveniva di tutto e su cui Guariniello ha fornito abbondante! documentazione ai colleghi romani. Scoperchiata la pontolaccia dei controlli virtuali c mandati a casa lo staff del lalwratorio e gli stessi dirigenti della Federazione medici sportivi che aveva la responsabilità di prelievi e analisi, Guariniello si è imbattuto hi una nuova, più sorprendente, scoperta: all'inizio di dicembre i suoi ispettori sequestrarono a Roma, nella side della federazione commissariata dui Coni, un carteggio fra il medico sociale dui Prato Calcio (serie C2) e il nuovo segretario Fmsi, l'ex olimpionico di scherma Michele Maffei. In ossequio alle nonnativn vigenti (regolamenti Ciò p Coni, Dpr 522 del 29-11-1995 in materia di tutela della salute), il dottor Roberto Baldi inviava ogni settimana da Prato la «notifica preventiva» dei farmaci «soggetti a restrizione d'uso» che per motivi terapeutici i calciatori della rosa stavano assumente per scopi terapeutici: corticosteroidi, beta-agonisti o anestetici. Maffei gli scrisse che quella documentazione era inutile. Con in mano il curioso carteggio, Guariniello approfondì e fece sequestrare alcuni scatoloni di verbali: erano le dichiarazioni che calciatori di serie A, B e C - una prassi assolutamente generalizzata - dall'ottobre al dicembre scorsi mettevano per iscritto all'atto del sorteggio antidoping, dopo ogni incontro di campionato, e non per tempo come si preoccupava di fare il Prato. Guariniello fu molto sorpreso che i farmaci soggetti «a restrizione d'uso» ricorressero abbondantemente in quei verbali e sospettò subito che si trattasse di un escamotage per ottenere la non punibilità preventiva. Solo da gennaio, dopo il richiamo del magistrato, la Figc si è adeguata. Ma a febbraio il Ciò ha ridotto ai beta-agonisti i farmaci «a restrizione d'uso». Top secret i nomi Alcuni atleti avrebbero confessato Maradona, il giorno dell'interrogatorio a Torino, e Sergio Campana

Luoghi citati: Prato, Roma, Torino