Trovate le prime fesse comuni

Trovate le prime fesse comuni I guerriglieri dell'Uck controllano già una parte di Prizren e hanno aperto un ufficio nel capoluogo Trovate le prime fesse comuni A Kacanik e Pristina, almeno200 i corpi PRISTINA A due giorni dall'ingresso della Kfor in Kosovo, sono state scoperte - come molti temevano - le prime fosse comuni: si trovano nei pressi di Kacanik e di Prizren e conterrebbero circa 200 cadaveri, secondo le informazioni fin qui diffuse. Anche di donne e bambini.«Non è che l'inizio» ha detto una fonte dell'Alleanza lasciando intendere che i macabri ritrovamenti di oggi preludono a molte altre scoperte del genere a mano a mano che le forze di pace si installeranno nelle zone loro assegnate. «Esistono riscontri fotografici e altri elementi che lasciano ritenere che scoperte del genere non siano un caso isolato» ha detto la fonte, ricordando che il Tribunale penale internazionale (Tpi) dell'Aja sui crimini di guerra commessi nella ex Jugoslavia ha chiesto ai paesi della Nato di collaborare alla ricerca di prove che possano inchiodare il regime serbo alle sue responsabilità. Anche il Tpi ha confermato ieri i ritrovamenti. Sono stati i militari britannici a individuare tre fosse comuni dietro una pompa di benzina nei pressi del cimitero di Kacanik, a pochi chilometri dalla frontiera con la Macedonia, poco distante dal posto di frontiera di Gjeneral Jankovic. Molti cadaveri presentavano fori di proiettili alla nuca, tra le vittime pare ci fosse anche una bambina di tre anni. Poco dopo il ritrovamento di Kacanik, dove sono state individuate due grandi fosse con un circa 80 corpi, più una terza in cui si distinguono almeno cinque bare, è giunta la notizia che anche a Prizren, nella zona assegnata alle forze tedesche, era stato fatto un analogo ritrovamento, con un centinaio circa di corpi. A Kacanik, il settore affidato alle forze Usa, i militari britannici hanno circondato le fosse per proteggerle nell'attesa dell'arrivo degli esperti di medicina legale che raccolgono prove per conto del Tpi. Quando sono giunti i soldati americani, si sono messi di guardia. Alcuni medici albane¬ si hanno deposto fiori sulle fosse comuni. Quattordicimila uomini della Nato sono già in Kosovo, almeno altrettanti sono i militari serbi che continuano a ritirarsi proteggendo lunghe colonne di civili, ma la presenza più allarmante nel territorio appena «liberato» è quella dell'«Uck». Nonostante intimazioni ed accordi i guerriglieri sono rientrati in forze e continua- no ad attaccare. Da Podujevo, base principale delle loro attività, cominciano a spostarsi verso le zone più interne: adesso vengono segnalati a Prizren .dove per tutto il pomeriggio si sono susseguito violente sparatorie, alla periferia di Pristina, in numerosi villaggi a ridosso del confine albanese e di quello macedone. A Pristina l'Uck ha aperto un ufficio, con tanto di bandiera rosso nera albanese. E' una forza incontrollabile che continua a nuoversi su linnee autonome, a volto collaborando coi contingenti Nato (come al confine albanese di Morini, dove l'«Uck» collabora con la Nato per frenare il rientro dei profughi) ma molto più spesso riprendendo possesso dei territori con In violenza. Ieri Prizren, dove sono rimasti circa sessantamila albanesi, è stata teatro di nuovi scontri e di una «pulizia etni¬ ca» rovesciata, con almeno duemila serbi costretti a fuggirò a bordo di auto, pullman e carri agricoli, sotto la protezione di un reparto della «Vqjska» che per garantire la loro fuga ha abbandonato la città ventiquattr'ore prima di quanto stabilito dagli accordi. Il contingente tedesco adesso ha piazzato i suoi carri sulle alture che dominano la città ed è intervenuto per separare il corteo dei serbi dagli albanesi cho tentavano di circondarlo accompagnandolo con insulti e lancio di sassi. Non appena i rifugiati si sono mossi, gruppi di albanesi hanno preso a devastare i negozi sorbi. Le informazioni, ancora confuso, che giungono dal capoluogo minerario dicono che almeno due quartieri della città siano nelle mani di reparti armati dell'«Uck». I cadaveri scoperti dai paracadutisti britannici: le vittime uccise con un colpo alla nuca e poi bruciate Nelle aree controllate dagli indipendentisti si è avviata una pulizia etnica al contrario Un ufficiale britannico guarda la fossa comune scoperta nel villaggio di Kacanik. A destra miliziani serbi escono da Prizren

Persone citate: Jankovic, Morini

Luoghi citati: Aja, Jugoslavia, Kacanik, Kosovo, Macedonia, Pristina