Si dimettono i leader di Verdi e Lega Nord di ManacordaTortello

Si dimettono i leader di Verdi e Lega Nord In bilico Marini e Fini, ma per ora restano Si dimettono i leader di Verdi e Lega Nord ROMA. Il giorno dopo delle Europee vive su un botta e risposta a distanza tra il presidente del Consiglio e il leader di Forza Italia. Il primo a parlare è D'Alema: «Il voto non pone problemi alla stabilità del governo, l'esecutivo è saldo e non ci saranno rimpasti». Ancora: «Cifre alla mano noi siamo al 41,2 per cento, il Polo al 38,1». Pronta la replica di Berlusconi. Il vincitore dell'appuntamento elettorale non chiede esplicitamente le dimissioni dell'esecutivo, ma l'attacco ò comunque diretto: «Il Parlamento è delegittimato dice -. D'Alema non faccia lo struzzo, non so come possa guidare il Paese con i cocci di una maggioranza rissosa». Quindi un grazie agli elettori: «Nessun protagonista della politica ha mai ricevuto tanti consensi», dice sottolineando gli oltre tre milioni di preferenze personali. L'altro fatto importante è stata la crisi nei partiti sconfitti cittì voto, con le dimissioni dei leader della Lega (Bossi) e dei Verdi (Manconi). In bilico anche le posizioni di Marini (Ppi) e Fini (An): ma per ora restano al loro posto. Infine, sul fronte delle amministrative, va registrata la tenuta del centrosinistra, ma decisivi saranno i ballottaggi. Abbate, Benedetto, Cauullo, Colonnello. Corbi, Galvano, Grandesso, I angone. Manacorda. Martini. Meli, Novaiio. Oslolanl, Passarini. Poletli, Rampino. Sapegno, Silipo, Tiberga e Tortello DA PAGINA 2 A PAGINA 11

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