IL PARTITO DELLE EMOZIONI di Maria Laura Rodotà

IL PARTITO DELLE EMOZIONI IL PARTITO DELLE EMOZIONI Massimo Gramellini SI dice che Berlusconi e Bonino abbiano vinto grazie agli spot. E' vero. Uno spot vale più di cento comparsale da Vespa e di mille telegiornali faziosi. Gli italiani del '99 diffidano dei ragionamenti ma sono molto sensibili alle emozioni. Si dice anche che la sinistra dei bandoleri stanchi e la destra di Fini-Segni (un caffè corretto alla camomilla) abbiano perso perché non ave- ^^^^ i ldi vano i soldi per comperare gli spot. Questo non è vero. Perché Bonino non è miliarda ria e se i finanziamenti li ha trovati lei, poteva trovarli pure Veltroni. Ma soprattutto perché gli spot non basta comperarli. Bisogna metterci dentro un'idea. Molti sghignazzavano nei mesi scorsi, quando Emma ir Silvio apparivano fra la reclame di un detersivo e quella di un cellulare, smaniosi di venderci la loro diversità dagli altri prodotti della politica. Immersi in un'atmo¬ sfera da fiction, stringevano allo stesso modo la mano di Clinton e quella di un poveraccio, mentre la sequenza sapiente delle immagini esaltava le loro carriere piene di cose anziché di parole. «Vuoi uno dei soliti o uno come me?», era la sostanza del messaggio. Ricevuto. Chi si scandalizza per la personalizzazione finge di ignorare che il leader ò la «griffe» indispensabile di un partito. Esempio: per un elettore dei Verdi non può essere la stessa cosa affidarsi a un visionario carismatico come Cohn-Bendit (più del 9% in Francia) o a un sociologo da salotto come Manconi (meno del 2% in Italia). Destra e sinistra hanno i professionisti migliori: Fini e D'Alema. Avrebbero anche i temi più giusti per scaldare i cuori: lavoro, sicurezza, ambiente. Eppure piacciono solo alla classe dirigente, rassicurata dalla loro affidabilità. Il popolo li sente fiacchi. E preferisce una come Emma. O come Silvio. Folate di vento nella calura. TRA POLO E ULIVO Emma contro tutti 'Solo opposizione» Maria Laura Rodotà A PAGINA 6

Luoghi citati: Francia, Italia