Per l'Asinello un debutto al trotto di Fabio Martini

Per l'Asinello un debutto al trotto Il presidente della Commissione Ue: buona la media dei Ds, noi essenziali per il centrosinistra Per l'Asinello un debutto al trotto Prodi: «Useremo questo risultato per la stabilità» Fabio Martini ROMA Sono le ventuno e cinquanta, mancano dieci minuti aH'«ora-X», ma Romano Prodi sprizza piacere da tutti i pori. Nella sede dell'Asinelio, il Professore si aggira con un sorrisone sul viso, distribuisce buffetti agli amici, scherza con la moglie Flavia e fa iniezioni di ottimismo: «Ci danno tra il 7 e il 9 per cento? Sarebbe un buon risultato... Ottimo il risultato della Bonino». Come gli altri leader, il Professore ha saputo in anticipo i numeri dei sondaggi «post-voto» condotti dagli istituti demoscopici e diffusi alle 22 dai Tg5. Ma quelle prime tre «forchette» - Democratici tra il 7 e il 9%, Ds tra il 16 e il 19%, Ppi tra il 4 e il 6% sono già eloquenti, fanno male, molto male agli avversari di Prodi: il segretario del Ppi Franco Marini e il presidente del Consiglio Massimo D'Alema. Per quasi tutta la notte elettorale Prodi si cuce la bocca. Memore della «magra» che in occasione del referendum colpì molti leader, il Professore aveva deciso di non parlare. Poi, all'1,25, visto che gli altri leader tacevano, a sorpresa, è uscito allo scoperto: «I Democratici sono soddisfatti dei risultati ottenuti, era quanto ci proponevamo. Ribadisco 1 importanza che noi abbiamo per la coalizione di centro-sinistra che nel suo complesso non ha avuto i dati che si proponevano». E qui arriva il messaggio politico di Prodi: «Noi democratici siamo la struttura fondamentale della coalizione e in questa direzione vogliamo lavorare anche nel futuro». Nella breve, notturna dichiarazione davanti ai microfoni Prodi lancia il suo primo messaggio: l'Asinelio è il secondo partito della coalizione, non vuole mettere in crisi il governo, ma vuole pesare di più proprio perché l'elettorato lo ha premiato. E chiacchierando con i suoi il Professore ha dimostrato, con i numeri, il valore aggiunto dell'Asinelio: «Il risultato di queste elezioni non peserà sul governo», ma «se i risultati finali saranno questi, grazie a noi, il centro-sinistra guadagna due punti circa rispetto al 1996: è la prova di quel che abbiamo detto per mesi: il nostro apporto è decisivo». Ma i democratici come capitaliz- zeranno il successo? Lo fanno capire i «colonnelli» di Prodi. Dopo qualche prudente battuta di assaggio, intorno alle 23 esce allo scoperto Enzo Bianco: dopo aver parlato con Prodi, Parisi, Rutelli, il sindaco di Catania fa capire la «musica» che suonerà l'Asinelio nei prossimi giorni: «Senza il nostro risultato, il centrosinistra avrebbe molti voti in meno: il nostro apporto lo faremo pesare». Certo, Bianco cerca di spie- gare che l'Asinelio non tirerà calci contro il governo: «Escludo che ci siano conseguenze sul governo, faremo pesare il nostro apporto non in termini di rimpasto, ma in termini di strategia...». Ma a questo punto, sia pure con nonchlance, Bianco fa capire dove pesteranno gli zoccoli dell'Asino democratico: «Il centro-sinistra - dice il sindaco di Catania - deve riguadagnare appeal e progetto, cose che sono state perse negli ultimi mesi, a partire da ottobre-novembre». Bianco non lancia ultimatum, ma dalle sue parole già traspare cosa diranno Prodi e i suoi nelle prossime ore: nessuna crisi di governo, ma D'Alema deve prendere atto che il suo esecutivo ha meno appeal di quello precedente. Prodi deciderà nelle prossime ore come capitalizzare il successo, ma eviterà accuratamente di prendersi l'etichetta del crisaiolo. E quanto ai po¬ polari, ieri notte Enzo Bianco non ha voluto interferire, ma è prevedibile che nei prossimi giorni Prodi interverrà nel drammatico dibattito destinato ad aprirsi nel partito di Marini. Ieri sera nella sede dei Democratici sono arrivati un po' alla spicciolata anche gli altri capi dell'Asinelio. Francesco Rutelli, accompagnato dalla moglie Barbara Palombelli, non fa commenti ufficiali, ma ad un amico dice: «Se finisce così, va benissimo!». Certo, negli ultimi giorni Prodi aveva confidato di essere fiducioso, tanto più che i sondaggi commissionati dall'Asinelio erano costanti nell'indicare un dato a cavallo tra l'8,5 e 1'11%. Ma non tutti ci credevano. Le ultime previsioni le avevano messe per iscritto, sia pure riservatamente Antonio Di Pietro (9,5%) e Massimo Cacciari (6,7%). Il neo presidente dell' Euiocommissione Romano Prodi con il senatore Antonio Di Pietro durante la campagna elettorale

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