E Botteghe Oscure diventa il «Palazzo del silenzio» di Antonella Rampino

E Botteghe Oscure diventa il «Palazzo del silenzio» E Botteghe Oscure diventa il «Palazzo del silenzio» Antonella Rampino RÓMA -—- —— Nella lunga notte da cui i Popolari uscivano più che dimezzati, la notte della vittoria della Bonino e di Berlusconi che già stappava bottiglie di champagne, mentre il buio avvolgeva anche l'Europa rosso-rosa, con la Cdu di Schaeuble che surclassava la Spd di Schroeder, Botteghe Oscure è diventato il Palazzo del Silenzio. Una consegna ferrea, una non inedita saggezza, un apprezzabile understatemènt appenna appannati da un televisivo battibecco Mussi-Tajani. Ma, soprattutto, un distillato di amarezza: perché quando la sinistra vince, lo sa, lo sente, al di là dei sondaggi, oltre ogni ragionevole speranza, e indossa sorrisi, inalbera bandiere, scende in piazza. E invece, stasera niente. La lunga notte di Botteghe Oscure comincia alle sette con l'arrivo di Veltroni, e poi uno dopo l'altro fuori dalle Lancia azzurro metanizzato, Bassanini, Polena, Mussi. Lo stato maggiore si riunisce al secondo piano, raggiunto con un ascensore nuovo fiammante, e parlante, dacché annuncia, sia pure in autentica lingua barese aseconde piane». Sono giorni che se ne ride, nel palazzo che prèsto verrà diviso a metà con l'Unipol. Ma, per oggi, sarà l'unico oggetto di scherzo. Quando, dopo che a palazzo saranno giunti anche il sorriso tirato di Minniti e una Melandri' insolitamente intimidita, Fabio Mussi viene mandato in pasto ai giornalisti a dire «speravamo in un risultato più brillante per il centrosinistra, ma i dati dell'avanzata del centrodestra sono preoccupanti a livello europeo», tutto i! gruppo dirigente sa, da ore, quello che i sondaggi mettono a disposizione. Ovvero, sanno che, se va davvero bene, i Ds che avevano il 19,1 per cento dei seggi, avranno tra i 18,5 e i 19. «Non sono dati, sono sondaggi», dice Mussi sfoderando la lucidità di un La Polisse. Fosse così, non sarebbe comunque un successo. Ma nemmeno una vittoria. Che si rifletterà all'esterno, con la messa in discussione delle strategie di governo, ma anche all'interno del partito, se già ieri ex notabile del pei, poi passato all'Asinelio, Antonio La Forgia diceva «i Ds sono tornati al minimo storico», «non fanno innovazione». E poi, con buona dose di malizia, «nemmeno le dimissioni di Veltroni servirebbero a un granché»... C'è dunque da considerare che i Ds hanno avuto, anche all'interno dello stesso rassemblement di centrosinistra, molta concorrenza: e anzitutto dai parenti-serpenti Democratici. Gli stessi scenari che davano i Ds tra i 18,5 e il 19-20 per cento, vedevano scendere i Popolari tra il 4 e il 5, dunque praticamente dimezzati, e il neonato Asinelio di Prodi e Di Pietro tra il 9 e l'il. Ma con il passare delle ore, e l'arrivo delle prime, parziali proiezioni, la tensione e diventata vera e propria delusione. E scendeva dai piani alti a quelli bassi, con le body guarà che si scambiavano battute come fossero in una vignetta di Elle Kappa, «Lo sai, la Bonino ha rifiutato la vicepresidenza del Consiglio», «Già, ma sulla presidenza invece ha detto che ci farà un pensierino». Perché si considerava ufficialmente insostenibile, e cioè particolarmente dolorosa, la soglia del 17 per cento, due punti io meno dalle precedenti europee, e invece i sondaggi, poco prima dell'una di notte, erano già scesi a 16,5. E poi, di nuovo in altalena, 16,3, 17,1, 17,7... Ma a parte questo, ci si trin¬ cera nel silenzio: non parla Veltroni, D'Alema è ovviamente irragiungibile, mentre Mussi, che col suo spirito toscanaccio può dire ciò che vuole, viene sospinto in prima linea. La spiegazione ufficiale, a Botteghe Oscure è «Valter vuole capire, vuole analizzare bene cos'è successo, in Italia e anche in Europa». E resta comunque il fatto che una novità c'è davvero: è la prima volta che in Italia il partito di governo non riesce a portare a casa voti in più, e anzi nonostante tutto, Palazzo Chigi, la ripresa delle piazze, i pellegrinaggi europei e i pulmann, lentamente si dissangua. E meno male che l'ipotesi di un grande partito riformista con l'Asinelio, «musica per le orecchie» di Veltroni, ha trovato d'apeordo anche D'Alema. Perché altrimenti, domani sarà anche un altro giorno, ma potrebbe diventare peggiore di questa lunga notte. - Delusione e amarezza «Preoccupano i dati dell'avanzata in Europa del centro-destra» «Sono solo proiezioni» dice freddo Fabio Mussi La soglia «intollerabile» è fissata sotto il 17% L'AFFLUENZA ALLE URNE ORE 11 ORE 17 1989 1994 1999 1994 N0RD-0VEST 14,5 [12,5] 38,9 [42 ] N0R0-EST 15,2 [13 ] 39,7 [44,1] CENTR0 12,9 [11 ] 32,4 [37,6] SUD 11,7 [ 9 ] 28,8 [27,3] .SOLE 9,4 [ 8,5] 24,9 [30,1] T0TALE 13 [11 ] 33,7 [36,7]

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