Le maxifusioni arrivano in cantina

Le maxifusioni arrivano in cantina Le maxifusioni arrivano in cantina Nel Nord Est si sviluppano nuovi poli vitivinicoli Carlo Alberto Delaini VICENZA L'unione fa la forza. Soprattutto nelle cantine sociali, the nell'ultimo mese hanno dato il via ad acquisizioni e fusioni a nove zeri: le leggi del mercato globale e la concorrenza dei Paesi emergenti hanno innescato la necessità di realizzare economie di scala. Così, la Cantina Sociale dei Colli Berici di Lonigo, in provincia di Vicenza, la più grande cooperativa italiana, ha acquisito il 51% della Ciclo Spa di Montorso Vicentino, quarto fornitore vinicolo, in volume, della grande distribuzione nazionale. Tradotta in cifre, 2000 soci di 40 Comuni delle province di Vicenza, Verona e Padova, una produzione di 600 mila quintali d'uva (75% bianca: Garganega, Trebbiano, Chardonnay, Sauvignon, Tocai Bianco, Pinot; 35% rossa: Merlot, Cabernet e Tocai Rosso), mezzo milione di ettolitri di vino di qualità, 3000 ettari di vigneto e 50 miliardi di fatturato portati in dote dalla Colli Berici si sposano con i 300 mila ettolitri di vino (imbottigliati in uno stabilimento di 20 mila metri quadrati e commercializzati in Italia e all'estero) ed i 50 miliardi di fatturato della Cielo Spa. Un'acquisizione che si caratterizza anche per essere una delle rare volte in cui una cooperativa acquisisce una società per azioni. E per avere un obiettivo preciso: raddoppiare il fatturato entro cinque anni, passando dagli attuali 100 ai 200 miliardi di lire. «I prodotti si misurano sempre di più in base al rapporto qualitàprezzo. La tendenza ad unificarsi è pertanto una risposta dovuta al mercato globale. Le piccole aziende da sole non riescono a sostenere i costi della concorrenza, soprattutto da qui ai prossimi dieci anni», afferma Giancarlo Prevarin, amministratore delegato del nuovo gruppo e direttore generale della Colli Berici. «Con tale acqui¬ sizione - continua - parte della produzione commercializzata sfusa, come i 100 mila ettolitri dell'ultima vendemmia che abbiamo venduto in Germania, la porteremo "tappo sughero", in bottiglia. Con nuove economie di scala e più valore aggiunto si può realizzare un ritorno più vantaggioso per i soci». E rumore di una possibile fusione, per fronteggiare la concorrenza extraeuropea, si fanno sempre più insistenti anche in Trentino, dove le Cantine sociali La Vis (Lavisi, Cembra (Val di Cembra) e Le Meridiane (Trento) hanno elaborato un protocollo di intesa, già approvato dai rispettivi consigli di amministrazione, per la creazione di un polo vitivinicolo secondo solo al Gruppo Cantine Mezzocorona. La cantina unica sarà costituita da 1500 soci, 80 dipendenti, 100 miliardi di fatturato, 24 di patrimonio, 180 mila quintali di uva da trasformare e 11,5 milioni di bottiglie. Alla Colli Berici il 51% della Ciclo Spa. La Vis prepara intese commerciali

Persone citate: Carlo Alberto, Delaini, Giancarlo Prevarin, Merlot, Pinot