Zonin, un brindisi lungo un secolo
Zonin, un brindisi lungo un secolo Zonin, un brindisi lungo un secolo Paese in festa per i cento anni delfondatore A Gambellara tutti mobilitati per il grande vecchio del vino mondiale che tra sette giorni festeggerà il traguardo Vanni Cornerò GAMBELLARA (Vicenza) ______ Chi crede nella superstizione è servito: se per qualcuno nascere in data 17 può essere fosco presagio si tranquillizzi pensando a Domenico Zonin, venuto al mondo il 17 giugno del 1899 e non solo prossimo al suo centesimo compleanno, ma fondatore della più grande azienda vitivinicola privata italiana. Quella che lui, nel 1919, ha avviato producendo e vendendo vini e liquori oggi è una realtà imprenditoriale con 2000 ettari di vigneto nella Penisola, più altri 500 negli Stati Uniti e con un fatturato di circa 130 miliardi di lire su una produzione di 35 nùlioni di bottighe, il 40 per cento delle quali destinate all'estero. Ma in fatto di primati Domenico Zonin ha soprattutto quello di essere il «grande vecchio» del vino mondiale, regalo della sorte, ma forse anche di un modo di vivere che si rias- stime in un motto, il suo: «Vai piano e fai in fretta». Che è un po'eome dire: non farti prendere dal vortice della vita, pensa con calma, decidi tenendo i piedi per terra e, quando, hai fatto tutto questo vai verso il tuo obiettivo, senza titubanze. Adesso Gambellara si prepara a festeggiare il Centenario che ha fatto del paese un nome noto ovunque: Il parroco, don Otello, è partito deciso alla volta dell'azienda ed ha parlato con Gianni Zonin, il successore del Commendator Domenico: «La vo- sira non è solo una festa di famiglia - ha detto - ma di tutto il paese e quindi il compleanno festeggiamolo la domenica». Così sarà, domenica 20 giugno tutta Gambellara andrà in piazza per la messa dei 100 anni e ci sarà la banda e il coro degli Alpini, che a Domenico piace tanto, forse perché ricorda, a lui, Ragazzo del '99, quando durante la Grande guerra faceva il portaferiti tra doline e cannonate. Tempi remoti, ma solo più indietro di un anno o due rispetto al momento in cui il capo¬ stipite della Zonin chiese alla famiglia, di modesti viticoltori, la «sua parte» per cominciare a lavorare. Biciclette cigolanti per proporre in giro i campioni di prodotto e carretti a cavalli per le consegne: vini e liquori, con ricette antiche per questi ultimi. «Vai piano e fai in fretta», anche per acchiappare il successo, arrivato già negli Anni 30 ed esploso nei '50. C'è un rimpianto? Forse quello di non avere figli, ma Domenico salta l'ostacolo e seghe Gianni, il maggiore di una nidiata di otto bambini dol fratello Attilio, per erede. Una scelta che porterà alla diversificazione di territori e qualità, strategia vincente della Zonin e all'abbandono, sofferto.del settore liquoristico. «Quando proposi di comprare il primo appezzamento lontano dalla nostra zona familiare - racconta Gianni Zonin - lo zio fece il diavolo a quattro. Dovetti persino arrivare a dirgli che, se non mi avesse approvato, avrei comprato quei vigneti per conto mio. Accettò, ma per affetto, non per convinzione. Poi, quando aveva 88 anni, un giorno mi chiamò per dirmi: "avevi ragione tu". Nulla nella vita mi ha reso altrettanto orgoglioso». Si può, oggi, parlare di cuori generosi senza essere accusati di piaggeria? Bè, esistono, basta andare a Gambellara e vedere l'asilo infantile, la casa di riposo per anziani e le altre cose che Domenico Zonin ha dato al paese usando il suo patrimonio personale. Oltre all'azienda, ma quella è un'altra cosa: «Quando vado a trovarlo racconta Gianni Zonin - lo zio mi chiede nell'ordine: "Come va l'azienda?" e poi : "Come stai?"». Non perché l'azienda venga prima della famiglia, ma perché le due cose sono una sola. Paternalismo? Risponde Gianni Zonin: «Se paternalismo vuol dire occuparsi dei propri dipendenti e dei loro figli come delle porsone di casa, bò allora certamente siamo patemalisti». Il commendatore Domenico Zonin festeggiarti giovedì 100 anni. L'impresa da lui fondata oggi produce 35 milioni di bottiglie l'anno e ha un fatturato di 130 miliardi Ha costruito un impero partendo dal nulla Il suo motto: «Vai piano e lai in fretta»
Luoghi citati: Gambellara, Stati Uniti, Vicenza
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