Forattini: è l'amore la vignetta più riuscita

Forattini: è l'amore la vignetta più riuscita Forattini: è l'amore la vignetta più riuscita «La mia vena satirica non si esaurirà finché ci saranno Alain Eikann GIORGIO Forattini, lei non si è mai stancato del suo lavoro? «Anzi, mi diverto sempre di più. Ho cominciato a 40 armi. Prima facevo il rappresentante di commercio nel Sud Italia. Bisogna pensare che se non si vende non si mangia, cosi ho imparato a raccontare le barzellette, talvolta ad essere anche umiliato quando la gente non comperava i miei prodotti. Vivevo a Napoli, vendevo prodotti petroliferi. Mi ero sposato giovanissimo, avevo bisogno di soldi e giravo con una "600" attraverso l'Italia». Che studi ha fatto? (Architettura e un anno di legge». Non aveva le idee chiare su cosa fare da grande, allora? «Guardi, io amavo disegnare, ma non potevo vivere di miei disegni; mio padre, che era direttore dell'Agip prima di Mattei, non voleva che io facessi l'artista ma preferiva una carriera solida come quella di banca. Però io cominciai a studiare teatro all'Accademia, dove c'erano anche Sofia Scicolone e Lina Wertmuller che studiava regia. Per mantenermi ho anche fatto l'operaio a Cremona. Avevo 21 anni». Perché la sua vera carriera comincia a 40 anni? «Non ne potevo più di girare con la "600" e ho partecipato a un concorso per un nuovo personaggio a fumetti per Paese Sera: eravamo nel '69. Vinsi il concorso ed entrai come grafico a Paese Sera». Il grande Forattini, però, nasce a «Repubblica» «No. La prima vignetta satirica politica fu su Panorama nel '73. Mi scoprì Gianluigi Melega. Poi, Paese Sera si accorse che il suo grafico era anche il Forattini che faceva le vignette e cosi mi proposero di farle sul giornale. Erano gli anni di Nixon e di Paolo VI. Le prime vignette che ebbero grandissimo successo furono quelle il giorno della vittoria del referendum sul divorzio il 13 maggio del 1974». È poi? «Ho continuato a fare vignette su Paese Sera, poi quando nacque Repubblica nel dicembre '75 Scalfari mi chiamò per occuparmi della grafica del giornale. Nel primo numero feci una vignetta nella pagina interna dei commenti». Poi passò a «La Stampa» «Sì, nell'aprile '82, quando era direttore Giorgio Fattori che mi mise in prima pagina». Perche è tornato a «Repubblica»? «La vita è così. Mi ha richiamato Scalfari mettendomi in prima pagina anche lui. Poi mi fece entrare a L'Espresso diretto da Valentin dove stetti per sette anni». Quali sono le sue preferenze politiche? «Nessuna, se no non potrei fare la satira. Un tempo la satira si faceva solo da sinistra, ed era di parte» E adesso che il potere è a sinistra? «Sono scomparsi molti di quelli che mi facevano la guerra». Quali sono i suoi personaggi preferiti? «Il primo fu Fani ani, poi Andreotti, Craxi in stivali e camicia nera, Spadolini nudo». E oggi? «I riciclati della Prima Repubblica. D'Alema non fa affatto ridere. Fanno più ridere Scalfaro, Berlusconi e Fini». Perché disegna Veltroni come un bruco? «Perché ha il collo lungo». E Prodi come un prete? «Perché è un prete, e io non ho grandi simpatie per le chiese in generale». Ancora, perché disegna Buttigliene come uno scimmione? «Perché ha quell'aspetto lì. Così come Scalfaro ha l'aspetto di un ayatollah e Ciampi per via delle sue ciglia è come un grosso cagnone». E le donne? «Ne faccio poche: la Hindi, la Bonino, Susanna Agnelli e la Thatcher». Tra i politici stranieri, quali preferisce? «Disegno molto Clinton, Milosevic, Chirac. Non ho ancora fatto Blair. Devo mettermi a disegnarlo. Pinochet mi piaceva molto e anche Kohl e lìltsin». Che rapporto ha con le sue ca- ricature? «Ci vuole la somiglianza fisica e anche psicologica». Lei ha deUe antipatie? «Nessuna antipatia e antipatia per tutti». Riceve delle lamentele? «Sono pieno di querele e di denunce, soprattutto da quando c'è la sinistra al potere. Cominciò Craxi, poi De Mita, perché sono permalosi. Con Scalfaro ho querele di ogni tipo. Ne ho-persa una da 500 milioni con D'Alema, per una vignetta apparsa su Panorama; ho una querela da 500 milioni con il giudice Caselli». Da quando c'è la sinistra al potere mi si querela molto di più, perché interpretano la satira come un pezzo giornalistico». Si sente meno libero? «Soprattutto nel periodo di Scalfaro presidente, ma anche adesso». Lei ha una vita interessante? «Sì. Faccio un mestiere che mi piace molto e ritengo che non stare in redazione, poter viaggiare, lavorare da qualsiasi parte del mondo sia straordinario. Io invio le mie vignette per fax» Decide lei che vignetta fare? «Il giornale mi dà il tema». Oltre a lavorare, cosa fa? «Viaggio. Mi occupo di pubblicità, scrivo libri. In pratica io lavoro sempre. Devo leggere giornali e libri, guardare i telegiornali». Ma la sua vena satirica non si esaurisce mai? «I politici non si esauriscono. Forse un giorno i lettori si stancheranno della politica. Il fatto che gli italiani non vadano a votare è un segnale». Cosa pensa della guerra? «Mi fa orrore, così come mi fa orrore il mondo comunista che non è finito e schiaccia la democrazia. Non mi piacciono gli uomini che decidono per il destino degli altri. Odio i dittatori, mi fa paura la sinistra al potere perché viene da quel mondo». Le piacciono di più la destra e il Polo? «Mi danno più garanzie liberali. So¬ no più vicini al mondo occidentale, come lo sono io. Io voglio essere libero». Cosa pensa di Berlusconi, Fini e Casini? «Mi danno più garanzie, mi piace il mercato libero. Odio i sindacati, lo sciopero, lo Stato assistenziale. Però odio anche assolutamente i regimi di destra, la violenza. Non mi piacciono nemmeno i film americani quando c'è la violenza. Viviamo in un mondo dove chi grida di più ha la meglio sugli altri. Ecco perché dobbiamo eliminare Milosevic. Mi fa orrore che sia necessario adoperare le armi, ma non c'è altro mezzo, lo dice anche il Papa». Lei è credente? «No, sono laico e non dico nemmeno "vorrei credere". Posso fame a meno. E' la mia coscienza che mi guida. Sono contento della vita che ho fatto in questi 68 anni. Essere onesti e fare bene il proprio lavoro mantiene giovani. Io ho il terrore di andare in pensione». Non ha nessun divertimento? «Certo, moltissimi. L'amore è un grande divertimento, anche se fa soffrire molto. Oggi sono felicemente sposato, ho trovato la donna della mia vita. Mi piace viaggiare, leggere e guardare la televisione. Non amo il cinema. Un tempo mi piaceva bere whisky e fumare sigarette. Adesso mi limito a mangiare bene e a bere qualche bicchiere di vino». m politici da disegnare» » ■ / miei personaggi preferiti? nera e Spadolini nudo D'Alema non fa ridere EJ tp DOMÉNICA CON vf mTt>" r^^tU*>r/ ^VX>7,^/J^ X ^V ^T residwioi^l jj stalo oyìIb SN^.pi»8ìl.. h professione JdWHTJISTA || MktPmmm^ „1 ìwmsn. 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Luoghi citati: Cremona, Italia, Napoli