«Pronto a raccontare tutto» di Lodovico Poletto
«Pronto a raccontare tutto» «Pronto a raccontare tutto» Sarà ascoltato dai giudici l'uomo che ha fatto aprire l'inchiesta Rene venduto, un nuovo interrogatorio Lodovico Poletto TORINO Il procuratore aggiunto Maurizio Laudi e molto attento in ciò che dice: «Non c'è nessuna inchiesta su traffico di organi. Lo ribadisco per l'ultimo volta; l'indagine è tutta concentrata su un unico episodio». Però, al termine una riunione durata tre ore, i carabinieri del nucleo oporativo di Torino se ne vanno dal suo studio portandosi via due scatoloni di documenti esaminati tutta la mattinata. Dentro ci sono le quindici cartelle cliniche di trapianti tra non consanguinei, sequestrato al policlinico Umberto 1° di Roma. Lo persone che hanno ricevuto gli organi da donatori non di famiglia saranno sentiti la prossima settimana dai magistrati e dagli ufficiali dell'Arma di Torino elio hanno seguito la vicenda. Ieri, in quelle tre ore di riunione, gli inquirenti hanno cominciato a spulciare noi faldoni, controllando documenti e appuntandosi le coso più importanti da fare. Hanno già riscontrato dolio irregolarità il pm Laudi, i suoi collaboratori Ferrando e Gabetta o i carabinieri del maggiore Jacobelli? Le bocche sono cucite su tutto. Anche sulla vicenda doi tre amici di Cannolo Sasso (l'uomo che avrebbe comperato il reno) i quali avrebbero spiegato ai magistrati di aver sentito l'ùnprcnaitore raccontare di aver dato soldi a donatore e chirurghi per quel- l'intervento. Si sa, invece, che la prossima settimana sarà interrogato per la terza volta Vito Di Cosmo, l'uomo che avrebbe venduto il suo rene destro per 80 milioni. Lui è in carcere a Biella; i suoi avvocati, Vitali oBadellino, puntualizzano: «Ha dato la massima collaborazione su tutta la vicenda». Raccontando anche particolari che sono stati negati dalle persone che ha chiamato in causa. L'ultimo è il presidente dell'Aido di Brindisi, Rosario Miceli, Di Cosmo, iscritto al sodalizio dal 1996, aveva spiegato ai giudici che il presidente dell'associazione donatori di organi della città pugliese era a conoscenza di tutta la vicenda e che lo aveva consigliato di presentare una denuncia alla magistratura. Anche centro Claudenzio D'Ippolito, il farmacista dell'ospedale di Brindisi e presidente onorario Aido (senza esserne mai stato iscritto) della città. Miceli però nega tutto. Al telefono, dice che con Di Cosmo ebbe un solo contatto: «Io sono un sindacalista, lui venne da mo perché cercava un lavoro, era in difficoltà finanziarie». Spiega che: «Di Cosmo mi raccontò cho aveva donato un rene, ma che non era rimasto molto soddisfatto dell'intervento. Io gli proposi di partecipare con me a una serie di conferenze, gli dissi che lo avrei portato come esempio di donatore. Lui rifiutò, spiegandomi che a Francavilla nessuno sapeva del suo gesto e che aveva detto a tutti di essersi fatto espiantare il rene a causa di un tumore». Lei non si insospettì? «No, affatto. Lui era venuto da me solamente perché aveva bisogno di soldi. E prima che se ne andasse gli diedi 100 mila lire di tasca mia. Mi disse che aveva lamiglia e non sapeva come dargli da mangiare. Mi fece peno, lo aiutai come potevo». Vito DI Cosmo Il presidente dell'Aido pugliese: volevo portarlo come esempio di donatore
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