Star Trek, la tecnica sciupa il giocattolo

Star Trek, la tecnica sciupa il giocattolo PRIME CINEMA Nella nuova avventura della saga Star Trek, la tecnica sciupa il giocattolo Lietta Tomabuoni LA saga fantascientifica di Star Trek dura da trentatrè anni: venne ideata nel 1966 da Gene Roddenberry come serie televisiva modesta eppure immortale, ha assunto anche forma di cartone animato, è stata via via adattata ai tempi, è diventata oggetto del culto internazionale difanatici Trekkis, ha originato infiniti prodotti commerciali e parchi di divertimento a tema, è approdata al cinema dal 1982 con otto film spesso diretti dagli interpreti stessi. E' sempre stata elementare, ripetitiva, povera, brutta: e forse proprio alla sua antiquata semplicità che pretende poco e non mette soggezione risale un successo durato tanto a lungo. In «Star Trek: l'insurrezione» di Jonathan Frakesla saga subisce una svolta tecnico-morale: i modellini dell'Enterprise e di altre astronavi che planavano calmi nel nero velluto dello spazio sono stati sostituiti da immagini prodotte al computer, immense nuvolaglie e gorghi rossastri su cui sfrecciano veloci macchie metalliche; si introduce la corruzione pubblica, anche la Federazione Inter- 9alattica s'unisce a chi vuol eportare in massa o eliminare gli abitanti d'un piccolo pianeta, detentori del segreto della vita eterna; si confronmano la quotidianità arcaica, agropastorale e idilliaca di questo pianeta capitano Patric k Stewart e l'ansiosa esistenza tecnologica degli altri pianeti ; nasce la rivolta, il comandante dell'Enterprise non tollera la sopraffazione, che viola i principi della Costituzione dello Spazio e si ribella alla Federazione. Ma l'incanto che faceva di Star Trek un vecchio giocattolo amato è finito, spazzato via da una modernità squattrinata e cafona. Resta l'impressione di vedere un film arabo, tanto suona incomprensibile e tuttavia seducente il linguaggio pseudoscientifico degli astronauti: matrice positronica, servocomandi, protocolli secondari i, sensori di torsione, confini ionosferici, smorzatori inerziali, propulsione a curvatura, concentrazione degli anelli eccetera. Resta una curiosità: perchè scritturare un attore come F. Murray Abraham, interprete del capo cattivo dei pianeta aggressore, per poi non mostrarne mai la faccia, coperta da una pelle grigiastra che per rimanere liscia viene continuamente tirata e fissata al cranio da punti metallici? STAR TREK: L'INSURREZIONE Di Jonathan Frakes Con Patrick Stewart, Jonathan Frakes F. Murray Abraham Fantascienza. Usa, 1998 Cinema Vittoria di Torino; Cavour Odeon di Milano; Alhambra, Delle Mimose, Eurclne, Giulio Cesare King, Odeon, Warner Village di Roma capitano Patrick Stewart

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino