Finita la guerra, cantano i nostri

Finita la guerra, cantano i nostri Pronto «Il mio nome è mai più», disco benefico, il video è di Salvatores Finita la guerra, cantano i nostri Un coro di pace perJovanotti, Ligabue e Pelù ROMA Il rock è buono, qualche volta. Sta per arrivare una quantità di produzioni musicali i cui proventi andranno destinati alle vittime della guerra che si sta spegnendo nell ex Jugoslavia. C'è anche un progetto italiano, s'intitola «Il mio nome è mai più» ed è una canzone scrìtta da tre dei più amati musicisti della generazione di mezzo: Luciano Ligabue, Jovanotti e Piero Pelù, quest'ultimo ormai alla vigilia dell'uscita ufficiale dai LitfLba (ultimo concerto al Festival di Monza l'il luglio). Del brano è stato girato anche un video, con la regìa del premio Oscar Gabriele Salvatores; i proventi delle vendite andranno a favore dell'associazione «Emercency» che si occupa delle vittime delle guerre di tutto il mondo. L'iniziativa - la prima di cui si sappia finora in Italia - sarà presentata ufficialmente dagli stessi protagonisti a Roma martedì prossimo, che per puro caso è anche il giorno di uscita nel mondo di «No Boundaries-A Benefit for Kosovar Refugees», un disco che sotto l'eloquente titolo «Senza frontiere» raccoglie il meglio degli artisti tradizionalmente impegnati fra Inghilterra e Stati Uniti. Anche qui, alcuni hanno scritto per l'occasione dei brani: i Wallflowers di Jakob Dylan figlio di Bob si cimentano in «Used to be lucky», i Jamiroquai portano «Wolf in Sheep's Clothing», la balda Tori Amos fa «Merman»; ma il primo singolo già sul mercato è dei Pearl Jam, s'intitola «Last Kiss» ed è la loro versione di un hit del '64 di Frank J.Wilson EV The Cavaliere. Molti altri sono i nomi prestigiosi che si sono messi in gioco: Alanis Morirsene, I Rage Against The Machine in una loro curiosa versione di «Ghost of Tom Joad» di Springsteen, il vecchio Neil Young, il glorioso Peter Gabriel, gli spensierati Oasis, i Black Sabbath, Bush, Korn, Ben Folds Five, Sarah McLachlan, Indigo Girls, Suede e Manie Street Preachers, tutti con pezzi in qualche modo rari o in esclusive versioni live. La casa discografica dei Pearl Jam, Epic, ha intanto cominciato a stanziare un milione di dollari da distribuire a tre organizzazioni internazionali: CARE, OXFAM e Medicina Senza Frontiere, che stanno già lavorando per alleviare le condizioni dei rifugiati in Kosovo. Altro danaro alle stesse sigle arriverà in seguito alle vendite mondiali dell'album. «Gli artisti che hanno donato queste canzoni per aiutare, stanno facendo quello che possono per alleviare le condizioni di coloro che hanno dovuto abbandonare le proprie case - si legge in un comunicato - per favore, contribuite anche voi facendo quel che potete perché si possa concludere questa storia di angosce e sofferenze», [m. ven] I tre cantautori hanno scritto una strofa ciascuno per il singolo che sarà nei negozi dalla prossima settimana Ligabue è autore delle musiche: ciascuno dei tre artisti ha scrìtto una strofa del brano

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Jugoslavia, Kosovo, Monza, Roma, Stati Uniti