Usa, Internet crea occupazione

Usa, Internet crea occupazione Nel 498 ha generato ricavi per 300 miliardi di dollari. Sono in aumento le richieste di sussidi Usa, Internet crea occupazione Un milione di posti di lavoro grazie alla «rete» NEW YORK Grazie alla «magica rete» Internet, nel 1998 negli Stati Uniti sono stati creati 1 milione e duecentomila posti di lavoro. E' soltanto uno dei dati più eclatanti dell'impetuosa crescita - che avviene senza interruzioni a ritmi impressionanti - del valore economico delle attività legate alla «rete». Gli stessi analisti non sono stati in grado di prevedere il fenomeno moltiplicatore messo in moto da Internet. Il dato assume un particolare rilievo, se si tiene conto, ad esempio, che nella settimana terminata il 5 giugno le richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa sono aumentate di 14 mila unità, raggiungendo quota 323 mila, la più alta dopo le 358 mila richieste del 9 gennaio 1999. L'aumento, comunicato dal dipartimento del Lavoro, è supcriore alle aspettative degli analisti, che ritenevano verosimile soltanto una variazione di un paio di migliaia di richieste (in più) rispetto ai 305 mila sussidi di disoccupazione della scorsa settimana. Non del tutto imprevista, se non nelle dimensioni, è stata invece la ricaduta positiva sull'occupazione avvenuta negli Stati Uniti grazie appunto alla «rete», che lo scorso anno ha fatto sentire il peso del suo forte sviluppo sull'economia: secondo un rapporto della università del Texas, nel '98 i ricavi generati da tutto ciò che ruota attorno a Internet sono ammontati a 301 miliardi di dollari, ben oltre il doppio del valore dell'anno precedente. Ma il dato più importante è proprio quello che riguarda 1 la creazione di un milione e duecentomila posti di lavoro. In termini assoluti 301 miliardi di dollari non sembrano gran cosa davanti al prodotto interno degli Stati Uniti, che nel '98 è arrivato a 8.600 miliardi di dollari. Per apprezzare il significato dei ricavi generati da Internet si prenda allora come punto di riferimento, ad esempio, l'industria dell'auto americana, che lo scorso anno ha realizzato un fatturato di 350 miliardi di dollari. Sono dati, questi, che aiutano a spiegare anche il boom a Wall Street dei titoli legati a Internet. La loro capitalizzazione oggi è pari a circa 360 miliardi di dollari, un valore vicino a quello di tutta la borsa di Milano. E non si intravedono segnali di un'inversione di tendenza. Anzi. «L'economia legata a Internet raddoppia il i giro d'affari ogni 9 mesi invece che ogni 12-18 mesi, come indicavano le previsioni di appena un anno fa» ha detto al quotidiano Usa Today Stuart Feldman, del centro di ricerca per il commercio elettronico della Ibm. In termini economici Internet ha registrato una crescita media del 174,5% negli ultimi 4 anni. E secondo l'università del Texas questo ritmo si consoliderà in futuro. Il segretario al Tesoro Usa, Summers

Persone citate: Stuart Feldman, Summers

Luoghi citati: Milano, New York, Stati Uniti, Texas, Usa