«Intesa è compatibile con Comit»

«Intesa è compatibile con Comit» Salvatori: potrebbe essere l'alleanza che cerchiamo. Il gruppo ancora in crescita «Intesa è compatibile con Comit» Riserbo sull'offerta. La Borsa crede alle nozze MILANO «Tra noi e la Comit, ne sono convinto, la compatibilità è perfetta». Carlo Salvatori, amministratore delegato di Banca Intesa, non ha incertezze. Certo, occorrerà attendere qualche giorno prima di avere i dettagli dell'offerta per l'integrazione con Piazza della Scala, ma la cornice è delle più favorevoli. «Nel nostro gruppo - spiega Salvatori agli analisti - noi saremo ancora più banca regionale, con una copertura territoriale non inferiore al 6-7% nelle zone che ci interessano». «In tutto questo - continua - si inserisce bene l'aggregazione con una banca nazionale che in effetti ci manca. Soprattutto nelle aree corporate e international». Ma come combinare il piano elaborato con Christian Merle, il direttore generale in arrivo dal Crédit Agricole, e le nozze con la Comit? ««Il piano avrà comunuqe perfettamente senso - replica Salvatori No, non dovrà essere rifatto. Semmai aggiustato...». Anche Piazza Affari pensa che queste nozze s'abbiano da fare. Sul circuito telematico della Borsa è la Comit ( + 3,72% a metà seduta, poi ultimi prezzi a +2,77) a movimentare la giornata con scambi per 3.024 miliardi; Banca Intesa, spinta dalle trattative ma, soprattutto, dal buon andamento dei conti, sale intanto di un lusinghiero (+0,99%). La benedizione del mercato, per ora, c'è. Ed è già qualcosa, anche se, sul fronte Comit, sembra che ci voglia ben altro per impalmare la sposa. Rispetto a Unicredito, Bazoli può contare sull'atteggiamen¬ to benevolo della Banca d'Italia. Ma sono in molti, nella City milanese, a non credere che Mediobanca punti a un accordo con un competitore non allineato e autonomo al fronte di via Filodrammatici per le nozze più tribolate della storia finanziaria italiana. Sullo sfondo, scommettono i maligni, c'è sempre l'asse più gradito, quello con la Banca di Roma. Comunque vadano le cose, però, Banca Intesa si può confortare con i buoni risultati di gestione e le prospettive di crescita del piano triennale presentato ieri agli analisti. Salvatori, innanzitutto, ha potuto illustrare le caratteristiche dell'ingresso nel Crédit Lyonnais. «Almeno il 2,75 - ha detto - ma speriamo qualcosa di più. Abbiamo investito in un'azienda dalle potenzialità enormi, che ci consentirà sinergie dal punto di vista del taglio dei costi e per l'aumento dei ricavi. Ci sono delle aree, tipo l'asset management, che non possono essere che europei». E l'espansione del gruppo non finisce qui. «Non escludo - ha aggiunto Salvatori - che il gruppo possa ingrandirsi con acquisizioni nelle aree ove è meno presente». Intanto si consolida l'asse assicurativo con l'Alleanza (scuderia Generali). «Stiamo per giungere alla definizione - ha anticipato-di Carivita, con un forte presidio di Intesa, il 40%, con un altro 40 di Alleanza e il 20 di Urédit Agricole e Caisse Nationalede Prévoyance». Nel primo quadrimestre del '99 la banca ha registrato risultatidi un certo rilievo: la raccolta diretta è cresciuta del 9,2%, assieme ad una crescita percentuale del 10,9 per quanto riguarda gli impieghi mnetre il risparmio gestito ha addirittura messo a segno un balzo del 59,5%. Per quanto riguarda le prospettive a tre anni, i risultano sembrano davvero «europei», a partire dagli obiettivi, assai ambiziosi, dell'integrazione con Caripanna che pèermetterà risparmi per 104 milioni di euro. Il roe (return on equity, ovvero i profitti sul capitale investito) dovrebbe toccare il 18,3 per cento mentre l'utile netto si aggirerà su quota 1,3 miliardi di euro (2.500 miliardi di lire circa). Il piano triennale, poi, prevede un «payout ratio» attimo al 40 per cento oltre a una crescita costante della quota di mercato nella raccolta (dal 12,3 al 13,3 per cento), negli impieghi (dall'11,7 al 12,55 per cento) e nei fondi comuni (dal 15 al 19,5%). Il gruppo si pone insomma l'obiettivo di restare, nel prossimo futuro, uno dei primi tre gruppi bancari italiani per capacità di generare reddito e per copertura territoriale oltre a diventare uno dei protagonisti continentali dell asset management e nell'intermediazione mobiliare, grazie ella brillante espansione della controllata Caboto. Questo, ovviamente, prima delle eventuali nozze con Comit. (u.b.J

Persone citate: Bazoli, Carlo Salvatori, Christian Merle, Intesa, Salvatori

Luoghi citati: Milano