L'avvocato del boss diventa sindaco

L'avvocato del boss diventa sindaco Legale di mafiosi e di molti vip, Oscar Goodman ha raccolto due terzi dei voti L'avvocato del boss diventa sindaco L'elezione a Las Vegas Lorenzo Sorta LOS ANGELES Quando Martin Scorsese gli chiesa di interpretare la parte dell'avvocato di Robert De Niro e di altri mafiosi in «Casinò», il film che narra l'ascesa della malavita organizzata nella Las Vegas degli Anni 70, Oscar Goodman accettò al volo. Non aveva mai fatto l'attore prima di allora, ma che cosa c'era di più facile? In fondo, doveva solo recitare se stesso. Adesso, per Goodman si profila un nuovo ruolo: sindaco di Las Vegas. E non in un film, ma nella realtà. Da martedì è diventato infatti il primo cittadino della Citt h del Peccato e che non va mai a dormire, eletto con due terzi dei voti. Sin da quando un paio di mesi fa Oscar Goodman ha annunciato la sua candidatura, l'establishment ha fatto di tutto per fermarlo. Las Vegas vuole disperatamente togliersi di dosso il suo passato oscuro, il fatto che deve la sua stessa esistenza alla decisione di Bugsy Siegel, subito dopo la guerra, di erigere il Flamingo Hotel in quello che era allora un villaggio semi-abbandonato nel mezzo del deserto. Con la costruzione di alberghi a tema e dal sapore un po' Disney come il Luxor e l'Excalibur, Las Vegas ha iniziato a fare appello alle famiglie: mamma e papà che giocano a blackjack, i figli nella sala dei videogames e poi tutti assieme in piscina. Negli ultimi anni ha iniziato a puntare più in alto, con la costruzione di alberghi di grande lusso come il Mandalay Bay, il Bellagio e, ultimo, il Venetian, quello con le gondole, Piazza San Marco e il Ponte dei Sospiri. Basta con il passato di mafia e crimine, insomma. Ed è per questo che il principale giornale della città, il «Las Vegas Review-Journal», aveva lanciato una campagna intitolata: «Tutti tranne Oscar». Ma Oscar Goodman ha vinto. E adesso Las Vegas si ritrova come sindaco uno orgoglioso di avere il telefono controllato dal Fbi e che non ha mai smentito questa dichiarazione: «Sono il portavoce della mafia». Goodman è arrivato a Las Vegas fresco di laurea nel 1964 e dopo pochi giorni si ritrovò un losco figuro nella camera del suo motel che gli disse che doveva evitare a tutti i costi la galera al {'rateilo. Gli lasciò una valigia con dentro 3 mila dollari in contanti. E andando via gli intimò: «E' meglio per te che tu vinca». Goodman ottenne l'assoluzione e poi arrivarono gli altri. Tipi come Meyer Lansky, genio della finanza mafiosa. Come Frank «Lefty» Rosenthal, come Fat Herbie Butzstein e altri personaggi con nomi e vite, diciamo così, piuttosto coloriti. Soprattutto, per 15 anni, Goodman è stato l'avvocato di Anthony Spilotro, detto Tony La Formica, uno psicopatico accusato di un paio cu dozzine di assassinai e che il pubblico di Scorsese conosce bene: in «Casinò», Tony La Formica è stato portato sullo schermo da Joe Pesci ed è quello che finisce sepolto vivo in un campo di grano dell'Indiana. Negli ultimi anni, Goodman ha cominciato a variare la sua clientela, assumendo la difesa di personaggi comunque controversi come Mike Tyson e La Toya Jackson. Ma non ha rinnegato il passato. Quando parla di Spilotro, dice: «Non è mai stato condannato per niente e trovo offensivo che molti continuino a sostenere che era un poco di buono». Nel suo ufficio di marmo e mogano, Goodman tiene molti topi-giocattolo, simbolo del suo odio per gli informatori del governo. Ed è facendo leva su questo che Amie Adamseri, un candidato in lizza contro di lui, continuava a ripetere: «Se Goodman viene eletto sindaco, il suo passato diventerà il nostro fu- turo». Ma gli elettori non gli hanno dato retta, Oscar Goodman sarà nel prossimo futuro il primo cittadino di Las Vegas, la città americana con il più alto tasso di crescita. E adesso molti fanno già marcia indietro sul suo passato. Attraverso un portavoce, Kevin Claude, il Fbi ha dichiarato: «A Las Vegas non c'è più molta attività legata alla mafia italiana e l'elezione di Goodman probabilmente non migliorerà o peggiorerà la situazione». Si è in parte ricreduto anche il «Las Vegas Review-Journal»: «Penso che Goodman voglia venire ricordato non solo come l'avvocato della mafia scrive - i cui clienti lasciano pezzi di corpi nei bauli delle automobili. Questa è la sua opportunità per fare qualcosa di positivo». Martin Scorsese gli ha affidato la parte del difensore di Robert De Niro nel film «Casinò» Oscar Goodman raggiante: il neo sindaco ha vinto nonostante la dura campagna degli avversari