Polizie auto, giungla senza regole di Bruno Gianotti

Polizie auto, giungla senza regole Radiografia dell'Isvap. A Bari la differenza massima: 900 mila lire in più Polizie auto, giungla senza regole Crescita media del 10%, maPotenza arriva al37 Bruno Gianotti ROMA L'indagine arriva nel pieno delle polemiche sul rincaro delle assicurazioni-auto. Dice che l'aumento medio è stato in un anno intorno al 10%, con punte del 14%, ma nella stessa provincia, per lo stesso tipo di auto (15 cavalli fiscali), per la slessa classe di assicurazione, la differenza può essere anche di 900 mila lire. E la giungla della polizza esplorata dai «controllori» delle compagnie, i tecnici dell'Isvap (l'Istituto per la vigilanza sulle, assicurazioni private), da marzo '98 a marzo '99 su scala nazionale. Campione vastissimo: 26 compagnie che rappresentano l'82,7% del mercato e le polizze bonus-malus riferite a quattro classi, massimo sconto (che comprende il 26% degli automobilisti), la precedente (5%); la classe di ingresso (6%) e la successiva (6%). Il risultato è un'infinità di prezzi, tanto da far meditare sia sulla coerenza delle compagnie che sull'attenzione prestata dagli automobilisti alle polizze. C'è ad esempio la Vallo d'Aosta che va controcorrente e abbassa addirittura dell' 11% la media delle tariffo minime per i clienti più virtuosi, ma dall'altra parte c'è Potenza che punisce i «siiùstrosi» che hanno più incidenti con un innalzamento fino a sfiorare il 37%. Ma anche in altre città le assicurazioni non scherzano in fatto di punizioni: 36,52% a Bologna, 33,97% ad Ancona, 33,05% a Palermoe31,14%aRoma. Troppa diversità, sentenzia l'Isvap che d'ora in poi ripeterà ogni anno l'mdagine: «I comportamenti delle compagnie - sottolinea il presidente Gianni Manghetti sono stati difformi, al punto che negli stessi capoluoghi di provincia gli scarti fra l'entità degli aumenti risultano, per la classe di ingresso, anche neU ordine del 50% e per la classe di massimo sconto nell'ordine del 25-35%». Infatti si può andare, a parità di auto e di polizza (15 cavalli fiscali, massimale unico di 1,5 miliardi), dai prezzi omogenei di Campobasso che registra 105 mila lire di differenza, agli abissi di Bari (906 mila lire per la classe di ingresso). Manghetti se la prende con le due parti in causa, assicurazioni e utenti, mette in guardia contro le frodi che gonfiano i danni e si scaricano su tutti, esorta: «L'opera di bonifica del settore Re auto da comportamenti abnormi è impegno nel quale imprese e utenza devono ritenersi parimenti coinvolte». Agli assicurati occorre quindi dire con chiarezza che la frode non è un furto all'assicuratore: «Chi paga, in realtà, è l'insieme degli assicurati attraverso tariffe più alte. E' la lesione della mutualità che giustifica la punizione di tali frodi con maggior rigore». D'accordo sul ragionamento dell'Isvap, il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani è deciso a spingere sulla leva della concorrenza sia per tenere sotto controllo le tariffe delle assicurazioni, sia per garantire informazione e trasparenza per mettere il cittadino «nella condizione di poter scegliere e giudicare». Quindi si partirà dall'indagine Isvap per aprire un «tavolo delle riforme», ridisegnare la mappa delle assicurazioni, discutere ì meccanismi perversi che fanno pagare a tutti i «comportamenti deviati» e parlare di previdenza: «Il miglioramento del servizio assicurativo e l'allargamento della sfera operativa - dice Bersani - è una esigenza nazionale nel momento in cui si mette in discussione il sistema di sicurezza sociale». Nel mirino, per ora restano le compagnie. L'Isvap fa sapere che lo scorso anno le ha multate 704 volte: ben 376 verbali si riferivano alla mancata offerta di risarcimento entro i 60 giorni di legge. I verdi vogliono che il governo intervenga a bloccare gli aumenti già chiesti dalle compagnie e il presidente dei senatori Maurizio Pieroni minaccia l'uscita dal governo: «Se Bersani non lo farà, procurerà uno strappo con la maggioranza». Un'altra richiesta di congelamento arriva, scontata, dal Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenii, riunito al ministero dell'Industria. Ma non basta, i rappresentanti dei consumatori chiedono che venga istituito un sistema di monitoraggio statistico permanente delle tariffe. Ma c'è anche chi prende autorevolmente le difese delle assicurazioni. Antony Bradshaw, socio di Tillinghast Towere-Perrin, società internazionale di consulenza assicurativa che ha tra i suoi clienti molte compagnie italiane, sostiene: «L'uomo della strada vede solo gli aumenti delle tariffe, ma le compagnie italiane non hanno più spazi di manovra». Secondo il consulente, l'intero premio incassato serve a pagare i sinistri e quindi le compagnie sopportano in proprio tutti gli altri costi di acquisizione, liquidazione, spese generali, pari in totale a un 20-30% del premio «e non possono più recuperare sulla gestione finanziaria». Colpa, sostiene Bradshaw, della liberalizzazione delle tariffe Re auto, coincisa con un'esplosione del costo dei sinistri che ha impedito alle tariffe di scendere per effetto della concorrenza. Bradshaw riconduce il nocciolo della questione al «danno biologico»: alla base dell'impennata c'è il valore che la società attribuisce alla vita umana e che si riflette nelle sentenze dei giudici per il rimborso dei danni: «Si tratta di un valore fuori controllo per le compagnie che o assorbono il relativo aumento di costi, ed ora non possono più farlo, o aumentano le tariffe». Tariffa R.C.AUTOVETTURE BONUS MALUS; profilo oscurato; maschio 40 anni bufo benzina 1300 te m$w»>m>m>»umm»»x0m>t

Persone citate: Antony Bradshaw, Bersani, Bradshaw, Gianni Manghetti, Manghetti, Maurizio Pieroni, Perrin, Pierluigi Bersani

Luoghi citati: Ancona, Aosta, Bari, Bologna, Campobasso, Potenza, Roma