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VOTARE CON LA TESTA E CON LA PANCIA L'EUROPAE LO SCANDALO BELGA VOTARE CON LA TESTA E CON LA PANCIA Carlo Bastasin QUESTA volta votare con la pancia sarà votare con la testa. Ripercuotendosi in tutta Europa, lo scandalo belga del pollo alla diossina offre al cittadino, che si dispone poco convinto a votare per le europee, un esempio eclatante dell'importanza del voto di domenica. La salute degli europei è messa in auestione da una piccola aziena fiamminga e le esportazioni alimentari di tutta l'Unione sono bloccate dagli Usa alla Corea. Nell'Europa di oggi cresce la consapevolezza che esistano «beni pubblici» europei e non Eiu nazionali, come l'ambiente, i salute, la sicurezza, la stabilità, la moneta. Ciò che manca è la coscienza che non esistano di conseguenza «mali privati»: le responsabilità di un Paese furbo, corrotto o indebitato, sono responsabilità verso l'Europa e quindi «pubbliche». Perché questa maturazione avvenga, è necessario che si crei una responsabilità politica di ogni Paese verso l'Europa. A questo servono una Commissione forte e un Parlamento europeo che controlli e punisca politicamente chi sbaglia. Nel caso del pollo infetto, le manchevolezze del governo belga sono spaventose. Per mesi l'allarme è stato nascosto e tuttora le informazioni vengono negate ai partner europei. Se le elezioni europee non coincidessero casualmente con quelle belghe, il governo di Dehaene non ne sopporterebbe le conseguenze che merita. Il cittadino europeo sa che cos'è un pollo, ma intuisce vagamente che cosa sia un parlamentare europeo, il più elusivo tra gli attori delle istituzioni comunitarie. Tra polli e parlamentari però esistono diverse analogie: entrambi possono essere utili, miopi, sottovalutati o pericolosi. Scorrendo le liste dei candidati di domenica, in alcuni casi vengono in mente altre deprimenti analogie. Ma è responsabilità di chi li immette sul «mercato», quindi degli elettori, non mandare dei polli a controllarne altri.