Versamenti volontari, rendita piena

Versamenti volontari, rendita piena P REVID E NZ NSIONI Versamenti volontari, rendita piena PERCEPISCO la pensione, dal gennaio '99, di 1.003.298 lire lordo al mese, ottenuta con il ver 1 samento, negli ultimi periodi, di contributi volontari. Secondo ine i conti non tornano perché i 3 anni di volontari per raggiungere i 35 anni hanno ridotto di molto la mia retribuzione media. Ho versato i contributi della quinta classo. Anche all'Inps mi hanno detto che il pagamento volontario avrebbe provocato una riduzione della pensione. T.F. - Novara Cara signora, c'è qualcosa nella lettera che mi sfugge. Se si versa il contributo volontario della classe assegnata dall'lnps, non ci può essere una riduzione della pensione in quanto la misura del contributo è rapportata esattamente alla retribuzione media lorda sulla quale è stato appunto riportata la contribuzione. Quindi, lei non ha potuto ridurre la retribuzione utile a pensione. Lei, però, mi parla di una contribuzione della quinta classe che non esiste da anni. La contribuzione più bassa è quella della 18a classe e sicuramente anche questa classe sarebbe stata inferiore alla retribuzione da lei vantata. C'è, quindi, qualcosa che non mi convince. La prego perciò di affrontare la questione con gli uffici e mi faccia sapere come stanno le cose. Timori e dubbi dell'impiegata saggia Impiegata alle Poste, ho 39 anni di contributi e 53 anni di età, lavoratrice precoce dall'età di 14 anni. Voglio lavorare il più possibile, anche se ho il timore di correre qualche rischio. Che valore ha la ricorrente frase «chi può, scappi»? Io potrei uscire nell'aprile 2000. Se non faccio la domanda mantengo il diritto di uscire con tale normativa e sotto qualsiasi data? e' vero che se si raggiungono i 40 anni da 14 a 18 anni vengono maggiorati dell'1,5% ai fini della pensione? Che c'è di vero sul rischio della liquidazione che non verrebbe più pagata in contanti? Sono timorosa ed indecisa. Elsa Canuto - Venaria (To) No, è solo saggia. Già il fatto di non volere andare in pensione così «ragazzina» è un punto a suo favore: vuole dire che apprezza il lavoro che svolge e quindi è serena. Circa la finestra, le confermo che una volta raggiunto il diritto si può andare in pensione quando si vuole, senza dover aspettare l'apertura di altre finestre (sempreché la norma non cambi). La storia dei 40 anni con i periodi giovanili calcolati con il 50% di aumento non la riguarda: è prevista solo per la pensione calcolata con il sistema contributivo, mentre la sua è ancorata, meno male, al sistema retributivo. Le voci sulla liquidazione sono tante, lo vorrei «pensare positivo», ma non me la sento fino in fondo. Penso che le vecchie liquidazioni, come la sua, non saranno toccate (anche se è già stata introdotta la modifica fiscale che non si è capito bene se è un colpo alle liquidazioni oppure è una mano leggera). Minimo, I limiti per l'integrazione Mia moglie è pensionata al minimo dall'87. Vorrei sapere quali sono i limiti da non superare per conservare l'integrazione al minimo. Il reddito complessivo denunciato sul modello 730/98 è di 8.385.000 più il reddito da pensione per un totale di 16.355.000 lire. Grazie. Guido Boccalatte - Torino Con un reddito lordo annuo (i valori si riferiscono all'integrazione per il '99) di 9.224.150 lire, si ha diritto alla integrazione piena, fino a 710 mila lire al mese. Con un reddito superiore a tale cifra ma non a 18.448.299 lire lorde annue si ha diritto a una integrazione ridotta, nel senso che l'integrazione, sommata al reddito della persona, non superi tale ultimo importo annuo. Se, infine. Il reddito è di 18.448.300 lire lorde annue o superiore, non si ha diritto neanche ad una lira di integrazione. A cura di MAURO SALVI

Persone citate: Boccalatte, Elsa Canuto - Venaria

Luoghi citati: Novara, Torino