E MOZART RIDIEDE LA PAROLA A DEPARDIEU

 E MOZART RIDIEDE LA PAROLA A DEPARDIEU E MOZART RIDIEDE LA PAROLA A DEPARDIEU Un saggio di Campbell sugli effetti del suono ""^V*""* NO dei casi più clamorosi di superamento di un blocco della parola ha coinvolto l'attore francese Gerard Depardieu. Ora lo sentiamo parlare con una voce suadente, ma a metà degli Anni Sessanta Depardieu era un giovane con una lingua bloccata che lottava per diventare attore. Con un passato di difficoltà ■H , familiari, fallimenti scolastici e J sofferenze personali, Depardieu ^^^^^^^^^^f^ non riusciva ad esprimersi. Riti- ^^^^""^^^ sciva a malapena a parlare e la sua balbuzie peggiorava quanto più si sforzava di superarla. Un insegnante di recitazione lo matrizzò al Centro Tomatis a Parigi dove incontrò Tomatis in persona. Il dottore scoprì che l'ascolto di Depardieu era gravemente danneggiato. Il suo orecchio destro non era in grado di controllare il suono in entrata, il che significava che la sua stessa voce, anche un sussurro, risuonava molto forte. Oltre a inibire la voce, l'orecchio difettoso danneggiava funzioni collegate alla memoria e alla concentrazione. Tomatis individuò come causa dei problemi di voce e memoria tli Depardieu dei problemi emotivi più profondi sottesi alle sue difficoltà fisiche e gli disse che poteva aiutarlo ad alleviare i suoi problemi di parola. Depardieu chiese se il trattamento bb rihit ii f Depardieu dei problemi emotivi pfisiche e gli disse che poteva aiutarloDepardieu chiese se il trattamentoavrebbe richiesto operazioni, far-maci o terapie speciali. Tomatis rispose: «Per le prossime settimane voglio che venga qui ogni giorno per due ore ad ascoltare Mozart». «Mozart?» chiese Depardieu sorpreso. «Mozart» ribadì Tomatis. Il giorno seguente Depardieu tornò al Centro Tomatis per indossare delle cuffie ed ascoltare Mozart. Il concerto per violino era modificato dall'Orecchio elettronico e grazie ad un leggero filtraggio sembrava une musica qualunque. Altre volte era così alterato che i suoni a tonalità alta erano a mala pena riconoscibili, assomigliavano a graffi su un disco rotto. Anche se perplesso e scettico, Depardieu continuò la cura. Dopo pochissime sedute cominciò a notare dei cambiamenti positivi nella sua routine quotidiana. L'appetito migliorava, dormiva meglio e aveva più energia. Ben presto aspettò con ansia le sedute. Dopo alcuni mesi Depardieu tornò alla scuola di recitazione con una nuova sicurezza e una nuova fiducia in se stesso, e naturalmente continuò fino a diventare uno degli attori più raffinati della sua generazione, amato per la sua intelligenza creativa, per la presenza imponente ma gentile e la voce particolare, ricca di tono e musicalità... UN VIOLINO SALVO' KRISSY Krissy era nata prematura in un ospedale di Chicago, con un peso di circa una libbra e mezzo, e quindi la sua sopravvivenza era a rischio. I medici la tenevano in vita artificialmente. A parte qualche casuale carezza sul capo, la sola stimolazione positiva le veniva dalle continue infusioni di Mozart che la madre chiedeva alle infermiere di trasmettere nell'unità neoriatale. I dottori non pensavano che Krissy sarebbe sopravvissuta, la madre è convinta che la musica abbia salvato la vita di sua figlia. All'età di un anno Krissy non riusciva a sedersi e non cominciò a camminare fino a due. Le sue capacità motorie arano scarse ed era ansiosa, introversa e incapace di comunicare. Nonostante tutto, all'età di tre anni i suoi test rivelavano capacità di ragionamento astratto di gran lunga superiori alla media. Una sera i genitori portarono Krissy a un breve concerto di musica da camera. In seguito, per giorni e giorni Krissy giocò col timo vuoto di un rotolo di carta da cucina, che si sistemava sotto il mento e suonava usando un bastoncino come archetto. Piacevolmente sorpresa, la madre iscrisse Krissy ai corsi di violino Suzuki a Chicago, con Vicky Vorrieter, dove la ragazzina di quattro anni riuscì subito a riprodurre a memoria brani di gran lunga superiori alla sua abilità fisica. Nei due anni seguenti, la forza e la coordinazione dei movimenti sullo strumento cominciarono a corrispondere alle sue capacità mentali. Con il sostegno e l'incoraggiamento dei genitori, degli insegnanti e dei compagni, che erano educati allo spirito di gruppo, Krissy smise di torcersi le mani dalla paura e cominciò a socializzare. Unendo coraggio e grazia, la ragazzina che alla nascita pesava meno del suo violino ora si poteva esprimere c essere se stessa. ULTRASUONI PER IL TOPO Il nostro udito può essere danneggiato anche da ciò che mangiamo e dall'ambienti! in cui viviamo. Micino Kuslii, insegnante e precursore dei cibi naturali, narra una storia divertente. Negli Anni Sessanta, fondò con i suoi collaboratori Erewhon, uno dei primi magazzini di cibi organici in fusti e contenitori all'ingrosso, ma presto dovette fronteggiare un'invasione di topi. Non volendo uccidere i topi con trappole, gli impiegati installarono un allarme che diffondeva ultrasuoni a tonalità altissima. Il fabbricante aveva garantito che il congegno avrebbe scacciato dai locali i fastidiosi roditori. Ma, fra la sorpresa generale, i topi non se ne andarono. Cambiarono semplicemente la dieta. Dimenticando i loro cibi preferiti miele, carrubo e altri dolci, come cracker, patatine e prodotti a base di farina - i topi cominciarono a rosicchiare solo cereali integrali e alghe. Sembrava che questi cibi avessero la facoltà tli neutralizzare gli effetti laceranti della sirena. ». IL RAP ENTRA NEL CERVELLO Nell'esaminare il potere della voce, non dovremmo trascurali' una nuova e vitale forma di canto che è entrata nella cultura popolare: il rap. Anche se questa musica ha ricevuto molte critiche negative perché violenta, il suo modo di parlare in ritmo e in rima la avvicina alla poesia. Il rap si è sviluppato come arte vocale marziale por proteggere la gente della strada dalla disumanizzazione del suo mondo, Eppure spesso sembra privo di emozione e a volte è offensivo, Ma come l'orma di autoterapia è estremameli te efficace. Il rap mette il cervello sinistro in grado di parlare al corpo, soprattutto ai sistemi più interni che presiedono alla reazione istintuale e alla sopravvivenza. Chain Savv, uno dei padri del rap, descrive cosa intende per vero rap: «All'inizio il rap ora reale. Nessuno parlava di cose elio non viveva o non respirava». Por lui «realtà» significa strado di città e violenza, e questo è il suo modo per testimoniarlo. «E' reale. Ne devo parlare. Im devo cantare». Don Campbell Traduzione di Laura Merletti Pubblichiamo in anteprima alcuni brani del saggio di Don Campbell L'effetto Mozart, in uscita da Baldini & Castoldi (traduzione di Laura Merletti). Una tensione lo percorre - come annuncia il sottotitolo - : «attingere al potere della musica per guarire il corpo, rinforzare la mente e liberare lo spirito creativo». A destra Mozart, nella foto piccola Depardieu L'ultore era un dovane con la lingua bloccata a causa ili un orecchio difettoso che inibirà la voce e la memoria

Luoghi citati: Chicago, Parigi