Un gesuita trapanese extra large alla rovescia di Stefano Bartezzaghi

Un gesuita trapanese extra large alla rovescia F LA POSTA IN GIOCO =1 Un gesuita trapanese extra large alla rovescia • <2> Chi dovesdefinire le due consonanti LX per un cruciverba può ricorrere a un classico «Sessanta romani»; oppure a «Extralarge alla rovescia»; o anche a: «Senza vocali, sed lex». Non è necessario dannarsi l'anima per trovare un personaggio dalle iniziali LX. Ma ora, a differenza di quando capitava qualche mese fa, so che personaggi dalle iniziali LX esistono. Uno me lo segnala Piero Varaldo (Ancona). Non è noto al grande pubblico, è un medico di origine siculomaltese, e la cosa curiosa è che lavora in un'azienda che si chiama «gLaXo». Non lo nomino, perché potrebbe non aver voglia di essere nominato. Non pone di questi problemi lo L.X. che mi viene segnalato da Enzo Caffarelli (Roma): si tratta di Leonardo Ximenes ( 1716-1786), un gesuita trapanese, geografo dell'Accademia di Firenze, ingegnere idraulico ufficiale del Granduca di Toscana. MANDORLA. Sul frutto, de gustibus; ma sul nome mi sento di affermare che mandorla sia una gran parola. Farei fatica a trovarle una rima, ma ha un bellissimo andamento fonetico, una bella etimologia, belle varianti storiche (amandola, mandola) e si anagramma in malandrò che (credo per un equivoco etimologico) alcuni hanno usato nel senso eh «malandrino»). Fra questi Penna, Morante, Pasolini («Ninetto va, facendo apposta la camminata strascicata del malandrò»). Una bella storia mandorlata me la racconta Violetta Fasanari - Bourquin (Losanna, CH), a cui è venuta in mente quando abbiamo parlato di FÌic e Floc: «Qui, quando si trova ima mandorla doppia dentro ognuno ne mangia una e si decide ima data: quando arriva questa data, quello dei due che si ricorda e dice "Bonjour Philippine" vincerà il premio pattuito». Perché Philippine? E' un'eti- Scri«La pgioLa STuttvia Ma10ToI patti te a sta in o» mpa ibri nco 32 26 no mologia tedesca modificata, storia di equivoci malandrini. SI NASCE INCENDIARI. Questa è una puntata particolarmente svizzera, perché ho ricevuto una lettera anche da Manetta Brenni (Mendrisio, CH: ma potrei aver letto male il nome o il cognome o tutt'e duo). La busta conteneva la fotocopia dell'elenco telefonico di Bellinzona, e cosi ora conosco il numero di telefono del signor comandante dei Pompieri, che si chiama Sergio Brusadori. Lo nomino, perché l'elenco telefonico è pubblico. POMPIERI. Gli anagrammi di pompieri non sono meravigliosi (opprime il pompieri: questo è il comandante Brusadori quando è nervoso), ma c'è una bella sciarada alterna ovvero spostamento vocalico: pomi/peri. In italiano sono due alberi, opposti dalla diversa proverbialità dei frutti che danno: non si sommano le mele con le pere. In dialetto veneto, invece, si tratta di due frutti che vengono rispettivamente dall'albero detto «pomaro» e dall'albero detto «peraro». L'importante precisazione è di Luigi Meneghello, che ha intitolato un suo libro Porno pero, e ha spiegato in una nota che tale titolo viene dalla cantilena «Pòrno péro - dime '1 véro/ dime la santa - verità/ Quale zela? Questa qua». Commenta Meneghello: «Nota inoltre che in questo testo (come nel titolo del presente libro) non abbiamo due frutti ma uno solo, un ambiguo "porno pero" con due nature. In paese si è sempre preso per sottinteso che si tratta di compresenza metafisica, non d'incrocio o d'innesto...». E' solo a fatica che interrompo qui la citazione e la digressione. Non così presto, però, da tacervi che Pomi e Peri - e pompieri - ritornano anagrammaticamente e allitterativamente nel sottotitolo di quel bel libro: Pomo pero. Paralipomeni d'un libro di famiglia. Stefano Bartezzaghi Bhi | <2> Scrivete a «La pesta in gioco» La Stampa Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino

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