LA COPPIA FA IL ROMANZO di Mirella Serri

LA COPPIA FA IL ROMANZO LA COPPIA FA IL ROMANZO Quando le mogli imitano i mariti famosi SONO in macchina il famoso sociologo e la scrittrice: lei, meditabonda e soprappensiero, ripensa al suo romanzo appena terminato e all'improvviso ha un' idea: al parto letterario darà come titolo Sinfonia. Ma comunicherà la sua trovata all'editore solo dopo l'approvazione del coniuge che, comunque, concede senza obiezioni il suo benestare. Il consorte, il famoso sociologo Francesco, è un faro, un punto di riferimento per la narratrice Rosa Giannetta Alberoni, al suo quinto romanzo, edito di recente da Rizzoli. E lei non lo nasconde, anzi lo mostra, lo esibisce nelle inteiviste che rilascia per la pubblicazione di Sinfonia. Per indicare questo simbiotico rapporto, in cui lui è la versione maschile della musa ispiratrice d'altri tempi, Rosa ha persino liquidato dal frontespizio dell'ultima prova letteraria, una parte del suo nome: per evitare che qualcuno si confonda e non la colleghi immediatamente al partner, firma Sinfonia esclusivamente come Rosa Alberoni. Veramente altri tempi, altre storie, quando le donne scrittrici con mariti famosi facevano di tutto, almeno pubblicamente, per occultare la parentela, considerata una catena al piede, un'onta sull'autonomia intellettuale. Adesso consorti, amiche, compagne di vita di affermatati autori prendono la penna e buttano giù narrazioni più o meno fluviali. E come garanzia di qualità offrono il marchio coniugale. Sarà proprio per questo che Rosa Alberoni non più Giannetta può affermare con tanta garbata certezza, riferendosi alla corposa mole (800 pagine) di Sinfonia: «Siamo in pochi che ci accolliamo la fatica di romanzi cosi voluminosi, forse solo Umberto Eco». Però anche la Alberoni - che nel suo romanzone in cui affronta quasi un secolo di storia, dalla Bella Epoque al Sessantotto, dove appare persino la divina Duse fra le sue eroine, tutte donne sole e piene di voglia di emancipazione - a volte si lascia andare a timidezze e pudori old style: nelle foto che accompagnano l'uscita del suo nuovo libro, il sociologo non appare e la romanziera si fa ritrarre, con la sua bella chioma bionda, tutta da sola senza il partner e confidente. Nessuna timidezza, invece, nelle immagini in coppia per la (anche lei) bionda Siri Hustvedt, nata nel Minnesota, che ha appena pubblicato da Marsilio La benda sugli occhi. Con il suo caschetto liscio Siri si fa fotografare mano nella mano con l'astro internazionale della scrittura, il marito Paul Auster. Nel racconto newyorchese dell'esordiente scrittrice, seconda moglie del famoso autore di Smóke, dominano personaggi inquietanti, alla ricerca d'identità. Sono quattro episodi con una sola protagonista, Iris Vegan, che si trova coinvolta in vicende di lucida follia. Nelle sue pagine molti critici d'Oltreoceano hanno visto parecchie somiglianze con la Trilogia di New York di Auster. Ma alla Hustvdedt quest'opinione, che in passato avrebbe messo in crisi altre narratrici, non ha fatto né caldo né freddo. Anzi, la romanziera dichiara ripetutamente con molta disinvoltura che il suo angelo e nume tutelare è stato proprio lui, Paul, che l'ha esortata a scrivere un libro per cui «s'è dovuta fare coraggio». Il fenomeno delle mogli che si gettano nell'agone letterario supportate e confortate dai fedeli assistenti, die non ci pensano nemmeno a ostacolare la corsa letteraria delle signore, sta prendendo piede a livello internazionale. Le parti oggi si sono capovolte: gli angeli del computer di lei sono i celebri mariti. E' uscito di recente L'impronta dell'angelo (Mondadori) di Nancy Huston: anche lei ha un'illustre presenza al suo fianco, il sessantenne critico letterario, linguista strutturalista, divulgatore in Europa dell'opera dei formalisti russi nonché studioso dei totalitarismi, Tzvetan Todorov. La quarantaseienne narratrice, di origine canadese, trasferitasi a Boston e poi a Parigi, allieva di Roland Barthes, in Francia è molto apprezzata per la sua actuninata scrittura saggistica e si è aggiudicata il prestigioso premio «Fémina». Ama molto le provocazioni e aveva pubblicato su «Micromega» nel 1995 un saggio che ebbe notevole riscontro polemi- co, dal titolo «Bella e intelligente» in cui sosteneva che la bellezza: «Non dovrebbe avere importanza nella vita pubblica» ma poi ne riconosceva e ammetteva l'uso sociale : «Un'altra forma di differenziazione come l'essere bianchi e neri, adulti o bambini». Adesso, dopo il valore della bellezza, la Huston, che pure non ne avrebbe bisogno, riscopre quello maritale. E non nega affatto che nel suo libro si respiri un'aria di discussioni famigliari sulla dittatura. Todorov comunque non ha dubbi: la sua vita intellettuale e quella della Huston, anche se possono avere dei punti di contatto, procedono su binari paralleli: «Tra noi due non esiste alcun tipo di competizione», afferma senza alcun timore, anzi ricordando che Nancy vorrebbe che lui si cimentasse con una scrittura più creativa. Di competizione non ce n'era nemmeno in un'altra celebre coppia, Tess Gallagher e Raymond Carver, scomparso nel 1988. La Gallagher, narratrice e curatrice dell'opera postuma del marito, nata e cresciuta sulla costa nord-occidentale degù Stati Uniti, a settembre pubblicherà un importante libro dedicato a Carver presso l'editore Mininum Fax (Sta lavorando alla traduzione e cura dell'edizione l'americanista Riccardo Duranti). Dallo stesso editore è uscito L'amante dei cavalli della Gallagher che, deve anche lei al marito il suo lancio nell'universo del libro. Tess, ex infermiera, ex ballerina, donna dai mille mestieri aveva riportato sulla strada della letteratura il narratore che non riusciva più a scrivere. E lo aveva salvato dall'al¬ colismo dove era finito a causa del precedente matrimonio avvenuto a 18 anni, dei debiti e della fatica di vivere senza un'occupazione fissa. Carver, dal canto suo, era riuscito a farla affermare nel difficile mondo delle lettere statunitensi. Anche in casa Sepulveda una collaborazione nasce da una storia avventurosa: Carmen Yànez, moglie del narratore cileno, ha fatto uscire di recente da Guanda una raccolta di poesie. I due, entrambi militanti di sinistra in Cile all'epoca del golpe, dopo molte traversie, imprigionamenti, torture, carceri e anche altri amori, di recente si sono di recente ricongiunti. E hanno ritrovato sintonia persino in letteratura. Dopo la rappacificazione lei produce una raccolta di versi in cui celebra ed esalta la figura del bel guerrigliero e i suoi versi trasudano amore per Luis. Sepulveda scrive la prefazione ai carmi in cui si celebra, quasi autobiograficamente, la dualità del mondo, la vita e la morte, la tragedia e il piacere, l'affetto e la perdita e l'abbandono. Se la famiglia in generale si sgretola, nelle coppie di scrittori il legame incentiva e raddoppia la produzione, quando, magari con due o tre matrimoni falliti alle spalle, ci si incontra e ci si inette amorosamente seduti allo stesso tavolino. E poi le opere vengono • date alle stampe perfino in contemporanea: è accaduto per la scrittrice Danielle Thomas e il marito Wilbur Smith. Due anni fa, mentre usciva il ventiseiesimo romanzo di lui, Uccelli da preda, dedicato alla fortunata saga dei Courtney, arrivava in libreria il terzo romanzo di lei Grido di silenzio (entrambi editi da Longanesi). Cosi è stato un nuovo viaggio di nozze quello fatto per la promozione dei due best-seller, con gli autori a braccetto, lei in turbante di seta, lui in blazer acquistato da Danielle in via Condotti. A Roma. Danielle, infatti, dopo anni di lavoro intenso al servizio di Wilbur, ovvero di correzione di bozze, di lunghissime ricerche in biblioteca, di suggerimenti di modifiche sui dattiloscritti per rendere più sentimentali le descrizioni erotiche di cui Smith è maestro, ha deciso di mettersi in proprio. Con l'appoggio del coniuge, s'intende. Mirella Serri I casi eli Rosa Alberatii e delle signore Auster, Todorov, Carver Sepulveda e Smith: non si ha paura dell'ombra di lui