«Se uccidete Ocalan la pagherete»

«Se uccidete Ocalan la pagherete» Il presidente del Parlamento di Ankara ribatte: la pena di morte è legale e necessaria «Se uccidete Ocalan la pagherete» L'ala militare del Pkk minaccia il governo turco ANKARA Il processo al leader curdo Abdullah Ocalan, sospeso venerdì scorso, riprende oggi nel carcere di massima sicurezza sull'isola di limali, nel Mar della Mannara, ei suoi avvocati riferiscono che «Ape» rilancerà la proposta di «una soluzione democratica» al conflitto: fine della guerriglia e rinuncia a indipendenza ed autonomia in cambio di un'amnistia e di diritti culturali ai curdi. Il capo del governo turco Hulent Ecevit aveva già respinto ogni possibilità di negozialo con il partito di Ocalan, il Pkk, pur promettendo una «legge sui pentiti» per facilitare la fine del conflitto, Ma ieri il coniando dell'ala militare del l'kk (Argk) ha messo in guardia le autorità ili Ankara. In un comunicato diffuso dall'agenzia curda Dem, l'Argk ha appoggiato le proposte di Ocalan, avvertendo però che «se la Turchia pensa che si tratti di debolezza, avrà una nostra risposta, e si vedrà chi è l'orto e chi no». Se poi Ocalan dovesse essere condannato a morte e ucciso, «sarà un suicidio per il governo turco». Sta di latto che una soluzione politica resta, almeno per ora, difficilmente immaginabile. 11 presidente del Parlamento turco, Yildirin Akbulut, ha detto ieri che «la (iena di morte è legale e necessaria» come deterrente contro «gli attacchi terroristici». Allo stesso tempo lo Stato maggiore delle forze annate ha categoricamente smentito Ocalan, che aveva rivelato in aula come, in passato, vi erano stati abboccamenti in Europa tra esponenti govenitativi e militari turchi e dirigenti del Pkk per trovare- una soluzione al conflitto. Le forze annate, secondo il comunicato dello Stato maggiore, «continueranno la loro lotta senza incertezze contro il terrorismo con il sostegno della grande nazione turca». Gli avvocati di Ocalan preparano intanto una difesa «tecnica»: oggi chiederanno una sospensione di un mese per studiare le 15 mila pagine dei dossier presentati dall'accusa, ma secondo gli osservatori saranno fortunati se otterranno una o due settimane. «Apo», invece, continuerà in prima persona la sua «difesa politica». lori uno dei suoi avvocati, Hasip Kaplan, ha riferito alcuni suoi giudizi in un'intervista al quotidiano turco «Radikal»: «Secondo Ocalan i Paesi europei stanno agendo in modo ipocrita e lui non crede siano sinceri sui diritti umani, le minoranze e i valori europei». 11 leader curdo denuncerà alla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo Italiu, Grecia, Germania, Olanda e Russia per la mancala concessione dell'asilo politico, ed il Kenya per il ruolo avuto nella sua cattura. «In questo processo né le famiglie dei morti, né la difesa, né i media cambieranno la decisione che è già stala presa - ritiene Ocalan -. Solo poche persone di potere, Stati Uniti e Nato decideranno di me». L'aula di tribunale sistemata nel carcere di massima sicurezza sull'Isola di limali, nel Mare di Mannara, per il processo ad Abdullah Ocalan Il leader curdo unico detenuto della prigione, è visibile sulla destra tra due guardie carcerarle