Bruxelles mette all'indice anche il burro di Francesco Manacorda

Bruxelles mette all'indice anche il burro Terremoto politico anche in Olanda per lo scandalo diossina: si è dimesso il ministro dell'Agricoltura Bruxelles mette all'indice anche il burro Sotto sequestro 1400 aziende Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES Dalle uova al burro, dal Belgio all'Olanda, da 1000 a 1400 aziende -infette». Dopo aver costretto due ministri alle dimissioni, lo scandalo della carne e delle uova alla diossina contribuisce a far saltare anche un'altra poltrona, quella del ministro dell'Agricoltura dell'Aia. E in serata il presidente del Comitato veterinario Ue ha precisato che secondo i dati fomiti dalle autorità belghe «sono 98 le tonnellate di grassi contaminati dalla diossina in Belgio». Con questi grassi sarebbero stati prodotti 1.600 tonnellate di mangimi. Mentre il caso si allarga a macchia d'olio in Europa, mentre Paesi come il Cameroun, Hong Kong e l'Arabia Saudita bloccano le importazioni di prodotti alimentali belgi, la stessa Unione europea rafforza il cordone sanitario attorno a Bruxelles. Ieri, con una decisione del Comitato veterinario che riunisce gli esperti dei Quindici, è stata riconfermata la posizione della Commissione europea che venerdì scorso aveva di fatto bloccato tutte le vendite nell'Ile di uova, pollame, carne bovina e suina e derivati provenienti dal Belgio. Il divieto di vendita e l'obbligo di distruzione si applicano in teoria solo agli alimenti che provengono da allevamenti che hanno utilizzato mangimi contaminati con i grassi alla diossina. Per essere venduto un prodotto ha cjuindi bisogno di un «certificato di garanzia» firmato da un veterinario, che ne attesti la provenienza da un allevamento sano. Ma siccome fino ad ora il governo belga non ha potuto o non ha voluto fornire la lista dettagliata dei produttori che hanno usato mangimi contaminati, ne risulta che nessun veterinario può garantire nulla e che quindi di fatto il blocco delle vendite per i prodotti belgi è totale. L'unica nuova informazione fornita dal Belgio _tTUe, come ha spiegato ieri Alejandro Checchi Lang, il funzionario della Commissione che sta seguendo il caso, è che gli allevamenti che hanno utilizzato i mangini a base di grasso della ditta Verkest sono 1400 e non mille come si era detto finora. In particolare si tratta in 390 allevamenti di bovini, 646 di maiali e 440 di volatili, ma in alcuni casi lo stesso allevamento produceva più di un genere di carne. Attorno al Belgio c'è ormai un vero e proprio cordone sanitario che avrà effetti pesantissimi sull'economia nazionale - la stima è che la crisi costerà agli allevatori l'equivalente di 1500 miliardi di Lire - e che rischia di accelerare la procedura di infrazione nei confronti del Paese. Infatti, mentre la decisione confermata dal Comitato veterinario vieta il commercio nell'Ue di molti derivati di latte e uova, dalla maionese ai formaggi grassi, di origine belga, lo stesso Belgio non ha ancora provveduto a ritirare dal commercio nel Paese questo tipo di alimenti. L'unico passo avanti che il governo ha fatto ieri è quello di proibire la vendita del burro di produzione nazionale proprio perché è nei grassi che si annida la diossina. E sempre in Belgio resta un rebus la causa della contaminazione, specie dopo che residui di Pcb, la sostanza da cui ha origine la diossina, sono stati trovati anche nelle uova. L'ipotesi più probabile è che uno dei grandi silos della ditta Verkest fosse contaminato proprio con Pcb. Dopo le misure contro i prodotti belgi, l'Unione europea dovrà adesso valutare la situazione di Francia e Olanda. Ieri la Commissione ha chiesto ad entrambi i governi quali rjiisure sono state prese per proteggere i consumatori e già oggi la Francia dovrebbe fornire delle risposte dettagliate. I presupposti però non sono i più incoraggianti, visto che proprio ieri sono state ritirate dal mercato 20 tonnellate di cosce di pollo di provenienza belga, ma etichettate come francesi. In Olanda, invece, le autorità sostengono di avere già la situazione sotto controllo: sono stati aboliti i divieti di vendita per tutti gli allevamenti di maiali e di polli - eccetto due - del Paese, dopo che i test hanno mostrato che non c'era stato nessun aumento della diossina normalmente contenuta in queste carni. Ma all'Aia la crisi della diossina si fa sentire a livello politico. Da ieri, infatti, Hayo Apotheker non è più niinistro dell'Agricoltura olandese: ufficialmente perché non è passato il suo progetto di riforma del settore suino, ma sulla sua sorte hanno pesato anche le accuse - le stesse che hanno costretto alle dimissioni i ininistri belgi - di non aver risposto con adeguata rapidità allo scandalo della diossina. Uno scandalo, va ricordato, di cui proprio le autorità olandesi e quelle francesi erano già state avvisate dal Belgio all'inizio di maggio, ben in anticipo rispetto alla comunicazione fatta alla Commissione. Le associazioni dei consumatori «Adesso chi vende è responsabile della qualità» Non c'è l'obbligo di segnalare tra gli ingredienti i cibi modificati geneticamente *_b_M69BM "Vive M ILE REGOLE iPER I LA SPESA CIBI POTENZIALMENTE A RISCHIO Carni, uova, latte e tutti i derivati ottenuti da animali allevati con mangime contaminato Il mangime contaminato da diossina e pcb ò finito in Belgio, Olanda e Francia COMI COMPORTARSI • Prodotti confezionati Controllare se su bolli sanitari, targhette o confezioni c'è la lettera «B» (indica che il prodotto arriva dal Belgio) In mancanza dalla «B», cercare il codice a barre: se il prodotto arriva dal Belgio, i primi numeri dovrebbero essere 5 e 4 •Prodotti : Chiedere l'or degli ingredienti rivenditore GARANZIE... I produttori italiani assidi rano l'uso di mangimi na» zionali I controlli sono svolti a tappato in tutta Italia e i prodotti sospetti vengono sequestrati Se la dieta è variata, è difficile che si assumano quantità pericolose di diossina ... E PERICOLI La qualità dei prodotti dipende dai mangimi: se il mangime è scadente, ne risente il prodotto a? qualunque sia la $f sua origine il Sopra gabbie vuote in un deposito belga, con un manifesto «Viva queste difficoltà, così io vivo più a lungo». A sinistra un supermercato

Persone citate: Alejandro Checchi Lang, Francia Comi, Pericoli, Verkest