Diossina, uno scandalo europeo di Maria Laura Rodotà

Diossina, uno scandalo europeo Si dimette anche un ministro olandese. Sono 1600 le tonnellate di mangime contaminato Diossina, uno scandalo europeo Sequestri e ispezioni in aziende belghe e italiane Maria Laura Rodotà DIO strabenedica i gastronomi italiani. Aiutano a conservare, sviluppare e diffondere la nostra cultura meglio, molto meglio di tanti altri. Appena possiamo, gli diamo retta. Ma quando possiamo.-' Talmente di rado che molti (più che altro molte) ili noi temono la diossina, ma non possono dar retta ai guru. Che invocano la chiusura delle frontiere alle schifezze tossiche per le masse, proponendo un'autarchia alimentare clic faccia riscoprire i veri sapori. I nostri motivi sono banali: chi ha quelle tre-quattro orette al giorno per trasformare i pasti in ciò che il grande Edoardo Raspelli definisce «un percorso della gioia e della gola»? Ci piacerebbe; ma la vita è fatta ili corse al supermercato, spese-lampo dal droghiere ili sotto, pranzi in tavole calde con soprannomi tipo «Seveso» e "lo zozzone», orrende minacce ai bambini se non mangiano trutta e verdura; se poi è pure transgenica, ci secca. Ma il tempo MA NON TOIL SUPERM OGLIETECI MERCATO per cercare frutterie biologiche e salsamenterie blasonate spesso non c'è. Né sarebbe facile, come consiglia Raspe-Ili, ammannire cene feriali con «i gamberoni di Sanremo, la milza di Palermo, il capretto di Carsoli, i catoncelli di Melfi». Persone che amiamo ci accuserebbero di ignorare la loro gastrite; i piccini ci tirerebbero la milza in testa e si farebbero portare alla più vicina pizzeria. Che mette mozzarella di produzione belga, logico. Ma non è giusto disprezzarc noi consumatrici di uova prese in volata, dubbie verdurecomprate alle 19 e 59, latte estorto in bar notturni implorando "la prego la prego ci ho il bambino piccolo». Siamo gente sofisticata. Come diceva una canzone dell'anno scorso, «così sofisticata da chiamare i Nas». E vogliamo che facciano il loro mestiere, come lo deve fare l'Unione Europea. E che ci lascino comprare prodotti medi senza patemi. Ritrovata la calma, ci sarà tempo per milza e gamberoni. Speriamo. Dalle uova al burro, dal Belgio all'Olanda, da 1000 a 1400 aziende «infette». Dopo aver costretto due ministri alle dimissioni, lo scandalo della carne e delle uova alla diossina fa saltare anche un'altra poltrona, quella del ministro dell'Agricoltura dell'Aia. Dello scandalo proprio le autorità olandesi e quelle francesi erano già state avvisate dal Belgio fin dall'inizio di maggio. Intanto il presidente del Comitato veterinario Ue ha precisato che «sono 98 le tonnellate di grassi contaminati dalla diossina in Belgio». Con questi grassi sarebbero stati prodotti 1.600 tonnellate di mangimi. E dalla Francia arriva la prima truffa alla diossina. Ieri sono state ritirate dal mercato 20 tonnellate di cosce di pollo di provenienza belga, ma etichettate come francesi. Altri sequestri e ispezioni nelle industrie italiane. Benedetto, Daniele Manacorda e Mancini ALLE PAGINE 6 e 7 MA NON TOGLIETECI IL SUPERMERCATO

Persone citate: Daniele Manacorda, Edoardo Raspelli, Mancini

Luoghi citati: Belgio, Carsoli, Francia, Melfi, Olanda, Sanremo, Seveso