In duecento occupano i capannoni Ecolinea di Gianni Giacomino

In duecento occupano i capannoni Ecolinea Il rave party bloccato dai carabinieri In duecento occupano i capannoni Ecolinea Leinì, denunciati cinque organizzatori Giovane aggredito e derubato dell'auto Gianni Giacomino LEINI' Per trascorrere una notte da sballo, con musica a palla, alcol e sostanze stupefacenti, avevano scelto l'area dove dovrebbe sorgere il polo dell'Ecolinea destinato allo stoccaggio di materiali tossico-nocivi. Un posto isolato, fuori mano, che non avrebbe dato fastidio a nessuno, ideale per un rave party. Per occuparlo è bastato forzare la sbarra che ne vietava l'ingresso. Così, in mezzo ad enormi capannoni prefabbricati, più di 200 giovani hanno ballato, bevuto e fumato fino alle prime ore dell'alba. Lì, in mezzo ai prati che costeggiano strada Cebrosa, fra i Comuni di Leinì, Settimo e Volpiano, li hanno trovati ancora mezzo storditi e addormentati in terra o sui sedili delle auto, ieri poco prima di mezzogiorno, i carabinieri della compagnia di Venaria. I militari, oltre a sequestrare un camion usato per la vendita di bibite e panini, un gruppo elettrogeno, stereo e casse acustiche in grado di sparare musica a centinaia di watt, hanno denunciato per invasione di terreni ed edifici privati e svolgimento di spettacoli pubblici senza autorizzazione, i cinque organizzatori del raduno. Un imprenditore, un artigiano, uno studente ed un autista, tutti intorno ai 30 anni e residenti a Torino. 11 rave party sarebbe potuto continuare anche durante la giornata di ieri, se un ragazzo di Volpiano, S.D., di 22 anni, non si fosse presentato in caserma sconvolto. «Ieri sera stavo cercando di andare a vedere cosa succedeva all'Ecolinea, da dove proveniva quella musica - ha raccontato il giovane -. Ero in macchina, all'improvviso, dopo aver innestato la retromarcia, ho urtato leggermente un'autovettura che mi seguiva». Da quel momento per lui cominciano minuti di terrore: «Qualcuno è sceso dall'auto ed assieme a della gente che era alla festa mi ha circondato e ha cominciato a spaccare i finestrini della mia Panda, credevo volessero ammazzarmi». S.D., si fa coraggio, schiaccia il pedale dell'acceleratore, cerca di raggiungere la provinciale ma capotta sulla stradina sterrata. Esce illeso dall'abitacolo della sua auto, che ieri non è più stata ritrovata, e fugge a piedi. Questa la versione resa dalla vittima che ieri, accompagnata dai carabinieri in mezzo ai capannoni, non è stata in grado di riconoscere i suoi aggressori. Per far sgomberare l'area industriale da macchine, moto e camion, ieri mattina sono dovute intervenire una decina di pattuglie del 112 dalle stazioni di Leinì, Volpiano, Ciriè, Bivarolo, Barbania e del nucleo radiomobile di Venaria. L'operazione si è conclusa solo intorno alle 17, quando i miUtari hanno scovato un'altra quindicina di persone che, per sfuggire al blitz, si erano nascoste in mezzo alla boscaglia.

Luoghi citati: Barbania, Ciriè, Torino, Venaria, Volpiano