«Spinti alla vittoria dai tifosi» di Diego Novelli

«Spinti alla vittoria dai tifosi» «Spinti alla vittoria dai tifosi» Caselli: ma adesso serve chiarezza sul futuro «Quattro a 11» risponde Diego Novelli al telefonino, senza neanche chiedere chi parla. La partita che per il Toro vale la promozione ifl Serie A è appena finita, e da bravo giornalista l'ex sindaco sa già chi lo cerca, e perché. Commenti? «Mah, non vorrei dire le solite banalità...». Parliamo del Filadelfia, le va? «Ecco, ora che la squadra è tornata in A occorre pensare al futuro. Per il Filadelfia non dovrebbero esserci problemi: in settimana ci saranno incontri importanti con il credito sportivo e con le banche torinesi. A questo punto, spero che arrivino i rinforzi necessari per la prossima stagione. Come direbbe il buon Pi anelli, non vorrei affrontare un altro campionato con il paté d'animo». Nella domenica che riconsegna il Toro alla massima serie, i tifosi che contano hanno tutti i cellulari accesi. Sono reperibilissimi e ansiosi di salire sulla giostra della celebrazione mediatici!. Giancarlo Caselli, pro¬ curatore capo a Palermo, parla di «gioia immensa». Per tante ragioni: «Perché è stata una promozione meritata, conquistata anche dai tifosi come dimostra il numero di punti raccolti in casa. Perché arriva dopo 3 anni di B, nel cinquantenario di Superga. E perché per la prima volta c'è qualche prospettiva concreta di ricostruzione per il Filadelfia: a questo proposito, mi auguro che svaniscano le incertezze e le ambiguità che ci sono state e che qualche volta hanno persino messo a rischio il cammino della squadra in questo campionato». Il fatto è che, come riconosce il critico televisivo Aldo Grasso, «il calcio romantico, il calcio del Torino, è finito da tempo: se non diventi impresa, è davvero dura restare in serie A». Vero. Ma perchè scivoliamo su questi discorsi seriosi proprio oggi che dovrebbe essere soltanto una giornata di festa? «Perché la sofferenza è la cifra del Toro. E perchè dopo tutto quello che è successo negli ultimi anni, è inevitabile pensare a cosa riserverà il futuro». Secondo lei? «Il calcio funziona come la tivù: i giovani stanno con il più forte, stanno con le mode. Ha un bel dire Ormezzano che è meglio la serie B perché tra i cadetti il calcio è più forte del business: lo ha scritto per consolarsi. La verità è che ci auguriamo una squadra all'altezza delle sfide che dovrà affrontare. In attesa di vedere come andrà, ci rifugiamo nel Filadelfia, l'ulti- mo sogno del Toro, la nicchia dentro la quale la squadra e i suoi tifosi possono trovare la loro vera dimensione». «Felice» per la promozione è anche Bruno Gambarotta. Perii Toro, certo: «Ho sentito la radiocronaca in auto: ho temuto sorprese fino all'ultimo minuto». Ma anche per se stesso: «Finisce un tormentone. Quello della gente che, incontrandomi in bicicletta o sul tram, si avvicinava per avere da me una parola di conforto. "Che dice, ce la faremo quest'anno?". "Secondo lei ci sono buone probabilità?"». E lei, Gambarotta, che cosa rispondeva? Non sapevo che dire. Con tutti questi alti e bassi... Stavo sul vago, più che altro per scaramanzia. Qualche incoraggiamento, un po' di ottimismo». E adesso? «Staremo a vedere. Certo bisognerà lottare per restare in A, ma non voglio pensarci. Non vedo l'ora di arrivare a casa per godermi questa sospirata promozione dopo tre anni di B. Ma ci pensa? Il Toro è in Serie A! E Ferrante, capocannoniere! » E nel giorno più bello si guarda al domani Aldo Grasso: «Accade perché siamo abituati a soffrire» La festa ha bloccato a lungo il traffico nelle strade del centro città Il procuratore Gian Carlo Caselli e il critico tv Aldo Grasso

Persone citate: Aldo Grasso, Bruno Gambarotta, Caselli, Gambarotta, Gian Carlo Caselli, Giancarlo Caselli, Ormezzano

Luoghi citati: Filadelfia, Palermo