IL PRAZ È GIUSTO
IL PRAZ È GIUSTO IL PRAZ È GIUSTO Tra Zanicchi e Valeri gli scherzi di Vezzoli ROMA I TvlAREBBE piaciuto probaL ' burnente alla perfidia soave % di Roberto bonghi (che uff et i j tava di amare Mina e chia- I \JA mava confidenzialmente l'Innominabile Anglista «lo jellatore») e quasi certamente avrebbe fatto rosicchiare di bisbetica complicità l'Ingegner, Gadda. E' un sulfureo video in cui una laccata Iva Zanicchi (si prende spiritosamente per una Pizia romagnola di Canova e si atteggia a Lyda Borelli di Castrocaro ) «profana» la raggelata atmosfera Biedermeier di Casa Praz, come un cagnino che lasci un improvvido dono di vescica su ricchi kilim, depositando tra ninnoli e conversation pieces zaristi, una angelicata esecuzione nazional-baudista di La riva bianca, la riva nera, con tutte le allusioni caporetteste e omoerotiche e i zum zum d'ispirazione zuava alla Teodorakis. Ok il Praz è giusto scherza il titolo di questo divertente video d'arte che il giovane France¬ sco Vezzoli ha sorgettato in una Trilogia del Ricamo (in mostra all'Accademmia Britannica di Roma e da Giò Marconi a Milano) agucchiando tra loro alcune dive nostrane e lasciandosi ogni volta sorprendere sul luogo del delitto, mentre disegna al tombolo tra celebri divani ricamati dallo stesso Praz a punto neoclassico o dalla Mangano (quello in casa di Suso Cucchi d'Amico na conosciuto i deretani più celebri del cinema). Perchè è il cinema il vero demone di questa Penelope del Camp, che ogni volta delega i suoi deliri di broderie all'occhio di un regista, da Lina Wertmuller a Di Palma all'ottimo Ma- Sbury del film su Bacon. Si sa quano deprima chiedere solo l'autografo a un proprio mito: Vezzoli chiede di più, una performance tutta per se. A Valentina Cortese, Sarah Bernardi capitonné, che nel kitsch fragoroso della sua casa recita Help dei Beatles quasi fosse un dramma elisabettiano o a Franca Valeri, surreale aut ornate intubata in un Capucci d'epoca ( m. vali]
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