La nuova America ha novant'anni

La nuova America ha novant'anni Sempre più numerosi gli anziani inseriti nella vita produttiva La nuova America ha novant'anni Un esercito di giudici, architetti, negozianti, medici Lorenzo Sorìa LOS ANGELES ~rT UANDO I & qualche 1 I mese fa 1 ■ ha avuto y 1 inizio <*> l'ormai lontanissi¬ mo impeachment del Presidente Clinton, il senatore che ha battuto il martelletto con il quale si è ufficialmente aperto il processo è stato Strom Thurmond, della South Carolina, scelto perché a 96 anni è il più anziano tra tutti i suoi colleghi, L'architetto Philip Johnson, che di anni ne ha 92, continua a progettare palazzi e grattacieli. Poi c'è James Russell Higgins, un passato a New York alle Nazioni Unite e a Washington come giornalista del Washington Post, che a 95 anni vive nella cittadina di El- lsworth, nel Maine, e si infila ogni giorno giacca di tweed, farfallino e apparecchio auricolare per andare a if occupare la sua poltrona di direttore del settimanale Ellsworth American. Sembra la realizzazione del sogno del film Cocoon. Invece è la realtà. Grazie al progresso nella medicina e nella salute pubblica, l'età media nei Paesi industrializzati è passata nell'arco di un secolo dai 45 ai 75 anni. Gli ultracentenari non sono più un rarità: solo negli Usa se ne contano 66 mila, mentre il numero degli ultranovantenni è vicino ai due milioni. E si calcola che almeno 50 mila di loro passano le giornate non a ricordare il passato e a lamentarsi per gli acciacchi del presente ma a lavorare produttivamente. «Ciò che oggi ci ap¬ pare eccezionale diventerà sempre più la norma», sostiene Helen Dennis, una specialista sulla terza età alla Andrus School of Gerontology della University of Southern California. «Fanno parte di una categoria sempre più diffusa di gente che ha il desiderio di avere una vita piena e soddisfacente fino all'ultimo giorno». Un esercito in crescita che contiene architetti e giornalisti, negozianti e bibliotecari, guide di musei e anche medici. Gente che invece di accettare il sogno diffuso di andare in pensione e di passare una vecchiaia di ozio ha scelto una strada diversa. Victor Borge, per esempio. 42 anni fa è diventato violinista dell'Orchestra sinfonica di Borckton, vicino a Boston. E adesso, compiuti i 94, suona con lo stesso impegno e la stessa gioia di quando ha iniziato. «Forse sono anche più bravo di un tempo», dice. «Ho bisogno di lenti triple per leggere gli spartiti, ma proprio per questo presto più attenzione. Un po' come quando cammino: vado piano, ma sto molto attento a dove inetto i piedi». Sull'altra costa c'è Ida Engel. Ex insegnante, cinque anni fa è stata invitata a partecipare a un documentario sulla vecchiaia e cosi, vedendosi sullo schermo, le è preso il pallino della recitazione. E' andata a scuola, in compagnia di altri aspiranti attori che potrebbero essere i suoi nipoti e bisnipoti, arrivati a Los Angeles con il sogno di Hollywood. Ha preso a intrattenere e a far ballare gli anziani delle case di riposo. Sinché, un paio di mesi fa, la Holiday ina l'ha voluta per uno spot. Le hanno dato 500 dollari al giorno per cinque giorni, più i diritti su ogni nuovo passaggio. E la Engel, 95 anni, adesso è raggiante. Per il gruzzoletto inaspettato che continua a crescere? Macché. «Recito», dice. «Incontro gente. E questo mi tiene viva». if Uno dei vecchi arzilli del film Cocoon

Persone citate: Clinton, Ellsworth American, Engel, Helen Dennis, Holiday, Ida Engel, James Russell Higgins, Philip Johnson, Strom Thurmond, Victor Borge