Tintarella finta, mode in Usa di Antonella Torra

Tintarella finta, mode in Usa Paura in California per il buco nell'ozono: i dermatologi consigliano il «massaggio colorante» Tintarella finta, mode in Usa «Solo autoabbronzanti, il sole fa male» Antonella Torra ROMA Arriva dall'America, naturalmente. Stiamo parlando di una nuova moda, il tema questa volta è la tintarella. Basta sole, largo agli autoabbronzanti. I dermatologi Usa non hanno dubbi: il sole più sicuro è questo. Negli Stati Uniti, infatti, ricercatori ed esperti ribadiscono che il buco dell'ozono, le radiazioni e le latitudini pericolose sono i peggiori nemici della pelle e consigliano, a giovani e meno giovani, di non esporsi ai raggi solari, ma di affidarsi agli autoabbronzanti per avere una «tintarella mozzafiato». In California, la paura dei raggi Uv e le possibili malefatte che l'atmosfera malata può causare, hanno creato una vera e propria tendenza ed hanno contribuito a far sorgore decine e decine di centri specializzati in massaggi-autoabbronzanti. I prodotti che abbronzano artificialmente, infatti, sono molto diffìcili da spalmare in modo uniforme ed occorrono mani esperte per avere risultati brillanti. L'abbronzatura artificiale, dunque, dilaga dai grandi alberghi della costa Nord della California sino ai centri specializzati di Beverly Hills. Una moda salutistica approdata anche in Europa e nelle sue capitali A Parigi, a Londra, a Boriino, infatti, gli istituti di bellezza si sono ormai specializzati in questo nuovo tipo di «massaggio-colorante» ed i più grandi e noti contri estetici propongono, a prezzi più che accessibili, un'abbronzatura a tutto corpo fatta con alghe o creme idratanti, senza uso di raggi o qualsivoglia macchinario. In Italia si guarda con diffidenza alla tintarella artificiale. «E una delle espressioni dell'origine calvinista degli anglosassoni» commenta Stefano Calvicri, direttore dell'Istituto di clinica dermatologica dell'Università La Sapienza di Roma. Cho aggiunge: «Il sole è buono, basta sapersi esporro. Bandire l'abbi •• za tura da spiaggia è esagerato anche se americani ed australiani hanno le loro buone ragioni pur avere paura». «Prima di tutto il fatto che in America e in Australia hanno il problema del buco dell'ozono - spiega lo specialista. In secondo luogo, la loro carnagione è molto più chiara. Noi siamo tipi mediterranei». In spiaggia senza paura allora? «Non proprio - dice il medico - ma con qualche accorgimento ci si può garantire una tintarella salutare». Ed ecco i consigli: esporsi gradualmente, i primi giorni anche solo per pochi minuti se si ha la pelle delicata ed evitare! i momenti più caldi, dalle li alle 15. Usare una buona crema solare, adatta ul proprio tipo di pelle e mangiare frutta o verdura in gran quantità, soprattutto se è di colon: arancione (carote, pesche, albicocche e meloni per esempio). «In questo modo si otterrà una abbronzatura salutare e l'organismo ne guadagnerà. Migliora la produzione di vitamina D, di calcio e di fosforo». E le lampade Uva, magari per prepararsi all'abbronzatura in spiaggia? «Sono sconsigliate, se non vengono effettuate sotto controllo medico. Se si vuole un'abbronzatura artificiale, allora è meglio ricorrere agli autoabbronzanti, che non hanno effetti collaterali. L'importante è scegliere un buon prodotto, in farmacia». E' tutto qui il segreto di una bolla abbronzatura, nei prodotti utilizzati. «Mai esporsi senza protezio¬ ne, non è vero che ci si abbronza di meno» avverte Maria Letizia Albanese, responsabile formazione di Beauty Import, l'azienda che produce i cosmetici delle Tenne di Saturnia. E gli autoabbronzanti, la nuova moda americana? «Nessuna controindicazione - dice la specia¬ lista - anche se è un'abbronzatura che non ha nulla a che vedere con quella originale, perché interessa soltanto gli strati superficiali della pelle. Dura tre o quattro giorni, poi bisogna ripetere il trattamento». Qualche neo anche per gli autoabbronzanti, però. «Se in alcuni punti la pelle è più cheratinizzata, ossia più "spessa", si colora di più. E bisogna ricordarsi di lavarsi molto bene le mani, subito dopo avere messo la crema per evitare che diventino gialle». Ma anche secondo l'esperta di estetica il sole è una vera fonte di beneficio, a cui non bisogna rinunciare. «L'unportante è proteggersi sempre, anche quando si è abbronzati. Così si evitano pericolose scottature e irritazioni della pelle». Semaforo rosso ai lettini Uva anche dall'esperta di estetica. «Non ci sono ancora leggi specifiche in materia e adeguati controlli. Se proprio non si può fare a meno, limitare ad una, massimo due sedute la settimana. E ricordarsi, anche in questo caso, la protezione» dice Maria Letizia Albanese. Dagli Usa arriva la moda degli autoabbronzanti per garantire una tintarella perfetta senza sole

Persone citate: Maria Letizia Albanese