Eva, una torera italiana fa impazzire la Spagna

Eva, una torera italiana fa impazzire la Spagna QUANDO IL MATADOR E' DONNA E ARRIVA DA FIRENZE Eva, una torera italiana fa impazzire la Spagna personaggio Gian Antoni» MADRID LA torera più bolla del momento si chiama Eva ed è italiana: nata a Firenze (il suo vero cognome è Bianchini), vissuta per armi a Chiavari, ora si gode un meritato successo in Spagna. Per via del suo strano lavoro si è stabilita a Higuera de la Sierra, e nelle «plazas de toros» dei paesini della montagna andalusa di Huelva, non parlano che di lei, della torera Eva Florencia (cognome d'arte che in spagnolo significa Firenze). Vent'anni, occhi e capelli marroni scuri, corpo da top model. In meno di sei mesi ha avuto grandi riconoscimenti: 12 orecchie e tre code di toro (quest'ultimo trofeo è considerato il top per un matador). Ma non è diventata famosa solo per la sua bellezza e per la sua bravura: Eva è infatti la prima italiana - e la prima straniera - nella storia della tauromachia femminile. La sua nazionalità incuriosisce le tv andaluse, che fanno a gara per intervistarla. Nella mecca delle corride le donne fanno parte della «fiestà» fin dal '30, quando trionfò, a 15 anni, in sottana, la celeberrima Juanita Cruz. Ma il franchismo proibì le donne nell'arena fino al '74. A partire dal '96 un'altra turerà ha infiammato gli animi degli «aficionados»: la conturbante e bionda Cristina San chez. Di recente ha annunciato il ritiro, perché nessun torero vuole scendere noll'arena con lei. Eva è un caso più unico che raro. Così racconta la sua vita: «Cominciai ad interessarmi alla Spagna a 14 anni, quando già vivevo a Chiavari e frequentavo l'Istituto Tecnico del Turismo. Il perché non lo so, ma credo al destino. Leggevo i giornali spagnoli e mi imbattevo nelle cronache delle corride, che mi colpirono subito. Poi un giorno comprai un libro, "Fiesta" di Hemingway. Uno lettura fonda- mentale». A 16 anni Eva convince i genitori - padre rappresentante, madre insegnante d'inglese - ad andare in Spagna in vacanza. «Mi innamorai subito di Siviglia, E della corrida». Nel frattempo il mito di Cristina Saliche/, fa il giro del mondo. Eva decide di seguire i suoi passi. Ricorda: «A 17 anni avevo già voglia di provare cosa significa mettersi davanti ad un toro. Chiesi ai miei genitori, nel luglio di 3 anni fa, il permesso di tornare a Siviglia. La risposta fu un bel no. Allora scappai di casa e me ne andai a Siviglia. Ma ogni sera telefonavo ai miei. Una volta rivelai a mia madre dove ero. Due giorni dopo arrivò mio padre con il nostro console e mi riportò a casa. Quella fuga durò solo 15 giorni». La passione per i tori però prevale. La futura Eva Florencia decide di mollare la scuola. Prima si trasferisce a Firenze dalla sorella per sfuggire ai genitori, che naturalmento non ne vogliono sapere di una figlia torera. Eva fa la cameriera fino al luglio '96 quando, ormai maggiorenne, con 2 milioni di lire in tasca appena guadagnati, incomincia la sua «fiesta». A Siviglia. «Nel capoluogo andaluso cominciai a frequentare gli ambienti delle corride. Mi iscrissi alla scuola per toreri. Un giorno seppi che un allevamento organizzava una "tienta", una corrida con vaccherelle. Finalmente mi trovavo davanti un animale, una sensazióne fortissima e sconvolgente - continua Eva -. Ripetei l'esperienza della "tienta ' fino a quando il torero José Luis Paradas, 49 anni, ed il ban- derillero Antonio Vazquez, 34 anni, mio attuale convivente, mi chiesero di seguirli nella tenuta di Higueras de la Sierra. Accettai subito. E l'I 1 ottobre dell'anno scorso ho debuttato da "novillera" (il matador di tori con meno di tre anni di esperienza - ndr)». Da allora è cominciato il mito di «Eva Florencia». Il figlio del Cordobes le ha regalato un vestito da matador. Il signor Domenico, il padre, soffre ancora per la figlia. La madre, la signora Mirella, ha accettato la strada della figlia ed è andata persino a vederla nell'arena. Qualche settimana fa l'Agenzia Surland ha organizzato nella «plaza de toros» di Guillena una corrida con Eva unica protagonista, davanti ad una platea di 600 bancari italiani in vacanza in Andalusia. Lei è f'elice, anche se per sbarcare il lunario e coltivare la sua passione d'estate è costretta a lavorare come cameriera. «Quando uccido un toro, provo una grande sensazione. Non mi impressiona il sangue, e mi sento al settimo cielo». Bellissima e brava per le corride è scappata di casa Eva Bianchini In arte Eva Florencia mentre si prepara ad entrare nella plaza de torca