Brema premia Spd e Cdu capitombolo dei verdi

Brema premia Spd e Cdu capitombolo dei verdi Il voto nel più piccolo Land tedesco Brema premia Spd e Cdu capitombolo dei verdi Un seggio anche alla destra xenofoba Cresce l'astensione al 40per cento BONN Grande successo dell'Spd, che resta il primo partito e guadagna quasi 10 punti rispetto a 4 anni fa (dal 33,4 al 42,8%); ma vittoria anche per la Cdu, che ne guadagna oltre 4 secondo le prime proiezioni di ieri sera (dal 32,6 al 36,9%): premiando i due maggiori partiti nazionali e punendo soprattutto i Verdi (precipitati dal 13,1 all'8,7%) le regionali a Brema, il più piccolo Land tedesco, inviano un messaggio politico denso di ricadute nazionali. La prima riguarda l'Spd e Gerhard Schroeder, Cancelliere ma insieme leader del partito (erano le sue prime elezioni in questa funzione, dopo l'abbandono di Oskar Lafontaine): il trionfo a Brema va ascritto soprattutto alle ottime prestazioni politico-manageriali del borgomastro uscente, Henning Scherf, oltre che alla crisi del gruppo socialdemocratico ribelle, l'Afb, e al capitombolo degli ecologisti; ma a una settimana da un voto europeo che non si presenta altrettanto favorevole, il risultato di ieri è un ottimo tonico politico. Il secondo elemento di rilievo è il governo del Land: Brema è retta da una Grande Coalizione Spd-Cdu, ma il risultato di ieri lascia aperta la possibilità di una alleanza rosso-verde. Con una riedizione locale del modello federale, la sinistra riconqui- II borgomastro H enning Scherf sterebbe la maggioranza assoluta al Bundesrat - la Camera delle regioni - perduta dopo la sconfitta di febbraio in Assia: e per il governo federale, costretto oggi al compromesso sui temi di maggior rilievo (la legge sulla nazionalità ne è l'esempio più vistoso), i vantaggi politici sarebbero evidenti. Ma a Brema la Grande Coalizione ha funzionato bene, e recuperare i Verdi puniti dagli elettori potrebbe essere controproducente; senza contare che a Schroeder potrebbe far comodo tenere aperto in periferia un «modello alternativo», come monito a un partito ecologista spesso indisciplinato e motivo d'affanno per il Cancelliere. Per i Verdi, la lezione è bruciante: il partito spaventa i moderati, con scelte avventate su tasse e nucleare; e allontana i pacifisti, schierandosi per la guerra nel Kosovo. Le elezioni di ieri, che confermano l'esclusione liberale, inviano infine due segnali inquietanti: l'ingresso nel parlamento locale della Dvu, una formazione di estrema destra con intonazioni xenofobe (ha avuto solo il 3%, ma nella regione è sufficiente superare u quorum del 5% in una circoscrizione). E un'astensione di dimensioni storiche, intorno al 40%: un sintomo che la «temuta disaffezione dalla pobtica» sta risorgen do, fra gli elettori tede schi? [e. n.l II borgomastro Henning Scherf

Luoghi citati: Assia, Kosovo