Algeria, si arrende l'Esercito islamico

Algeria, si arrende l'Esercito islamico «Stop al terrore». Il Già: traditori Algeria, si arrende l'Esercito islamico ALGERI L'Esercito islamico di salvezza (Eis), braccio militare del Fronte islamico di salvezza (Fisi, ha rinunciato definitivamente alla lotta armata in Algeria. In una lettera diretta al presidente della Repubblica Abdelaziz Bouteflika, il cui testo è stato divulgato ieri, l'organizzazione si mette «sotto l'autorità dello Stato» e si dice pronta a difendere il Paese. Il responsabile nazionale dell'Eis, Madani Mezrag, ha motivato il passo con la risposta positiva delle autorità all'offerta di pace trasmessa al capo dello Stato giovedì scorso. L'organizzazione aveva manifestato la disponibilità a collaborare per sconfiggere il terrorismo islamico, a patto che Bouteflika rispettasse le promesse fatte durante la campagna elettorale, che prefiguravano una copertura giuridica per la tregua proclamata unilateralmente dall'Eis nell'ottobre del 1997. L'Eia ha anche lanciato un appello alle altre organizzazioni militanti islamiche perché rinuncino alla lotta armata. Dopo la dichiarazione di tregua unilaterale, l'Esercito islamico di salvezza era stato accusato di tradimento dal Già (Gruppo Armato islamico), il movimento radicale colpevole dei più ravi massacri compiti nel Paese. Bouteflika ora si accinge a sottoporre l'iniziativa di legge al Parlamento per favorire la riconciliazione nazionale e mettere fine alla violenza. [Agi-Efe]

Persone citate: Abdelaziz Bouteflika, Bouteflika, Madani Mezrag

Luoghi citati: Algeri, Algeria