«Forni crematori a Trepca» di Fabio Galvano

«Forni crematori a Trepca» «Forni crematori a Trepca» «Bruciati cadaveri di albanesi» Fabio Galvano corrispondentD da LONDRA Da tempo se ne parlava, ma oggi ci sono precise testimonianze: nel Kosovo in fiamme si leva anche l'odore acre di un improvvisato forno crematorio, una miniera di cromo in cui i serbi starebbero bruciando, per cancellare le prove delle loro atrocità, migliaia di cadaveri di albanesi trucidati negli ultimi mesi. Secondo quelle testimonianze, raccolte dal! Observer, la rniniera di Trepca pare destinata ad accrescere il perverso catalogo della crudeltà umana. Ma il governo di Tony Blair reagisce con fermezza: promettendo, per voce del ministro degli Esteri Robin Cook, che a fianco delle prime unità militari britanniche a entrare nel Kosovo ci sarà anche un'equipe con il compi-, to di indagare sui delitti di guerra prima che le prove svaniscano. Secondo le fonti citate dall'Observer le forze paramilitari serbe starebbero bruciando, ormai da due mesi, circa 100 corpi al giorno. «Settecento negli ultimi giorni», ha precisato un vecchio che dal cuore del Kosovo è riuscito a parlare per telefono satellitare con la figlia, rifugiata a Tetova. I conti sono presto fatti. Si tratterebbe di corpi esumati da fosse comuni nella valle della Drenica, ma anche di prigionieri uccisi nel carcere di Smrekovnica, tragico feudo di un capo della polizia serba - un uomo massiccio con una grossa cicatrice sulla tempia destra .soprannominato «Vukcina», ossia «l'uomo lupo». Sarebbero, per lo più, cadaveri di uomini e di ragazzi che sono secondo i serbi «in età militari: ■■. Vengono portati con camion a Trepca spiega YObserver, e subito cremati nella fonderia o in una specie di ossario. Le ceneri sono poi disperse in pozzi abbandonati della ininie ra, che appartiene a un gruppo di uomini d'affari serbi e greci con «interessi vicino a Milosevic». Secondo il giornale il governo di Belgrado desidererebbe che quella zona rimanga, dopo il ritiro delle forze serbe, sotto il controllo di militari russi: per poter continuare a sfruttare i giacimenti di cromo, ma anche per poter celare il massacro. La testimonianza più attendibile appare quella di un albanese di 38 anni, che si fa chiamare Faton, che si è dato alla macchia nelle montagne attorno a Trepca. Già alla fine di marzo, ha riferito, un gruppo di albanesi in fuga gli aveva detto dei cadaveri cremati in miniera. Dopo la sua fuga da Dumnica, ad aprile, altri rifugiati provenienti da Kosovska Mitrovica gli hanno raccontato le stesse orrende storie. Altro testimone è un ufficiale dell'Uck. «Va trattato con cautela», ammette il giornale. Ma poi ne riferisce il racconto: «Giovedì scorso abbiamo visto quattro o cinque camion arri vare alla miniera. I serbi hanno scaricato i cadaveri e poco dopo il fumo si è levato dalla fornace». Tali rivelazioni coincidono con l'urgente appello, lanciato all'Aia dal Tribunale per i Delitti di Guerra, affinché si impedisca alle forze serbe di «distruggere le prove dei loro delitti» : «E' una questione della massima urgenza. In ogni altra occasione passata - a Srebrenica, per esempio - i serbi non hanno perso tempo, eliminando i cadaveri e spostando le fosse comuni. Non c'è motivo per ritenere che questa volta si comportino in modo diverso». Una terribile immagine di uno del tanti massacri della pulizia etnica Ora nuove denunce affermano che i serbi stanno cercando di cancellare le prove

Persone citate: Milosevic, Robin Cook, Tony Blair

Luoghi citati: Belgrado, Kosovo, Londra