Telecom, fatti i poteri a Colaninno

Telecom, fatti i poteri a Colaninno Tato attacca la Deutsche: «In Wind ha firmato un contratto con Enel e lo ha trattato come carta igienica» Telecom, fatti i poteri a Colaninno «Saròpresidente e amministratore delegato» ROMA Dal mondo dei telefoni una conferma e una polemica: la conferma viene da Roberto Colaninno, il vincitore della scalata a Telecom Italia, che ribadisce che proprio lui sarà il prossimo presidente e amministratore delegato dell'ex monopolista nazionale delle telecomunicazioni; la polemica è sollevata da Franco Tato, amministratore delegato dell'Enel, che ha accusato Ron Sommer, suo pari grado alla DeutscheTelekom, di «firmare contratti trattandoli poi come fossero scritti sulla carta igienica». Si riferiva al «tradimento» del colosso tedesco, partner di Enel e Franco Télécom nella compagnia telefonica Wind, che ha rivoluzionato le strategie puntando alla fusione con Telecom Italia, progetto concepito assieme a Franco Bernabò a costo di piantare in asso il partner Enel e quello francese. Colaninno ha parlato in occasione del convegno della Confmdu¬ stria a Santa Margherita Ligure. La conferma che presidente e amministratore delegato della «nuova» Telecom non potrà essere che lui è legata anche a una rivelazione: «Ho chiesto a tutti i grandi imprenditori italiani di entrare in Telecom - scalandola assieme a lui, ndr • ma tutti, per una ragione o per l'altra, mi hanno detto no». E l'uomo di Ivrea non intende cedere il bastone di comando ad altri a cose fatte. Colaninno si è detto tranquillo per i dubbi e le critiche ricevute sulla trasparenza dell'azionariato di controllo di Olivetti. «La scalata a Telecom è un esempio di come un centinaio di piccoli e medi imprenditori per la prima volta hanno trovato uno strumento giuridico per entrare in una grande azienda. La grande industria italiana • ha sottolineato - è sempre stata sotto il controllo di pochissimi imprenditori: senza lo strumento dell' Opa, i piccoli, che non dispongono di due-tremila miliardi ma solo di qualche decina, non avrebbero al¬ tri strumenti per poter investire in grandi aziende». Sulle perplessità, sollevate da alcuni, sul ruolo che nell'Opa ha avuto la società lussemburghese Bell, Colaninno ha osservato : «Il Lussemburgo è in Europa, e per criticare si dovrebbe dimostrare che i lussemburghesi siano tutti delinquenti e invece gli italiani tutti onesti. Gli imprenditori operano dove le condizioni sono più vantaggiose». Infine Colaninno ha esaltato nell'Opa riuscita «una vittoria del mercato». «Alla fine hanno deciso gli azionisti - ha detto -: il management di Telecom ha presentato un piano che è stato giudicato dai soci meno soddisfacente del nostro». Mentre Colaninnoparlava a Santa Margherita, Tato faceva fuoco e fiamme dalle colonne della tedesca «Frankfurter Allgemeine». «Non sì può lavorare con qualcuno che non mantiene la sua parola» ha dichiarato l'uomo dell'Enel, commentando per la prima volta il comportamento della Deutsche Telekom di Sommer nella vicenda di Telecom Italie. «Ci sono sempre casi in cui qualcuno non può o non vuole rispettare un contratto - si riferiva ali alleanza in Wind, ndr -. Allora ci si deve incontrare e discutere dei cambiamenti o in casi estremi della rescissione. Ma nei miei 40 anni di manager non mi è mai capitato un caso del genere, ih cui ho firmato un contratto che viene trattato dai partner come se fosse scritto sulla carta igienica». [lui.gra.1 Roberto Colaninno

Luoghi citati: Europa, Ivrea, Lussemburgo, Roma, Santa Margherita Ligure