«Le donne carezzatele come un fiore» di Lirio Abbate

«Le donne carezzatele come un fiore» «Le donne carezzatele come un fiore» Ma oggi il codice di Cosa nostra si piega al capriccio Lirio Abbate Tommaso Buscetta non occupò uno scranno nella Cupola perché aveva l'amante. Cosa Nostra voleva che si sapesse che per i mafiosi la famiglia era sacra; le donne andavano carezzate con un fiore, i bambini salvaguardati. Dunque niente sfruttamento della prostituzione, gli omosessuali come appestati, i pedofili da linciare. Quanto di queste dicerie, strettamente connesse a saghe ottocentesche, abbia poi trovato una dimensione reale, è ben altra storia. La barbarie della mafia è sotto gb occhi di tutti. Claudio Domino, 11 anni, è stato ucciso con un colpo in fronte perché aveva visto troppo. Le donne di Francesco Marino Mannoia furono ammazzate senza pietà, appena il boss cominciò a collaborare, la fidanzata di Giovanni Spica fu violentata perché rivelasse il covo del suo uomo, di amanti c'è traccia nella vita di tanti uomini del disonore. E tuttavia miti e riti, sono stati più forti e più condizionanti nel Palermitano che nel Catanese. Spartiacque tra due culture mafiose è, probabilmente, il meccanismo stesso del reclutamento mafioso: nell'occidente palermitano più sorvegliato, più ricco di passaggi del testimone tra padre e figlio, dentro il vincolo di sangue e nell'incrociarsi delle parentele; somma di bande che muovevano da impianto di piccolo gangsterismo urbano, l'infoltirsi degli organici ad Oriente, all'ombra dell'Etna. La cosca degli Alleruzzo, oggi ac¬ cusata di un sadismo sessuale che rinvia a perversioni raccontate dal cinema anglosassone, è per l'appunto nel solco di questa criminaUta che si fa mafia, mentre alla fine degli Anni 70 a Catania irrompe sulla scena Benedetto Santapaola, i cui traffici crescono di giorno in giorno e hanno bisogno di un reclutamento forte: entrano nella cosca tutti coloro che sanno rapinare, estorcere, uccidere o che dicono di saperlo fare. Sono mafiosi perché ubbiscono a boss mafiosi, ma della statura criminale di Cosa Nostra, della lucida intelligenza dei boss veri (palermitani o catanesi) non hanno nulla. Così per questa teppaglia di barbari mafiosi, che sostanzia il clan Alleruzzo, le donne non hanno status, i vincoli di cosca non impediscono di violentare la ragazza del picciotto. Conta il capriccio o il desiderio. Violentare una quattordicenne strappata al braccio di un aspirante mafioso che gravita attorno ai capi è soltanto un diritto. Tommaso Buscetta fu escluso dal vertice della Cupola perché aveva l'amante

Persone citate: Benedetto Santapaola, Claudio Domino, Francesco Marino Mannoia, Giovanni Spica, Tommaso Buscetta

Luoghi citati: Catania