Il Papa torna nella culla di Solidarnosc di Marco Tosatti

Il Papa torna nella culla di Solidarnosc Il Pontefice alla sua settima visita in Polonia: «Qui cominciò a crollare il Muro di Berlino» Il Papa torna nella culla di Solidarnosc Danzica festeggia Wojtyla Marco Tosatti invialo a DANZICA Eccolo il Papa, di nuovo in Polonia a soli duo anni dall'ultimo viaggio, che fu definito - come inevitabilmente accadrà anche questa volta - l'addio del Pontefice alla sua patria. Non sarà certamente così; ma la visita pastorale cominciata ieri a Danzica ha più di un elemento eccezionale. I.a lunghezza, innanzitutto: quasi tredici giorni, dal 5 al 17 giugno, con spostamenti continui per toccare oltre venti localta e diocesi. Mai Giovanni Paolo II ha passato così tanto tempo in un solo Paese; come se avvicinandosi agli ottant'anni, volesse riempirsi (jli occhi e l'animo della sua terra. E in effetti gli ultimi viaggi in Polonia hanno assunto cadenza biennale: '95, '97, '99, mentre prima avvenivano ogni quattro anni. «Ricevete da me il saluto d'amore e di pace. Il saluto di un vostro connazionale che viene par un bisogno del cuore»: queste le prime parole di papa Wojtyla per la settima volta da papa in lena polacca. E se la Polonia dei tempi bui, la Polonia del p.olpe di Jaruzelski lo accoglieva con speranza, ieri Danzica ha dato un benvenuto di riconoscenza al suo eroe anziano, curvo e un po' claudicante. Un benvenuto pieno di attenzioni: sul palco d'onore lu poltrona del Papa aveva lo schienale più alto delle altre tre. Il Papa ha ascoltato seduto parlare il presidente Kwasnieski e il primate Glemp, e sempre seduto ha pronunciato il suo discorso. Dal protocollo ai cesti di affetto più spontanei: la strada dall'aeroporto alla citta, piena di gente, offriva alia vista centinaia di cuoricini di cartone blu, gialli, rossi, appesi agli al- beri e ai cespugli. Dalle strade sono invece sparite le pubblicità di biancheria intima, per non disturbare l'atmosfera religiosa della visita. Kwasnieski ha illustrato i progressi compiuti in dieci anni, dal!'89 al '99, e non senza fierezza: la crescita economica, l'ingresso nella Nato, la richiesta di adesione all'Ue. Giovanni Paolo II ne ha dato atto: «Constato con letizia che il nostro Paese ha fatto grandi progressi sulla via dello sviluppo economico». E senza severità, con una certa bonarietà da buon nonno, ha cominciato a far la predica ai polacchi, invitandoli a non cercare la felicità «nei piaceri, nei beni materiali, e in ciò che è terreno e passeggero», mettendoli in guardia dai «peccati contro l'amore: essi possono assumere dimensioni preoccupanti nella vita sociale. L'uomo mai sarà felice a scapito di un altro uomo, distruggendo la libertà altrui, calpestando la dignità della persona e coltivando l'egoi¬ smo». Il Papa era a Danzica ieri per celebrare i mille anni del martirio di San Adalberto, evangelizzatore della regione. Ma Danzica è anche la culla di Solidarnosc, e come sempre collegamenti e concidenze storiche esaltano papa Wojtyla. Su un altare incredibile, pieno di sculture gigantesche, all'ippodromo di Sopot, una deliziosa cittadina di mare sul Baltico appena fuori Danzica, davanti a centinaia di migliaia di persone ha rivendicato per Solidarnosc il merito del crollo del Muro. «C'è un luogo più adatto a parlare di questo, che non qui a Gdansk? In questa città infatti diciannove anni fa nacque Solidarnosc. Fu un evento che segnò una svolta nella storia della nostra nazione e nella storia dell'Europa. Solidarnosc ha aperto le porte alla libertà nei Paesi resi schiavi dal sistema totalitario, ha abbattuto il Muro di Berlino e ha contribuito all'unità dell Europa divisa dai tempi della seconda guerra mondiale. Mai dobbiamo cancellare questo dalla nostra memoria»! La folla gridava «Benvenuto a casal», e naturalmente non sono mancati cori di «Stolat», «Che viva cento anni». La sacrestia era tappezzata con i disegni dei bambini dedicati al Papa. «Non c'è solidarietà senza amore» è lo slogan che il Papa dà ai polacchi: «Oggi il mondo e la Polonia hanno bisogna di uomini dal cuore grande, che benedicono e non maledicono, che conquistano la terra con le benedizioni». Dopo la Polonia, il Pontefice era atteso in Armenia dal 2 al 4 luglio, ma la visita è stata cancellata per le cattive condizioni di salute del patriarca armeno Garegin I, ammalato di tumore. Papa Giovanni Paolo II, ieri a Danzica, saluta la folla assieme al presidente polacco Aleksander Kwasniewski «La nascita del sindacato libero ha aperto le porte alla libertà nei Paesi resi schiavi dal sistema totalitario. E ha contribuito a unire l'Europa»

Persone citate: Aleksander Kwasniewski, Giovanni Paolo Ii, Glemp, Jaruzelski, Wojtyla