Gotti, re in sordina di Gianni Romeo

Gotti, re in sordina Gotti, re in sordina E Savoldelli salva il 2° posto Gianni Romeo inviato all'APRICA j 00^Ivan Gotti, ogAnche in assenza dell'attore protagonista, lo spettacolo continua. Il Giro attacca le temute montagne del Gavia e del Mortirolo, scende e sale, scende e sale fino all'Aprica e offre la maglia rosa a Ivan Gotti, già vincitore nel '97. E' soltanto una maglietta rosa, mormorano in molti. Ma lui se la guadagna attaccando sul Mortirolo e facendo la selezione. Sembra che l'assenza di Pantani, l'uomo che Gotti considerava imbattibile e che gli impediva anche soltanto di pensare a un attacco, gli abbia messo le ali ai piedi, come si suol dire. Pare tornato il corridore di due anni fa, quando di colpo si mise ad aggredire le salite con coraggio e decisione, vincendo quel Giro con un minuto e mezzo su Tonkov. Prima Gotti crea la selezione e lasciindietro i due concorrenti più pericolosi: Savoldelli, che a inizio tappa lprecedeva di 34", e Jalabert, che lo seguiva a 27". Poi trova buoni compagndi viaggio che gli fanno molto comodoHeras e Simoni, e infatti alla fine lascerà che si disputino la volata, vintdallo spagnolo. Non è un cannibale come il Pantani che fino all'altro ieri vinceva tutto. Dietro inseguono a gruppetti: suMortirolo, Axelsson è a 1' 18", De Paoe Codol a 2'12", il coraggioso Jalaberpoco dietro, Savoldelli già a 3'03", appena dopo Camenzind. In discesa cadono insieme Codol e Camenzindcompagni di squadra. Il 26enne lombardo ha la peggio, clavicola sinistrrotta, ambulanza. Il campione dmondo Camenzind sanguina, sett 1 a Milano : \:. punti di sutura a un sopracciglio, ma continua questo suo Giro dn dimenticare. Dietro, i vari gruppetti si fondono e si coalizzano, ma è una somma di debolezze più che un'unione di forze. Jalabert e De Paoli hanno speso molto, invano Savoldelli li chiama, li incita. Alla fine, quando capisce che è intrappolato in quel gruppetto esangue, quando sa che il rosa è perso e teme che il sorprendente Simoni gli stia anche portando via il secondo posto, si getta avanti da solo. Spende le ultime risorse, anche quelle che non ha più, e così conserva la piazza d'onore per un solo secondo. Com'è giusto, dobbiamo dire, perché Savoldelli è tato uno degli uomini più vivi della corsa. E Simoni si può anche acconentare del terzo posto, a metà Giro non era nei primi dieci, le salite l'hanno rivitalizzato. Tre italiani sul podio, anche se manca Lui, Marco. Ivan Gotti alla fine parla della sua felicità, delle sofferenze che ha passato nel '98 e liquida Pantani abbastanza duramente: «Gli siamo vicini, ma noi continuiamo il nostro Giro». Evidentemente non ha dimenticato lo sgarbo di quel giorno, quando Marco quasi gli diede una spallata rischiando di farlo cadere, prima di Borgo San Dalmazzo. Oggi arriverà a Milano da vincitore senza aver conquistato una sola tappa. Succedeva anche al piemontese Balmamion, ben saldo due volte nell'albo d'oro dei primi Anni Sessanta. E Eer il '99 ci sarà lui, Ivan Gotti, nell'alo del Giro d'Italia. Chi si ricorderà ancora, fra tanti anni, dello stop imposto a Pantani? j 00^*1 : \:. Ivan Gotti, oggi re a Milano

Luoghi citati: Aprica, Borgo San Dalmazzo, Italia, Milano