«E' la mafia, per non pagare» di Paolo Colonnello

«E' la mafia, per non pagare» IN M6ZZO ALIA f OLIA PRIVATA DEL GRANDE IDOIO «E' la mafia, per non pagare» Isuoifans: troppe puntate su Marco reportage Paolo Colonnello inviato all'APRICA g HO visto, l'ho visto, l'era lu', u Pantani». Ore 15,49. Sotto il sole a picco che martella il bivio di Santa Cristina sulla strada per l'Aprica, ultimi 8 km della penultima tappa del Giro, il signor Astolfo da Madonna di Campiglio, canotta d'ordinanza, pantaloncini blu e sandali, ba una visione mistica: vede il Pirata, anche se non c'è. Tra i 200 e rotti tifosi assiepati sulla curva c'è un attimo di sbandaménto, «Pantani? Ma dove, dove?». L'Astolfo solleva le braccia da camionista abbronzate a metà, si esibisce in un sorriso sdentato e poi, dagli sguardi assassini degli altri, capisce. Farfuglia, si scusa*. «Boh, mi sarò sbagliato. Sapete, arrivo dalla Svizzera...». Una pattuglia di padovani dal tasso alcolico elevato gli spiega senza garbo che Pantani non c'è: «Mona che non sei altro, D xera Gotti, e poi Savoldelli, Simoni... Pantani l'avrai visto in Svissera». Han le palle che gli girano i padovani in trasferta: «Siamo arrivati giovedì al Cavia per vederlo stamattina in prima fila. E invece guarda un po' che delusione: gliela bruciamo la sua maglietta rosa...». Ma sono gli unici, in questa curva di tifosi, a mostrare vero rancore per la sospensione improvvisa del campione. Gli altri, tutti gli altri, anche gli appassionati e i competenti, soffrono con dignità, mitigano e dissolvono il dolore per l'assenza di Pantani con l'entusia¬ smo che gli atleti in bici suscitano al loro passaggio. Pantani conta, certo. Ma il Giro conta di più. E qui, al bivio per l'ultima salita di Santa Cristina, dopo le scalate del Gavia e del Mortirolo, sudore e sangue sono uguali per tutti, suscitano lo stesso rispetto, la stessa ammirazione. Cosi il popolo del ciclismo si commuove quando vede Camenzind che straccia col sopracciglio sanguinante e applaude e grida come se fosse Pantani quando si accorge che ad aprire la fuga è Gotti. Anche chi, come Enrico, 37 anni, elettricista di Teghe-, un attimo prima che la pattuglia in fuga sbuchi dalla curva, lo dice chiaro: «Senza Pantani non c'è Giro, non meritava questa squalifica. Non si è capito come sia successo, ma fare un controllo alle 6 e mezzo del mattino dell'ultimo giorno prima della finale sembra una grossa carognata». Eppure l'antifona in mattinata era stata un'altra: dopo che il tam tam degli speaker, della polizia, dei giornalisti aveva fatto sapere che il Pirata non avrebbe corso, un groppo di «irriducibili» in maglia gialla, assiepato in cima alla dura salita del Mortirolo, aveva giurato vendetta: «Bloccheremo la corsa Li vedi quei camper? Tra un po' li mettiamo di traverso: senza Marco non c'è gara». Per loro il controllo a sorpresa è stato una con- g'ura. Ma di chi? «Della mafia delscommesse», affermano con incrollabile certezza. «Sono loro ad aver fatto in modo che venisse sospeso, altrimenti avrebbero dovuto pagare troppi premi: tutti avevano scommesso sul Pirata». Ognuno ha una teoria, come sempre: «Sciocchezze - ribatte si- curo Enrico, promotore finanziario a Tirano - la verità è che lo hanno eliminato dalla fase finale perché altrimenti più di metà degli atleti sarebbe arrivata fuori tempo massimo e il business non se lo può permettere». Poi, quando più m basso hanno visto luccicare i raggi delle prime ruote e dai prati si elevato contagioso l'entusiasmo per la corsa, il coraggio per interrompere quello spettacolo non lo ha avuto più nessuno. Soltanto all'Aprica, ultimi 950 metri, un altro groppone di 300 tifosi romagnoli ha tentato ciò che al Mortirolo si era solo minacciato, riuscendo a mettere, un'ora prima del passaggio degù' atleti, due transenne ai traverso sulla strada. Ma l'intervento del questore di Sondrio e le proteste degli altri tifosi lì hanno dissuasi: in 20 minuti la strada è tornata Ubera. Insomma, chi si aspettava dei barbari ha scoperto civilissimi tifosi. Che a prevalere, come nelle favole e nella pubblicità, sia stato lo spirito sportivo? Gianluigi Stanga, general manager della Folti, la squadra di Gottineo-maglia rosa del Giro, probabilmente si è fatto un'altra opinione: «Lungo tutto il percorso la miasquadra è stata insultata, presa asputi. Vorrei solo dire a questagente che noi non abbiamo nessuna colpa per quanto è cuccesso. Csono regole da rispettare che lstesso Pantani aveva voluto e dcui è rimasto vittima. Perchprendersela con noi?». Ma sputi insulti, non sempre e non da tuttie il mini-blocco dall'Aprica, sonstati il massimo della contestanone in una giornata che si preanmandava di fuoco. E Giancarlo Ceroti, presidente della Federciclismo, se ne compiace: «Sicuramente in altri sport 1 tifosi si sarebbercomportati diversamente. Invecenostri hanno capito, perche hannun rapporto umano e diretto cogli atleti, rispettano i loro drammPantani? Ha tradito questo mondo, ha tradito questo sport popolare. Per noi à un colpo durissimo». ORDINE D'ARRIVO 21'tflpBO Modoono I Compiglio-Aprito di 190 km; 1. tobtffc Hms (Spo) in 5h>5> 07", M* 31,922 km/h, obbwtw»f, % Stomi st, obb. V -, t Gotti si, obb. f, C StmkWi a 4D5"; 5. Jokbert (Fra) a 4'«"; 4. Gorrtdwr (Ut?) st; 7. Da Podi st; 8. Mm (Sn) ti; 9. Virtoqua (Fra) o W-10, tao» o W5'; 11. SwzMcH o 919"; 11 Zonttti st; llStrifloM s!; llSgonbelkist; 15. Shefer (Km) st; Ili. Vasi Oyd (Bel) a %W\ rilircto Collo!. CLASSIFICA: I. Ivon Gotti (folti) in 95h>26'13", rodio 37,585 km/li; 1 Savoldelli o 335"; 3. Simonl a 3'3Ó"; 4. Jolobtit a 5'1Ó"; 5. Hms o 747"; L Axelsson o9W;F.Gcrtdwol2vT;t;D.Poo»aM'20'; ♦.{kvwotScolol^; JfcSsonWurt» ini"; II. Canwflzind{Svi}<i1739*; irZJntdwto(Rus} o WM'i II Strilla o m"; 14. Yìrtnflw a 24'15";lS.Bi«iiohora(Ccl)o2«B'. oaoi> 2T t ultimo tappo, do Bocrio T»rm* o Mitorw. Gli irriducibili volevano bloccare la corsa, ma ha prevalso il buon senso Fra i tifosi di Pantani, alcuni erano addirittura Ignari dell'esclusione dalla corsa del loro idolo, altri hanno o minacciato di bloccare i corridori sul Gavia - o sul Mortirolo - per esprimere o cosi il proprio i disappunto: o alla fine n per fortuna . ha prevalso - Il buon senso

Luoghi citati: Aprica, Campiglio, Santa Cristina, Sondrio, Svizzera, Tirano