Pantani cacciato, il Giro è sotto choc di Gianni Romeo

Pantani cacciato, il Giro è sotto choc Un nuovo caso scuote il ciclismo alla vigilia della tappa finale che oggi porta la corsa rosa a Milano Pantani cacciato, il Giro è sotto choc Controllo all'alba, poi il verdetto: ematocrito alto Gianni Romeo inviato all'APRICA Hanno rubato il Giro a Pantani. Oppure Pantani ha rubato il Giro ni suoi tifosi. E' dura ammetterlo, scriverlo, dopo giorni passati a celebrare il Personaggio, ma forse è proprio così, è valida la seconda ipotesi. Perché in assenza di prove contrarie, bisogna partire dal concetto che gli esami medici che hanno messo fuori corsa la Maglia Uosa abbiano dato un responso corretto. 1 fatti. Alla partenza del lappone dolomitico hanno bussato alla porta di Pantani più presto del solito. Erano le 7,25 quando il direttore sportivo Martinelli invitava il suo corridore ad alzarsi dal letto, per consentire il prelievo medico dei commissari Uri (federazione internazionale del ciclismo). Oui c'è già un piccolo giallo, da risolvere. Qualcuno parla di persecuzione, di controllo a sorpresa assolutamente immotivato dopo che Pantani era già stato «visitato» due volte, alla partenza da Agrigento e a Cesenatico, risultando pulito, come si dice in gergo. Altri dicono che l'Uri aveva deciso di controllare negli ultimi due giorni di corsa i primi 15 della classifica, e la faccenda era tanto evidente e poco misteriosa che il proprietario dell'albergo Touring che ospitava Pantani era stato pregato la sera prima di non lasciare un solo portiere di notte, in modo che all'alba i commissari venissero accolti e sistemati. Antonio Della Giacoma, il titolare, conferma. Quindi alla Mercatone sapevano della visita. Quindi erano tranquilli, Pantani non aveva nulla da nascondere se dormiva beato, se si sottoponeva sereno al prelievo. Sarebbe un punto a loro fa- vore. Ma alle 8,40, quando Martinelli andava a ritirare gli esiti poco distante, al laboratorio mobile installato per l'occasione, il mondo gli cadeva addosso. Prendeva in mano un foglio quasi bianco con l'elenco delle squadre visitate (fra di esse Polti, Saeco e Once, quindi Gotti, Savoldelli, Jalabert) e, sotto, una breve nota in francese, la Ungua usata dall'Uri, informava: «I seguenti corridori sono stati dichiarati non idonei, Pantani Marco». Un foglio bianco che pesava una tonnellata nella tasca di Beppe Martinelli, il direttore sportivo, quando risaliva verso l'albergo. E le parole non gli uscivano di bocca, quando doveva comunicare a Pantani la notizia che la corsa non lo voleva più. Attenzione, qui non si parla di doping. Semplicemente, i controlli avevano rilevato l'ematocrito, cioè la densità del sangue fuori norma (il limite è 49, era stato riscontrato 52). Quindi, a termini di regolamento, Pantani veniva messo a riposo forzato per 15 giorni, a tutela della sua salute. Se fra due settimane si sottoporrà a un nuovo esame e i limiti saranno nella norma, potrà di nuovo correre. E qui si apre il secondo, più intricato capitolo del giallo. Pantani correrà ancora? Era, è il campione di maggior spessore dell'Italia sportiva, dopo i ritiri di Tomba e Compagnoni. Nessun altro sport vanta un personaggio che sappia come lui esaltare ì tifosi. Pantani si ritirerà offeso e amareggiato nella sua Cesenatico? Questo atteggiamento presuppone coscienza a posto e odore ai congiura, come potete leggere altrove. La disidratazione, gli scherzi dell'altitudine e altro possono aver alterato l'esame, si dice. E il nuovo controllo volontario effettuato nel pomeriggio, con risultati opposti a quelli del mattino, getterebbe maggior inquietudine ancora attorno alla vicenda. Ma i controlli dell'Uri sono sempre stati, a detta dei corridori, i più corretti, i più affidabili, fra i tanti a cui vengono chiamati. Proprio ieri è andato storto qualcosa? Onestamente è difficile avallare questa ipotesi. Almeno, noi non abbiamo elementi in questo senso. Anzi, il fatto che tutta la squadra Mercatone andava fortissimo, avallerebbe i sospetti di chi dice che le cure in casa dei «gialli» fossero piuttosto energiche. Ieri era stato testato anche Velo, gregario di Marco. E il fatto che i suoi valori fossero vicini al limite ha portato acqua al mulino degli uni ma anche degli altri, i difensori, che dicono: visto? Qualcosa non ha funzionato in quegli esami. Prima delle 11, quando i giornalisti assediavano l'albergo Touring, 200 metri a valle il Giro ripartiva senza applausi e senza Maglia Rosa. Paolo Savoldelli si era rifiutato di indossarla: «Sono sicuro che Marco è pulito, lo faccio per rispetto a lui». Belle parole all'arrivo avrebbe poi pronunciate, anche Miceli, a nome dei corridori: «Lo ringraziamo per quello che ha fatto per noi, anche il più piccolo, in questa battaglia, lui che avrebbe potuto fregarsene». Già, ha fatto la battaglia e ne è stato invischiato. Ma ora continui a correre, faccia come Merckx che trent'anni fa venne bloccato al Giro e subito dopo vinse il Tour. Questa sarebbe una risposta da campione. Ma noi d'ora in poi, quando dovremo raccontare le imprese del ciclismo, dovremo sempre concludere gli articoli con una nota: salvo responsi medici che annullino quanto detto. Era nell'aria la visita dei medici Uci: quando il ds Martinelli ha letto gli esiti non voleva credere ai propri occhi Marco Pantani viene protetto dalle forze dell'ordine mentre lascia Madonna di Campiglio dopo aver appreso di essere stato escluso dal Giro d'Italia in seguito ai controlli medici dell'Ilei

Luoghi citati: Agrigento, Campiglio, Cesenatico, Italia, Milano